delirio

54 2 0
                                    

Appena trasferita qui a brembo ero certa che sarei stata bene, e che mi avrebbe aiutato a distrarmi, bhe, mi dispiace dirvi che non è così.
Dopo la rottura ho iniziato a stare male, vomitavo, avevo attacchi di panico, penso di aver passato l estate più brutta della mia vita.
Sono andata a Roma una volta per il mio compleanno, ma non penso che ci andrò molto spesso, oramai mi sa di un incubo quella città.
Devo ringraziare tanto Afro, che mi è stata accanto.
Alessia la videochiamo ogni giorno alle 4 e mezza, e quando non possiamo, facciamo la videochiamata il giorno dopo un po' più lunga.
Adoro questo posto, anche se non me lo sto godendo a pieno.
Ormai conosco il quartiere, e ho fatto tantissima amicizia online con mattia, siccome dopo una settimana dalla sua gara è ritornato a Bari.
È un grande amico, davvero, benedico i miei genitori.
Ora sono qui nella mia camera che preparo lo zaino per domani, il primo giorno di scuola.
Oggi sono andata dalla psicologa, mi ha dato delle medicine da prendere e la cosa mi fa venire l angoscia.
Il fatto di dover stare male per una persona che mi ha fatto qualcosa del genere è davvero fastidioso, sembro stupida, ma è più forte di me.
Ho un attacco di panico una cosa come ogni tre giorni, il che è davvero preoccupante.
Una volta sono stata anche ricoverata.
Ho scoperto che qua c è una scuola di danza, e Afro la ama, perciò le ho promesso che una volta iniziata la scuola ci saremmo andate e si sarebbe iscritta, io ovvio no, sono un tricheco.
Mi hanno inserita nella sezione H, è sempre il liceo scientifico, non volevo assolutamente cambiare indirizzo, mi trovavo bene con le materie quindi non capisco il motivo per farlo.
Nello zaino metto un quaderno e una penna, può bastare.
Io e Afro abbiamo deciso di ordinare una pizza, non ci va di cucinare.
In questi ultimi tempi stavo pensando ad un lavoro, ho tantissimi soldi da parte, ma sarebbe meglio iniziare a cercare qualcosa.
Mi metto il pigiama e dormo, ne ho bisogno, anche se so che per l ansia non lo farò minimamente.
____________

6:40 sveglia

Salto dal letto per il forte rumore che mi rimbomba nelle orecchie e mi alzo.
L ho messa così presto perché per arrivare a scuola devo andare in autobus, lo offre la scuola gratuitamente per chi abita lontano, quindi lesgo.
Prima cosa mi lavo e mi vesto, qualcosa di carino, ma solo per il primo giorno.
Mi faccio uno chignon e per il trucco giusto il correttore per un brufoletto in fronte.
Prendo lo zaino e vado in cucina a prepararmi il panino al prosciutto.
Le quarte entrano alle 8:10, invece Afro, che va in quinta, alle 8:30, perciò non andiamo insieme.
Beata lei che può dormire un po di più.
Metto nello zaino metto il panino, prendo un succo e un Kinder siccome sono sicura che con il mini panino non mi sazio fino alle 2:10.
Esco di casa alle sette e quaranta e vado alla fermata.
Ci sono dei ragazzi che mi rompono le palle, urlano, non capisco cosa prendono di mattina per essere così pimpanti.
C è chi fa i compiti, chi parla, chi urla, e poi ci sono io che ascolto la musica.
Sento qualcuno toccarmi la spalla, percio mi giro

"..."

"Sei nuova?"

"Si"

"Sfigata"

È un ragazzo abbastanza alto, moro, riccio, peccato che mi sta sul cazzo, altrimenti era carino.
Mi prende le cuffie e le butta a terra e io lo guardo non sapendo come reagire

"Non fai niente?"

"Cosa dovrei fare? Iniziare a menarti? Questa è bella"

"Non ti sopporto"

Mi rimanda le cuffie ormai frantumate, che palle.
Già è iniziato male il mio primo giorno.

"Scusami posso?"

"Oh sì certo"

"Alexia"

"Aurora"

"Quello è mio fratello, scusalo, è un coglione"

"Tranquilla"

"Ti ricompro io le cuffie, comunque lui ha 17 anni, tra un po' 18, è stato bocciato, percio verrà in classe con me.. a proposito, in che classe sei?"

"4 h"

"Scherzi?? Anche io"

"Oddio no ti prego.. cioè non intendo per te, ma per lui"

"Tranquilla mi assicurerò che non ti rompa le palle tutto il tempo"

Questa Alexia mi piace già.
Siamo arrivati a scuola e ci mettiamo d avanti ad aspettare, nel frattempo Alexia mi presenta tutti

Albe
Mattia
Luca
Luigi
Dario
Tommaso
Marco
Giomontana, che si fa chiamare così
Christian(il rompipalle)
Alex
Nunzi
Michele
Cristiano
Francesco
Aurora(io)
Silvia
Serena
Aisha
Alice
Elena
Rea
Nicol
Carola
Carlo (nome inventato)
Giulio (nome inventato)
Sono tutti carinissimi, apparte Carlo Giulio e christian che mi sembrano i bulli della situazione.
Entriamo in classe e mi presentano, che imbarazzo
In prima ora da quello che ho capito c è la professoressa di musica

"Ok ragazzi un attimo di attenzione, quest' anno abbiamo due nuovi arrivati"

No aspe' in che senso? Ahh giusto, il rompipalle

"Presentiamo prima aurora, allora lei viene da Roma, si è trasferita da sola, senza genitori qui, giusto?"

"Si"

"Come ti trovi in questa città?"

"Molto bene, sono tutti accoglienti"

" Perfetto, ora c è christian, che viene dalla 4 dell' anno scorso, ma essendo stato bocciato, è qui, vedete quei due posti laggiu? Ecco perfetto, sono i vostri"

No no no, vicino a lui no.

Alexia interviene

"Scusi professoressa aurora si può mettere qui e Sissi si sposta vicino a christian?"

"Alexia puoi farti gli affari tuoi?, Bene iniziamo la lezione"

Mi siedo e non degno di uno sguardo il mio compagno di banco.
La lezione passa in fretta, spiegano cosa faremo quest' anno, disposizioni COVID e bla bla bla.
Arriva la merenda e finalmente posso mangiare, vi giuro non ce la facevo più.
Vado al banco di Alexia insieme a serena e sissi iniziando a mangiare il mio panino.
Sento qualcuno che mi spinge e mi giro.
Saprete già chi è, mi prende il panino e da un morso

"Buono"

Lo fa assaggiare a Carlo e Giulio e praticamente lo finiscono.

Alexia inizia a difendermi creando un caos in classe.

Io lo odio questo tizio, davvero, son quelle persone che proprio ti irritano.
Usciamo da scuola e io imbocco la
Strada per tornare a casa mia, incrociandolo.
Stavo attraversando ed ero immersa nei miei pensieri, e senti una persona buttarsi contro di me per togliermi dalla strada

"Mi spieghi qual è il tuo problema? Esiste la strada"

"Scusami, ero in sovrappensiero, comunque grazie"

Cammino più velocemente e torno a casa.
Che imbarazzo, figura di merda fatta.

testa in confusione Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora