[@mityboh]
Da quel giorno il pensiero costante di Manuel fu quell'appuntamento con Simone: dove andare, come vestirsi, cosa fare, ma soprattutto, quando. Tutte queste domande continuavano a balenargli in modo talmente insistente in testa che, arrivato ad oggi, di fatto non aveva ancora proposto niente all'altro ragazzo.
A Simone sembra strano il suo comportamento, lo aveva accompagnato a casa, gli aveva chiesto di uscire e il giorno dopo sembrava non fosse successo niente. Dopo aver i riflettuto un po' è arrivato a credere che probabilmente Manuel avesse cambiato idea o che magari non avesse tempo per uscire, seconda opzione che forse poteva essere confermata dal fatto che fosse seduto nel suo salone, davanti a mille libri, con Jacopo affianco.
Ferma i propri passi sull'ultimo scalino e si perde a guardare il ragazzo che scompiglia distrattamente i propri ricci mentre sottolinea a matita qualche frase, il primo ad accorgersi della sua presenza è suo fratello che alterna lo sguardo tra lui e il suo amico prima di prendere parola.
«oh Simò»
È quasi imbarazzante il modo in cui la testa di Manuel scatta verso il ragazzo ancora fermo sull'ultimo gradino. Boccheggia un po' prima di reagire seriamente alla presenza del ragazzo anziché fissarlo e basta.
«ciao principì» pronuncia.
E col senno di poi forse sarebbe stato meglio tacere, perché gli sguardi meravigliati dei gemelli li avrebbe scordati difficilmente. Le guance di Simone si colorano immediatamente di rosso ed un sorriso timido impossibile da trattenere si fa largo sul suo volto, facendo sorridere anche lui.
«ciao» mormora tirando l'orlo della felpa grigia verso il basso. «uhm- faccio il caffè, volete?» entrambi i ragazzi rispondono con un cenno di assenso e a lui basta quello per sparire dietro la porta della cucina, lasciando uno Jacopo visibilmente divertito a fissare il suo amico.
«principì?» Manuel alza gli occhi al cielo scarabocchiando distrattamente con la matita. «me so perso qualcosa?»Ed effettivamente si, Jacopo si era perso qualcosa a meno che non glielo avesse detto Simone. Manuel in questo momento realizza che forse per riuscire ad organizzare qualcosa di piacevole per l'altro ragazzo l'unica soluzione era chiedere a suo fratello.
«veramente si, gli ho chiesto de uscì quando l'ho accompagnato a casa» sul viso del gemello si dipinge un'espressione confusa.
«quasi una settimana fa?» chiede, ricevendo un cenno di assenso. «n'ho capito, siete usciti e non lo so o...?»
«non siamo usciti» Jacopo alza un sopracciglio poggiando la penna sul suo quaderno, decretando la fine della sua attenzione verso lo studio.
«e che cazzo stai a aspettá?»Manuel lo percepisce subito il tono di difesa di Jacopo, quindi lancia un'occhiata rapida verso la cucina ed intravede Simone armeggiare con la moka, segno che non stesse prestando attenzione a loro.
«io non so che organizzá, non voglio farlo annoiá» Jacopo rimanere in silenzio per un po', osserva il ragazzo davanti a se studiandone l'espressione evidentemente combattuta e capisce che è davvero quello il problema per lui.
«Manuel io te vojo fa na domanda, però non te offende» pronuncia, in tutta risposta riceve un cenno di assenso. «ma tu sei deficiente?»E il maggiore avrebbe anche riso se solo non si stesse attanagliando da giorni con quei pensieri, non capisce quale sia la parte sbagliata per Jacopo e a dirla tutta si sente anche un'idiota per questo.
«non ho capito» dice schiettamente, Jacopo alza gli occhi al cielo sfilandogli la penna di mano per cessare quel ticchettio fastidioso della molla con cui aveva iniziato a giocare qualche istante prima.
«a mi fratello je va bene pure se lo porti qua fori al giardino, non je frega un cazzo dei grandi gesti basta che sta co te» Manuel fissa quegli occhi marroni che sembrano conoscere tutti i segreti di Simone e boccheggia perché lui questa opzione non l'aveva nemmeno presa in considerazione.

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Matter of chance
Fanfiction[collab con mityboh] Manuel è iscritto alla facoltà di filosofia. I suoi corsi coincidono con quelli di Jacopo che, un giorno, chiede al suo gemello, Simone, uno scambio, per un corso con frequenza obbligatoria.