Parlarsi.

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Nina's pov.

Dire che la notte di Halloween mi abbia devastato, è dir poco. Sono sveglia da due ore e sto cercando in qualche modo di prepararmi la cena. Il mio cervello è ancora troppo afflosciato per aver dormito ad orari davvero assurdi.

I pensieri su quello che è successo ieri sera, non mi hanno dato pace.

Metto del latte in una tazza e la infilo nel microonde. Prendo i miei biscotti preferiti dalla dispensa e li poggio sul tavolo. Questa sarà la mia cena, non ho proprio voglia di complicarmi la vita...

Dopo dieci minuti mi ritrovo sul divano, a bere latte caldo e mangiare biscotti mentre recupero qualche episodio di Sabrina. Devo distrarmi, devo riuscire a staccarmi dalla realtà.

Ma a riportarmi coi piedi per terra, ci pensa lo squillo assordante del mio iPhone. Dannato suono dei messaggi!
Lo prendo e sblocco. Resto immobile a fissare il messaggio dalla tendina per qualche secondo.
È Charles.

Seppur scossa, decido di rispondere.

Charles L.

Ei, Nina...

Charles, ciao...

Sei a casa?

Sì.

Pensi che potrei passare, allora?
Vorrei parlare di ieri...

Charles... non sei obbligato.
Possiamo far finta di niente e basta, non preoccuparti.

No, no, io voglio parlare.
O forse ne ho solo bisogno...
Se non vuoi, tranquilla.

Ti mando l'indirizzo.
📍posizione allegata.

Visualizzato.
-

Mentirei se dicessi che l'ansia non mi sta mangiando viva. Poso il telefono sul tavolino davanti a me e mi alzo, quantomeno per dare una sistemata al salotto.

Tolgo le coperte dal divano, ripiegandole con cura in un angolo, porto via vassoio e tazza e spengo la tv. Ma quando sollevo lo sguardo, vedo il mio riflesso in essa.
Sono in pigiama...

Corro in camera a cambiarmi, optando comunque per qualcosa di comodo. Una vecchia felpa nera rubata a mio fratello e un pantalone di tuta grigio. Spazzolo i capelli e torno in salotto giusto in tempo per sentire suonare il campanello.

Prendo un respiro e vado ad aprire.

Charles è lì. Il suo solito piccolo sorriso stampato in faccia.
«Ciao.»

«Ciao.» ricambio il sorriso. «Accomodati.» mi sposto leggermente per farlo passare. Richiudo la porta.

Lui si guarda un po' intorno, poi si gira verso di me.
«Hai trovato una casa molto carina.»

«È piccola, ma è abbastanza casa.» sorrido annuendo. Mi avvio verso il divano, facendogli cenno di seguirmi.

«Scusa l'ora...» dice quasi dispiaciuto mentre ci sediamo.

«Non preoccuparti, Charles.» lo rassicuro. «Capisco che tu abbia voglia di chiarire. E ad essere onesta, sono davvero grata di questo. Non ho fatto altro che pensare a ieri.» mi siedo piegando una gamba verso me, dando il fianco allo schienale del divano.

Come rubini sull'asfalto.||Charles Leclerc.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora