MIRKO'S POV
Mi svegliai da un riposino con un profumo di caffè avvolgente. Mi alzai dalla poltrona dello studio su cui mi ero appisolato andando verso la zona cucina.
Sul fornello c'era la caffettiera pronta e già spenta. Voltandomi di poco notai una chioma di capelli scuri intenta a scrivere sul suo block notes e sorrisi a quell'immagine.
L'abbracciai da dietro la sedia con cautela, senza farla spaventare.
"Mh, sei proprio bella", dissi in un sussurro
Alzò la testa gettandola lievemente all'indietro per incollare il suo sguardo al mio.
"E tu sei proprio bugiardo. Hai visto che ti ho preparato il caffè?", mi chiese.
Annuii, mi portai la sigaretta alla bocca e prima di accenderla le chiesi cosa stesse scrivendo.
So che sono cose personali, la musica è personale.
Però ero curioso, volevo entrare nel suo mondo.
"Quando la registrerò la sentirai", disse con tono deciso alzandosi e venendomi incontro.
"Neanche un piccolo spoiler?", le dissi circondandole i fianchi.
"Assolutamente no", disse sfiorandomi le labbra con le sue.
"Maledetta", dissi primi di baciarla.
Quel bacio ci trascinò ben presto in un vortice di passione incontrollato.
Strinsi di più la presa e la sua mano arrivò fino si miei capelli per stringerli appena in un pugno.
Dalla bocca al collo, una scia di baci lenti e quasi strazianti.
La spinsi delicatamente contro il muro chiudendo il suo corpo con il mio.
La sentivo sorridere sulle mie labbra, una sensazione inspiegabile che mi faceva uscire completamente di testa.
"Oh, scusate", disse improvvisamente una voce dalla porta principale appena spalancata.
Ci staccammo rapidamente.
"Non sapevo foste qui entrambi, scusatemi", ripetè la bionda.
"Non preoccuparti, non ho tenuto d'occhio l'orologio e ho perso la cognizione del tempo. Scusami tu", dissi.
Viola si era irrigidita di colpo, capivo che non era a suo agio.
"Comunque lei è Viola, la mia ragazza. Canta e suona pure lei. Molto forte"VIOLA'S POV
"Comunque lei è Viola, la mia ragazza. Canta e suona pure lei. Molto forte", disse Mirko.
Non avevo bisogno di specchi per capire che in quel momento ero rossa dall'imbarazzo.
Suonava troppo bene detto da lui.
Posi la mano alla ragazza presentandomi e notai nel suo sguardo una punta di irritazione.
"Va bene ragazzi, io non voglio farvi perdere tempo. Provate pure, noi ci vediamo dopo Mì"
"No aspetta", disse fermandomi per un braccio.
"Resta qui a scrivere. Se non ti diamo fastidio per me puoi anche stare tutto il giorno", aggiunse.
"Uh, ok se non è un problema"
"Per me non lo è e non credo lo sia per Laura"
"Assolutamente", rispose lei in un sorriso forzato.
Le ore passarono velocemente, le loro voci facevano da sottofondo ai miei pensieri che stavano cercando un senso di ordine in quel momento.
Scrissi un po' di cose, la metà le cancellai, le altre parti restanti subirono correzioni fino alla fine.
"Eccomi", disse Mirko improvvisamente.
Era sudato dall'intensità messa durante le prove, infatti si fiondò a sistemarsi per poi uscire a prendere aria sul balcone.
"Esco a prendere un filo d'aria, vi lascio sole e belle tranquille"
"Eh così anche tu scrivi", disse la ragazza sedendosi accanto a me.
"Ci provo. Per ora ho scritto davvero poco, mi concentro principalmente sugli strumenti", risposi.
"Ah wow, così aiuti Mirko. Figo"
"Si è bello condividere anche questa passione"
Seguì un silenzio abbastanza breve, ma molto intenso.
"Com'è essere la fidanzata di Rkomi?", mi chiese di punto in bianco.
Spalancai gli occhi, colta alla sprovvista.
"Ehm, in che senso?", balbettai cercando Mirko con lo sguardo da dentro.
"Nel senso che non deve essere semplice stare vicino ad uno al suo livello. Uno che piace molto, che ha fascino quando si muove e canta...che ha tante ragazze intorno. Sai"
Non sapevo cosa rispondere esattamente, stavo smettendo di pensare a questa cosa.
Perché doveva insistere proprio su questa domanda?
"Magari ti ho spaventata. Non volevo. Però se vuoi posso dirti la mia", disse smorzando il silenzio.
"Ehm ok", dissi flebilmente.
"Passiamo tanto tempo insieme, ho imparato a conoscerlo e mi piace tanto come persona. Io non ci proverei, ma altre ragazze nella mia stessa condizione potrebbero farlo"
Detto ciò proseguì con il suo lavoro fino alla fine della giornata.Ripensai a quelle parole spesso, forse troppo.
"Allora, andiamo a mangiare qualcosa a casa mia? Ti va?", mi disse il moro mettendo a posto le ultime cose.
Il mio sguardo era come incantato in un punto fisso non preciso della stanza, mentre la mia testa stava esplodendo di pensieri.
"Oi, Viola ci sei? Tutto bene?", chiese preoccupato.
Annuii con poca sicurezza, cosa che probabilmente aveva captato pure lui.
"Sono solo un po' stanca", risposi emulando un sorriso convinto.
Lui mi guardò stranito per qualche secondo
"Se vuoi posso accompagnarti semplicemente a casa. Ci vediamo domani", aggiunse con un tono più triste.
"Non preoccuparti"
"No invece mi preoccupo, non voglio insistere, ma sicuro hai bisogno di riprenderti da qualcosa"
Calò il silenzio, prima che scoppiassi in lacrime riuscii a uscire di corsa dalla porta.
Iniziai a sudare freddo, ad avere il respiro corto e un tremolio forte alle mani.
Scesi le scale in fretta per poi buttarmi dentro ad un taxi che mi portò diretta alla caffetteria.
Arrivata nel mio posto sicuro, accanto a Giorgia, rigettai anche l'anima nel minuscolo bagno di quel posto. Giorgia mi portò un tè caldo con un po' di limone, mentre una delle sue sciarpe grandi mi avvolgeva tiepidamente.
"Quindi sei scappata senza dirgli nulla?", mi chiese sedendosi vicino a me
"Non so cosa mi sia preso, avrei voluto dirgli ciò che mi ha detto quella tizia...ma ho paura mi prenda per pazza"
"Ma perché dovrebbe? Viola, quel ragazzo è perso di te. Lo vedo il modo in cui ti guarda dal primo giorno che ti ha incontrata, cosa credi che sia orba? Parlare è una cosa normalissima, devi imparare a gestire questa cosa"
"Lo sai che non è facile per me", provai a dire trattenendo quel senso di rabbia repressa che provavo ogni volta che finivo su quell'argomento
"Non.sono.tutti.quel.demente.del.tuo.ex. Come te lo devo dire santo cielo?", mi disse con un tono quasi esasperato.
Lo sapevo, ma lo sapevo benissimo.
Solo che quel pezzente mi aveva fatto credere che fossi speciale, unica. Mi aveva fatto fidare completamente di lui chiedendomi il cuore, facendolo a pezzi e andandosene deridendomi.
"Ho il costante terrore che possa risuccedere"
"E allora devi parlare con lui. Solo così potrai capire che intenzioni ha"
"Lo farò, ma sicuro non oggi o domani..ho..ho bisogno di tempo, lo sai come sono"
La porta si spalancò più forte del previsto, la nostra attenzione fu rapidamente rapita dalla figura sulla soglia.
"E invece mi sa che gliene parlerai proprio ora", disse Giorgia indicando Mirko
"Viola!", disse lui
"Ma si può sapere cosa ti ha preso? Mi hai fatto prendere un colpo, pensavo ti fosse successo qualcosa", aggiunse visibilmente irritato
"Non urlare"
"Ma che razza di comportamento è? Ti chiedo di dirmi se c'è un problema e tu scappi via in lacrime?", il suo tono si fece sempre più alto tanto che alcuni clienti seduti vicino a noi si girarono nella nostra direzione.
"Ti ho detto di non urlare"
"Seriamente fai la risentita? Io non ho parole. Almeno abbi il coraggio di dirmi cosa succede"
Lo guardai impietrita, la sua rabbia mi stava attraversando l'anima. Mi alzai dalla sedia sotto lo sguardo vigile di Giorgia che si era allontanata concedendoci un po' di privacy.
Mirko mi afferrò per un polso
"Veramente vuoi andartene ancora?"
"Perché tremi Vì, ti prego dimmi cosa ti prende"
Lo guardai in viso, ma non riuscii a pronunciare mezza parola.
"Non mi parli più"
"Va bene, ho sbagliato io a cercarti. Ti chiedo scusa", mi lasciò il polso e mi oltrepassò senza troppe esitazioni.
Giorgia mi disse di aspettare la fine del suo turno per tornare a casa con lei, quella sera necessitavo assolutamente della compagnia di qualcuno che sapesse come gestire questi momenti.
La paura di non liberarmi dagli attacchi di panico si faceva sempre più pesante, forse ero arrivata al limite
STAI LEGGENDO
Suona per me
Fanfiction"Vuoi un amaro?" "Non bevo alcolici, mi spiace" "Ma da quale pianeta arrivi tu?" Viola e Mirko, due personalità totalmente differenti e una passione in comune: la musica, così potente da legarli indissolubilmente. Cosa succede quando due vite così l...