Ritornai a casa e sentì subito le urla di mia mamma. Le solite scenate che fa quando non arrivo in tempo.
Mi chiusi in camera, mi spogliai e appena ebbi un contatto con il letto sembrava che tutti i pesi fossero spariti dalla mia schiena.
Controllai il telefono e appena stavo per mettere le cuffie mi arrivò um messaggio da Mario.
"hey."
Sinceramente la voglia di chattare non ne avevo ma forse mi conveniva, infondo volevo che l' amicizia andasse bene senza nessun problema.
"We, tutto apposto?."
"Si, sono appena ritornato a casa.
Ma tuo fratello non risponde ai messaggi.."
"Ah ma forse perchè adesso starà dormendo."
"Capito ahaha."
Visualizzai quel messaggio ma non gli scrissi più. Non sapevo che diavolo scrivergli, incredibile ero persino timida dietro ad un cellulare di merda.
Questa volta era venuta mia mamma a svegliarmi. Appena io aprì gli occhi vidi mia mamma li impalata a guardarmi in piedi con un sorrisone mattutino che sapevo già che dopo il lavoro si sarebbe trasformato in un sorriso falso e stressato.
Feci colazione solo con un caffè e latte poi presi la cartella e con sforzo misi i piedi fuori da casa.
Era già da 20 minuti che aspettavo il pullman, vedevo solo salire e scendere delle persone innocue, ma nessuno di quei pullman era mio.
Alla fine arrivò e entrai a scuola in ritardo.
<<Scusi prof, il pullman ha ritardato.>>
<<Eccoti Sofia, la prossima volta fatti accompagnare da tua madre.>>
E già mezza classe rideva, come se qualsiasi cosa che faccio per loro è una buffonata e per questo devono pigliarmi per il culo.
Mi sedetti e la mia compagna di banco Cristina mi guardò malissimo.
<<Ma oddio, come sei messa male oggi.>>
E si aveva ragione. Non ero truccata, avevo addosso i leggins neri e un maglione nero e bianco della adidas.
Lei invece veniva a scuola con scarponi con un tacco basso, jeans a sigaretta e magliettine aderenti, truccata per bene e i capelli sempre piastrati con un cerchietto bianco. Il suo stile non lo cambiava mai, era monotona.
<<Oh senti Cri, non ho voglia al mattino di perdere tempo a farmi bella, tanto è una scuola di merda,>>
<<Si vero per il fatto della scuola, ma quà se ancora non lo sai, se non sei bella non sei nessuno cara mia.>>
E questa quà aveva fottutamente ragione.
Me lo disse in quel modo tutto preciso e piena di sè con quel suo sorriso antipatico.
Quando arrivò l' intervallo mi incontrai subito con Maia.
<<Hey Sofy, ti vedo stressata oggi, no?.>>
<< Non credo di esserlo, ceh infondo mi sto solo rincoglionendo.
Ma comunque Maia non parliamo di me, con il tipo come va?.>>
<<Alla meraviglia! Andiamo molto d'accordo e sa prendermi sul serio.>>
E lei almeno aveva qualcuno, poteva essere consolata e amata, ma io no.
Per me sapere che stava con una persona del genere mi spezzava davvero il cuore perché lei non era più del tutto mia. E se si sarebbe allontanata da me? Come facevo quando avevo bisogno di lei ma era occupata con quel donnaiolo tutto muscoli, vuol dire che mi consolavo con i tagli.
<<Ahahah la sai la novità Sofy?.>>
<<No ahaha.>>
<< Claudia, quella di 3^c, ha fatto un pompino a Gianluca ahaha.>>
<< O mio dio, il gay? Ahaha.>>
<<Si cazzo ahaha.>>
Ad un tratto mi si precipitò addosso Claudia. Maia la fulminò con uno sguardo e si mise davanti a me per proteggermi.
<<Per caso state parlando di me?.>>
<<Fatti i cazzi tuoi Claudia.>>
Maia era li pronta in attacco, continuavano a squadrarsi in una maniera allucinante. Poi si sentì una voce familiare.
<<Sofy! È la prima volta che ti vedo a scuola.>>
<<Mario?.>>
Mi impietrì subito, Maia smise di insultarla e si girò nella mia direzione e Claudia spalancò la bocca.
<< Strano che ti incontro qua ahaha.>>
<<Mario non è il momento!.>>
Claudia se ne approfittò e si mise di mezzo.
<<Ceh fatemi capire, voi due vi conoscete?.>>
<<Si è un problema?.>>
Appena io risposi Mario mi guardò soddisfatto e com un sorriso cominciai a sentirmi il calore salirmi su per tutto il corpo.
Quando risuonò la campanella lui avvicinò la sua bocca al mio orecchio e mi sussurrò una frase.
<<Ammetto che in questa scuola ci sono tipe fantastiche, ma mamma mia tu sei il massimo con sto fisico sexy.>>
Si allontanò verso la sua classe e io rimasi li sola nel corridoio con la bava che colava dalla bocca.
Quando finirono le ultime 3 ore mi precipitai alla fermata dell'autobus, sinceramente speravo di vedere Mario ma non l'ho affatto visto.
Gli mandai un messaggio.
"Ma non prendi il pullman?."
"No, mi viene a prendere sempre mia mamma perché son piuttosto lontano."
"Capisco, vado ciao."
Mi rispose solo con una faccina, una faccina che non mi piaceva e forse mi nascondeva qualcosa.
Ero li a guardare la tv, suonò il citofono, pensavo fosse mio padre perché avvolte torna nel pomeriggio per una pausa, ma appena aprì la porta vidi quel cazzo di ciuffo biondo. Ma che cazzo voleva?.
<<Tuo fratello è ritornato?.>>
<<Ancora no, ma se vuoi puoi aspettarlo qua a casa mia, dovrebbe ritornare tra una mezzoretta.>>
Mi fece un occhiolino e entrò. Si guardò attorno e mi guardò con uno sguardo curioso e furbo.
<< Ma quelle scale dove portano? Ahaha.
Come se non lo sapesse di già, ovviamente fingeva.
<<Ahaha alle camere da letto.>>
Lui salì velocemente su e sorrise.
<<Allora vediamo la tua cameretta.
Bellooo dormi su un water ahahah.>>
<<Ma cretino! Quello è il cesso ahaha, la mia camera è l' ultima.>>
Aprì la porta e lo vidi subito sdraiato sul mio letto. Appena gli stavo per dirgli di alzarsi lui mi afferrò per il polso e mi trascinò sopra di lui.
<< Ma che fai? Ahaha.>>
<<io faccio quel voglio principessa.>>
Ecco, quel nomignolo "principessa", appena l'ho sentì mi sedetti e mi appoggiai contro il muro pieno di poster. Mi chiamava così Andrea e impazzivo quando me lo diceva davanti ai miei occhi. In quel momento stavo soffrendo in una maniera assurda e quasi mi veniva da piangere ma no, non dovevo.
E lui, se ne sta a guardarmi sospetto ma ancora con la sua mano nella mia.
<<Ho detto qualcosa di sbagliato?.>>
<<Eh ceh no.>>
Lui non poteva capire, ma avergli raccontato tutta la storia di Andrea sarebbe stato scioccante perché mi avrebbe preso per pazza e poi queste cose non si dicono così alla cazzo ad uno appena conosciuto.
Quando lui si scostò più in là mi venne spontaneo appoggiare la testa sul suo petto, sentì un suo bacino sulla mia fronte, questa sensazione mi piaceva.
<<Tu sei bella.>>
Dopo questa frase ovviamente per me non vera, qualcuno suonò il campanello.
<<Sarà mio fratello.>>
<<Allora scendo io, tanto dobbiamo andare al centro per tutto il pomeriggio, allora ciao beby.>>
<<Ahaha ciao.>>
Sorrisi per come mi chiamò ma appena lui chiude la porta il sorriso svanì.
Feci 1,2,3 sospiri e poi presi il cellulare. Notavo solo quattro notifiche di ask, erano 3 domande e pensavo davvero che fossero insulti ma aprì quelle notifiche e vidi per prima le prime 2. Erano complimenti carini. Ero contenta dei complimenti ma mi accorsi che la terza domanda era diversa " hey troia, ti nascondi sempre vero? Ma appunto fai bene a nasconderti perché non vali un cazzo sfigata.".
Da piangere noni veniva ma avevo una angoscia, una rabbia che avrei voluto spaccare la faccia di qualsiasi persona. Avrei fatto di tutto per sfogarmi però era più forte di me quella voglia di tagliarmi che ad un battito d' occhio mi trovai seduta nella vasca piena di sangue a piangere.
Per nasconderli misi una garza a metà braccio per coprirli e una felpa per completare l opera.
Alle 19.03 arrivò mia madre con i sacchi della spesa e sempre con quella faccia stanca.
<<Amore aiutami con la spesa.>>
<<Ma non ho voglia!.>>
<<Non hai voglia di fare un cazzo, sempre.
E questa felpa? Toglila fa caldissimo.>>
Merda, col cazzo che me la sarei tolta, mia mamma si sarebbe solo infuriata.
<<Ho freddo e sto male.>>
<<Mhh si, comunque tuo fretello dove diavolo è?.>>
<<Al centro commerciale con un suo amico.>>
<<Mario vero?.>>
E lei come faceva a saperlo? Ok tutti qua mi nascondevano qualcosa.
<<E mamma come lo conosci?.>>
<<Sofia! È un delinquente non è un ragazzo per bene.>>
Potevo credere alle parole di mia mamma? Non ci credetti perché infondo con me non sembrava quel tipo di persona, così dolce e affettuoso, no era vero.
La guardai malissimo e lei come sempre mi mandò in camera perché doveva fare "le sue cose in santa pace".
Stavo riguardando delle foto che avevo sul mio bellissimo iphone, ne vidi una dove scevo i capelli con boccoli, truccata per bene con un vestito carino, decisi di postarla su instagram visto che erano mesi che non postavo niente.
Dopo mangiato mi misi fuori nel giardino a prendere aria fresca e arrivò mio fratello con il mio cellulare in mano.
<<Spegni questo cellulare cazzo! Continua a suonare e da fastidio visto che sto cercando di studiare.>>
<<Eh dammelo.>>
Aveva ragione, le notifiche aumentavano ed erano tutte di instagram.
Nella foto che avevo postato avevo 307 like e 27 commenti tutti dei complimenti, poi arriva un messaggio da Maia, aveva guardato il mio profilo instagram.
"Oddiooooo ma tutti questi like e commenti? Ahaha."
"Non lo soo! Ho messo quella foto e bum tutti ora che mi seguono <3."
"Sai sofy, forse mettendo quella foto hanno notato la tua vera bellezza, nessuno ti ha mai visto con un vestitino del genere oltre io e forse tu lo neghi ma... Hai un fisico della madonna con quei addominali nel giusto e quel che ti ritrovi.
Cucciola comincia a farti valere, perché con quel fisichino mi sa che farai conquiste ahahaha <3."
Avendo letto quel messaggio mi resi conto che nascondersi non serviva a niente e mi conveniva voltar pagina e ricominciare da capo ma mai dimenticare Andrea, mai.
"Maia hai ragione, quindi sabato questo andiamo in discoteca ok?."
"Perfect <3."
Al mattino mi svegliai in ritardo tipo alle 8.20 e ovviamente la scuola era gia iniziata quindi sarebbe stato inutile preprararmi ma avevo voglia di star fuori quindi mi misi dei pantaloncini neri e un maglione colore verde acceso, mi feci una coda alta, mi truccai e presi la borsa.
Stavo camminando per il mio paese ma mi venne voglia di andare via da qua.
Decisi di andare al Duomo da sola.
Aspettai il pullman che mi portasse alla metro, quando arrivai mi sedetti subito nel primo posto più vicino al portone, e li mi sentivo al mio agio perché non c'erano ragazzi della mia età o persone che ti fissassero.
Mi sentivo ignorata, meglio.
Feci una piccola stradina e mi ritrovai subito al Duomo, mi guardai intorno ed era mezzo vuoto, e solo qualche gruppo di ragazzi che di sicuro avranno balzato la scuola.
Era già mezzogiorno e una fame enorme mi tormentava infatti andai al mc donald.
Quando stavo mangiando mi arrivò un messaggio da Maia.
"Ciao, perché oggi non sei venuta a scuola?."
"Mi sono svegliata molto tardi."
"E ora tu dove sei?."
"A Milano, voglio far compere."
"Ti raggiungo al Duomo, ciao Sofy."
Fu un entusiasmo per me fare shopping con lei, avrei avuto un aiuto in più e ovviamente anche un sostegno morale molto utile.
Entrammo da H&M e appena distacco lo sguardo per vedere un manichino, non trovai più Maia. La cercai e la trovai nel reparto neonati.
<<Che cazzo ci fai qua? Ahaha.>>
<<Oddio Sofy guarda questo tutù, è un amoreee ahaha.>>
Aveva sempre quel modo di farmi risplendere le giornate con una sua cazzata, la amavo troppo.
<<Dai Maia non perdiamo tempo.>>
Entrammo in un camerino e posammo per terra tutti i nostri vestiti scelti, lei scelse quasi tutte gonne e vestiti, io invece solo leggins e canottiere.
Fummo così talmente entusiaste di come ci stavano quei capi che li comprammo tutti senza ripensarci sù.
Dopo 2 ore di divertimento al Duomo siamo ritornate a casa.
<<Cosa sono quei sacchetti?.>>
<<Mamma sono cose che ho comprato.>>
Salì sulle scale e vidi nella camera diffianco a me mio fratello piangere. Andai subito da lui, mai e poi mai l'avevo visto piangere in questo modo.
<<Che hai?.>>
<<Niente.>>
<<Se piangi ovvio che hai qualcosa che non va, giusto?.>>
<<Ti prego, non è niente di importante.>>
Lo disse in un modo troppo non da lui, non aveva mai avuto problemi così grossi da piangere in questo modo.
<<Dai perfavore, parlamene.>>
<<Ok.
Hai presente la tipa biondina della mia classe?.>>
<<Si, quella con gli occhiali.>>
<<Ecco, due giorni prima mi dice che gli piaccio tanto e poi ritorna dal suo ex.
Per me è come un pugnale al petto perché gli sto a dietro da ben 4 anni, capisci?.>>
Eccome se io capivo, era più o meno la stessa situazione con me e Andrea. Ma non riuscì ad aiutarlo visto che ero in difficoltà pure io.
<<Dai tranquillo, l'unica cosa che puoi fare è non far nulla, aspetta e basta.>>
Come io aspettai Andrea.
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Un ti amo sprecato, o forse no
Teen Fiction" mi ero messa in testa che dovevo combattere a tutti i costi per riaverlo. Avevo paura di cascarci di nuovo, e se non ritornerà da me ?, io lo voglio, è solo mio." Sofia, una ragazza con molta difficoltà ad innamorarsi di nuovo, combatte il suo uni...