Dalla chiamata a ubriacarsi

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<<Andrea.>>
Pronunciai il suo nome con una fitta al cuore e con la voce non ben schiarita.
<<Sofia porcaputtana ora ascoltami, non dobbiamo più vederci, ora devo pensare al bambino e sopratutto devo pensare alla Giulia, mi dispiace.>>
<<Si ok ma, ma non puoi lasciarmi così!.
Io con te sto troppo bene, sorrido veramente e te lo giuro.>>
Rimase il vuoto, un silenzio e non avevo quasi più la pazienza di aspettarlo, doveva subito aprire la bocca e dir qualcosa.
<<Io.. Io non so cosa dirti Sofia.
Se stai ancora dietro a me va a finite che ti illuderai.>>
Subito terminò la chiamata e rimasi con il telefono in mano seduta per terra piangendo.
Rimasi per molto tempo nella vasca. L' acqua, l' acqua era sporca di sangue, un sangue scuro e per tutto il bagno si sentiva quel strano odore metallico del sangue. Persi molto sangue dalla coscia. Piansi senza fermarmi chiedendomi il perché non me ne andava mai giusta, forse ero io che me la cercavo, oppure ero seriamente sfigata.
<<Allora? Ti manca la scuola? È finita, dovresti esser felice Sofy.
Mi hai chiesto di uscire e andare al parco e eccoci qua, ma perche sei così?.>>
<<Niente Maia.>>
<<E allora perché tieni sempre quella fottuta mano sulla coscia?.
Cosa nascondi? Dimmelo!.>>
Avrei voluto scappare in quel momento, mi guardava con uno sguardo minaccioso e preoccupato. Sospettò già qualcosa.
<<Ok Sofy, giuro che se non sposti la mano ti ammazzo.>>
<<Ma io ti ho detto che non ho nulla!.>>
E appena io aprì la bocca, automaticamente alzai le braccia in alto e vidi Maia lanciare lo sguardo sulla mia coscia.
<<No, ok sto cercando di tenere la calma.
Perché lo hai fatto?.
Pensavo avessi finito fi fare queste stupidagini.>>
Come potevo rispondergli, io avevo paura di lei in quel momento.
Presi dalla borsa una sigaretta e la accesi davanti a lei.
<<Cos'è, fumi ora?.>>
<<Si ho ripreso, è un problema?.>>
<<Beh no.
Comunque mi devi dare una spiegazione per questa cazzata che hai combinato, muoviti.>>
<<Ho scoperto che Andrea ha messo incinta Giulia.>>
Scoppiai a piangere e lei cambiò espressione appena mi vide e mi abbracciò.
<<Sofy dovevi dirmelo subito.>>
<<È tutto così difficile.
Quando penso che qualcosa stia andando bene alla fine va tutto a rotoli.>>
Si mise le mani sui capelli e cominciò a sbuffare.
<<Ma non vuol dire che devi fare questa cazzata.>>
<<Se pensi che sia una cazzata allora non aiutarmi!.>>
Mi alzai da dove ero seduta e me ne andai sempre più lontano da lei. Pensavo del perché l'ho lasciata li sola, mi sembrava una cosa maleducata ma la rabbia era al primo posto.
Entrai in casa e sentii un rumore assordante dalla camera di mio fratello. Salì e aprì la porta di scatto.
<<Abbassa volum... Mario?.>>
<<Hola Sofy! Sono venuti a provare le nuove casse.>>
<<Si ok.>>
Gli chiusi la porta in faccia e sinceramente non sperai che lui mi inseguisse.
Rimasi chiusa in camera fino alla sera perché proprio la voglia di cenare e vedere i miei famigliari avrebbero rovinato di più la mia situazione.
"Alla fine non ti sei più fatta vedere."
"Mario non voglio chattare, lasciami in pace."
Ero totalmente distrutta da tutto. Andrea andava  e veniva, andava e veniva di nuovo, era sempre così e io non sapevo quanto avrei resistito.
"Ti stai allontanando sempre di più da me, questa cosa non va bene.
Scopiamo, sembra che sta per sbocciare qualcosa e poi te ne vai."
"Me ne vado perché non merito nessuno!."
Mi svegliai molto tardi. Sentii ancora i graffi dolorenti e gli occhi che pulsavano da quanto piansi tutta la notte.
In quel momento avevo davvero bisogno di un abbraccio, baci, parole con senso ma quando pensavo a questo genere di cosa mi impappinavo sempre il cervello pensando ad Andrea.
Non avevo voglia di uscire di casa anche se era sabato. Maia sarebbe dovuta venire da me come spesso faceva ma dopo quel macello che successe, manco un sms della buonanotte o buongiorno ricevetti da lei.
Guardai la tv. Cambiavo frequentemente i canali, poi mi soffermai su un film romantico, tempo 10 minuti e già scoppiai a piangere perché nel film loro due si amavano, erano fidanzati e io invece no.
<<Che guardi?.>>
<<Hey fra, niente di che.>>
Mio fratello mi guardò insospettito.
<<Non mi convinci.>>
<<Incominci pure tu ora?.>>
Non so perché ma cominciai a sbraitargli addosso, lui cercava di seguirmi ma non ci riuscì.
<<Cavolo ma fai un minimo sforzo per dirmi che hai!.>>
<<Senti fra amo una persona che purtroppo non ricambia, e ora quella persona ha messo incinta una e mi sento malissimo ok?.
Io sto impazzendo, non vorrei nessun aiuto di nessun' altra persona solo perché voglio l' aiuto di lui.>>
<<È Andrea vero?.>>
<<Si.>>
Lui conosceva piuttosto bene Andrea, un tempo andavano molto d'accordo.
<<Ma sore non puoi perdere tempo standogli a dietro dopo quello che ti ha fatto, sei piena di cicatrici per colpa sua.>>
Si ricordò ancora delle cicatrici, pensavo che fosse stato un caso chiuso.
<<Oh senti, voglio solo starmene da sola.>>
<<Non è una cosa giusta ma va bene.>>
Mi baciò la fronte e salì sù per le scale.
Vidi dentro all' armadio di vetro del whisky e della vodka, li osservai per molto ma distolsi lo sguardo.
Cercai di concentrarmi alla tv ma ripresi a guardare quelle bottiglie.
Approfittai del fatto che mio fratello era chiuso in camera per alzarmi dal divano e recarmi verso le bottiglie.
Ci volle un attimo e già mi ero scolata tutta la vodka e mezzo whisky.
Per ogni minuto che passava barcollavo sempre di più. Con miracolo senza far cadere l iPhone lo presi e inviai dei messaggi ad Andrea. Messaggi osceni, scritti male ma con senso.

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Ok ammetto che questo capitolo è un po assurdo ma ho scritto la maggior parte delle cose vere, tipo della chiamata, del fatto che Andrea ha messo incinta la tipa e dell ubriacarsi: son fatti realmente accaduti, solo che mi piace modificare la storia se no sembrerebbe troppo depressa sta storia ahahah :3

Un ti amo sprecato, o forse noDove le storie prendono vita. Scoprilo ora