Non lo riavrò più

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<<Ripigliati Sofia!.>>
Appena aprì lentamente gli occhi vidi mio fratello sopra di me con la sua mano calda sulla mia fronte.
<<Eccoti.
Puzzi di alcool, cosa hai combinato?.>>
<<Non ricordo.>>
<<Ahaha questa è la conferma che tu hai bevuto.>>
Mi sorrise e mi accarezzò i capelli, e io nel frattempo mi sentì male, mi girava la testa, la nausea e non vado oltre.
<<Hai la febbre comunque, più tardi passerà Mario da noi.>>
Perfetto, oltre alla febbre a mettersi in mezzo, sarebbe arrivato pure Mario a farmi star peggio, credo.
In camera mia ci saranno stati almeno 40 gradi, e io rimasi sotto al piumone per almeno fino al pomeriggio tardi. Sentì suonare il campanello e poi subito dopo due voci che si avvicinarono sempre di più alla mia porta.
<<Fai piano, Sofia non sta bene.>>
Dopo quella frase che sentì da mio fratello la porta si aprì molto lentamente e qualcuno si sdraiò vicino a me, io finsi di dormire.
<<Dormigliona svegliati.>>
<<Mhh.>>
Mi diede un bacetto caloroso sulla guancia e mise la sua mano sulla coscia e da lì aprì gli occhi.
<<M... Mario ciao.>>
<<Sono venuto a trovarti, non avevo nulla da fare.>>
<<Non dovevi.>>
Non doveva seriamente. Volevo rimanere da sola per soffrire in pace e per cercare di abituarmi al fatto che Andrea non mi voleva.
<<E se vado a farti un bel the caldo? Ne hai bisogno cucciola.>>
<<Sisi vai.>>
Me ne approffittai di lui per farmi fare un the ma sopratutto perchè così avrei potuto guardare il cellulare. C' erano molte notifiche di instagram e facebook ma un sms di Andrea. Feci un respiro profondo e lo aprì.
"Mi dispiace che ti sei ubriacata, credimi è una cosa inutile.
Ma io ti ho avvertito...ti saresti illusa e basta e ora guarda come ti sei ridotta."
Guardai i messaggi precedenti perchè non capivo il motivo del perchè mi mandò quel sms, ma s dopo lo capì. Quando fui ubriaca scrissi a lui degli sms descrivendo cosa provavo, che lo amavo, che volevo stare con lui. e lui lesse tutto.
Ebbi un imbarazzo della scelta: no sapevo se piangere o spaccare qualcosa e nel frattempo arrivò Mario con due tazze calde quasi piene fino all' orlo.
<<Tieni, ho messo tanto zucchero nel tuo the perchè più dolce è più dolce lo diventi tu ahaha.>>
<<Hahaah grazie mille.
Posso chiederti una cosa?.>>
<<Dimmi.>>
<<Sei così tanto innamorato di me?.>>
volevo saperlo, avevo quel bisogno di sapere che infondo qualcuno mi amava anche se io non avrei mai ricambiato.
<<Si tanto.
Voglio resistere, voglio sperare pur di averti un giorno.>>
Cavolo, disse le stesse cose che io pensavo sempre per la storia di Andrea, era come se lui stese vivendo la mia vita ma non in un modo "impossibile" come la mia perchè forse se ci avrebbe sperato per molto, un giorno sarei stata sua.
<<Beh, sperare per me sarà un pò dura ahah.>>
<<Ma spererò comunque fin che non potrò fare tutti i giorni l' amore e portarti nel paradiso.>>
Parole che si. mi toccarono il cuore ma no, non mi fecero commuovere. Ormai pensai che i miei sentimenti, il mio cuore e il resto se ne fossero andati a fanculo, buttati nella spazzatura.
Era troppo presto per dire che provavo qualcosa per Mario, forse non provai mai un cavolo per lui eppure una spiegazione del perchè ogni volta che lo vedevo tremavo, mi agitavo e diventavo molto spesso timida, come se vedessi Andrea, come se lui fosse Andrea. stesso effetto, stessa sofferenza.
Ci misimo a guardare un film comico anche se per me no fù il caso visto che ogni volta che ridevo mi saliva sù una nausea orribile. Mangiò anche da me e poi ci sdraiammo sul prato nel giardino a guardare le stelle. Cominciai a star meglio, la febbre mi scese e le sue battute mi fecero un po per volta alzare l'  autostima, ma avevo sempre qualcosa che non andava, del tipo che mi girava in testa un pensiero che mi pesava "Andrea".
Pensai che quando arrivò lui mi avrebbe peggiorato la situazione ma miracolosamente mi aiutò senza saperlo, mi aiutò a superare la frase dell' autolesionismo perchè in quel momento se non ci fosse stato lui non so dove sarei finita, sarei morta o in ospedale. Anche se stava zitto mi fece capire che la vita anche se è piena di dolore e sofferenza, si va avanti comunque a testa alta.
Fui già al mese di luglio. Non sentì più Maia dopo quella giornata, fui troppo in imbarazzo e mi chiesi se gli mancassi.
Mario era partito in Germania per tutto il resto dell' estate e praticamente io rimasi da sola.
Continuai a chiedermi che forza di volontà avevo per svegliarmi tutte le mattine e affrontare qualsiasi cosa mi capiti.
Ebbi quella forza di stare zitta con tutti, con me stessa, e io volevo stare solo in pace, volevo fingere anche se si sa che è una cosa faticosa. Dovetti perforza  rassegnarmi perchè non potevo più sperare, non potevo stare in bagno a tagliarmi, non potevo morire dentro sopratutto per un idiota che sinceramente non si meritava me anche perchè io ero troppo superiore a lui.

Lui non mi ha più cercata, io non l' ho più cercato.

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Okkk la mia storia è finita.. Ok lo so magari voi che avete letto pensavate che il finale sarebbe del tipo che lo riavrei riavuto ecc.. Ma no ragazze nella storia ho scritto la mia realtà, quello che sentivo dentro capovolta e modificata per mia privacy.. Ma per il fatto che non ritornerà piu, dell autolesionismo, del bere, dell ospedale e del fratello è vero (anche se in realtà ho due fratelli ahah).
Apparte questo spero che questa storia vi sia piaciuta perché io ci ho messo tutta l anima per farla💜💜 <3

Un ti amo sprecato, o forse noDove le storie prendono vita. Scoprilo ora