III

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Cinque giorni dopo il nostro primo bacio, iniziò la scuola.
Si, iniziai a contare i giorni a partire da quell'accaduto.
Ero così presa da lui, più di quanto volessi mai ammettere.

La sveglia suonò alla buon ora, già alle sei.
Il bus sarebbe passato alle sette e mezza, ma preferivo svegliarmi prima per fare colazione con calma.
Mi alzai, feci il letto, e tirando il mio corpo pigro e senza voglia di ritornare al regime scolastico, andai a prepararmi.
Indossai un paio di jeans ed una camicetta azzurra con dei fiori di pizzo ricamati.
Misi del lucidalabbra rosa chiaro e pettinai i capelli.
Dovevo essere perfetta.
Prima di incontrare Jonny, o meglio prima di mettermi con lui, non davo tanto peso a ciò che indossavo o al trucco, ma ora, avevo i suoi occhi azzurro specchio addosso, e dovevo apparire al mio meglio.
Scesi in cucina, e trovai già Daniel, chino sulla sua tazza piena di latte e cereali.

<<Hei!>>

Esclamai, ma lui mi ignorò.

<<...Ma che hai?>>

Sospirò.
Notai solo dopo che indossava un paio di occhiali da sole, alzai un sopracciglio.

<<...Ma cosa fai con un paio di occhiali da sole in casa?>>

Se li levò, mostrandomi così il suo occhio nero.
Mi avvicinai spaventata.

Mi avvicinai spaventata

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<<...Ma cosa è successo?!>>

Posò gli occhiali sul ripiano della cucina.

<<...Ieri sera ho fatto a botte con dei ragazzi.>>

Mi avvicinai per guardare meglio, era davvero messo male.

<<...Chi!! Con chi hai fatto a botte? E
perché?!>>

Sospirò.

<<...Era buio, non li ho visti bene...>>

                     
                       Daniel's POV.

Invece li avevo visti bene.
Erano stati quelli del Cobra Kai...
Mi avevano visto da solo, mentre tornavo a casa in bici e mi avevano malmenato.
Ma come potevo dirlo a lei?
Non potevo, dato che era la fidanzata di uno di loro, ovvero del peggiore Cobra Kai: Jonny Lawrence.

     Mary's POV.

Conoscevo troppo bene mio fratello, e dalla sua espressione, sapevo benissimo che teneva stretta tra i denti la risposta alla mia domanda.
Mi sedetti accanto a lui, e abbassò lo sguardo, per poi rialzarlo.

<<...Chi è stato...non lo dirò a mamma...>>

Sospirò.

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