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Il sabato arrivò volando, e la mia ansia, che già la sera prima mi stava mangiando la bocca dello stomaco, era ritornata.
Oggi, sarei andata in piscina con Jonny e la sua famiglia, a avremmo passato tutto insieme la notte lì.
Ero terrorizzata? Si molto, anche perché questo dettaglio lo avevo soltanto saputo la sera prima, e non ero pronta, cioè e se tra me e lui fosse successo qualcosa?!

IO NON ERO PSICOLOGICAMENTE PRONTA AD UNA COSA DEL GENERE.

Mi alzai molto presto, già alle sei ero sveglia, e ammirai con attenzione, come se fossi seduta al cinema, tutti gli scenari futuri che mi stava programmando il mio cervello...

Quando non ce la feci più, mi alzai e scesi in cucina, dove trovai mia madre, seduta davanti la cucina, con la sua tazza di caffè tra le mani.

<<Buongiorno mamma...>>

Si girò e sorridendomi mi calmò.

<<Buongiorno orsacchiotta...>>

Sorrisi.
Mi preparai una tazza di latte freddo e cereali e mi sedetti di fronte a lei, posando la mia attenzione sulla mia tazza.

<<...Che succede?>>

Chiese lei.
Alzai lo sguardo, e notai che nascondeva un mezzo sorriso compiaciuto.
Lei sapeva.

<<...Nulla...>>

Ma lei alzò un sopracciglio, ed io vomirai tutte le mie preoccupazioni sulla mia colazione.

<<...Ho paura, okay?
E se dovesse succedere qualcosa tra me e Jonny?!>>

Dissi con tono isterico e lei sorrise.

<<...Amore mio...
Capisco la tua paura, ma non devi averne...>>

<<...Grazie...>>

Dissi sarcasticamente.

<<...Tesoro...è normale che tu abbia paura, ma non devi fare nulla se non ti senti...
E poi non è detto che succeda...
Ma se accade, devi esserne sicura e strapreparata...
Sai a cosa mi riferisco...>>

Risi ed annuii.
Allungò la mano e strinse la mia.

<<...Ricorda...accadrà solo se tu sei
pronta...>>

Le sorrisi.

<<...Ti voglio bene mamma...>>

Sorrise.

<<...Anche io, tanto...>>

Riprendemmo a fare colazione, poi lei dovette andare via, e restai nuovamente sola con la mia ansia.
Guardai l'ora, erano già le otto e tra un'ora, sarebbe arrivato Jonny.
Mi afferrai a prepararmi: indossai il costume rosso, sopra di quello dei pantaloncini corti, ed una camicetta arancione, attaccai i capelli in una coda morbida, e sistemai le ultime cose dentro il borsone.
Scesi in cucina e scrissi un biglietto a mio fratello:

"Daniel, io sto andando in piscina con Jonny.
Stai attento, e quando esci chiudi a chiave.
Ti voglio bene.

                                        Mary"

Sentii un clacson, così afferrai la borsa ed uscii.
Fuori, c'era il gip nero laccato dei genitori di Jonny, che stavano guardando entrambi verso la mia direzione, entrambi con gli occhiali da sole, e sorridenti.
Jonny, scese dall'auto, e venne verso di me.

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