genesi

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Il sole splendeva sul cielo di Cuba . Era sorto da poco, circa qualche ora e Paz Garcia era fuori dalla sua casa in riva al mare a guardare le onde infrangersi sugli scogli con una sensazione di strana calma che lo pervadeva

Era un ragazzo semplice di vent'anni che viveva in un angolo di paradiso con una famiglia normale .
Suo padre, Che lavorava in banca e aveva una grande possibilità economica.
Sua madre Luna invece lavorava saltuariamente come baby-sitter ma perlopiù si dedicava alla casa.
Era proprio la voce di sua madre la prima che sentì quella mattina

"Paz, vieni è ora di colazione,"
Il ragazzo entrò in casa, una casa dominata dal legno frugale e rudimentale".
Si sedette al tavolo e si accinse a mangiare il suo pane tostato striato di burro con la marmellata di pesche.
Suo padre gli rivolse la parola

"Quando hai finito di mangiare dovrai andare a svegliare nonno. È ora della sua medicina
Paz assentì con un velo di tristezza.

Era sempre così quando pensava al nonno che era vicino alla morte.
Tra la vecchiaia l'artrite e una malattia delle ossa stava andando via da lui e Paz non era pronto a questa eventualità.

Finì di mangiare in silenzio pensando a tutte queste cose poi si alzò premurandosi di salutare Nemo il loro pesciolino prima di uscire dalla stanza.
Salì su per una stretta scala fino al piano superiore dove c'erano le camere e si soffermò per un attimo a guardare la sua, incasinata come può essere una qualunque camera di un ragazzo di 20 anni pieno di sogni e di illusioni.
Si diresse verso la camera del nonno ed una volta entrato si accorse che aveva un odore cattivo di malattia.

Di morte

Guardandolo si intuiva che Goyo doveva essere stato un bell'uomo.
Faccia pulita zigomi alti e sguardo austero che pur nella vecchiaia era rimasto.
Per un attimo al ragazzo sembrò che il nonno lo guardasse senza riconoscerlo ma poi l'ombra di un sorriso increspō

"Ragazzo, ben svegliato.
Come stai?"

Paz con un sorriso appena accennato rispose"non mi posso lamentare nonno va tutto bene, ma tu non dovresti sforzarti a parlare.

"Tu non ti preoccupare per me sai mi chiedevo....."e qui il vecchio si fermò con un'espressione di dolore in faccia come se non riuscisse ad articolare le parole

Ci vollero circa 60 secondi prima che riprendesse a parlare.

"Mi chiedevo se tu abbia mai pensato a cosa fare nella tua vita"

Questa era una cosa che il nonno ripeteva spesso detestava non vedere il nipote realizzato.

Il ragazzo rispose più freddo di quanto avrebbe voluto
"Quando avrò in mente qualcosa te lo dirò, non mi sento in grado di decidere se la mia mente non è pronta."
Questa risposta non piacque al nonno che però la incassò sorridendo

Riprese a parlare con un indicibile sofferenza
"Se ti dico queste cose è perché non voglio che tu abbia rimpianto io ne ho solo uno e a volte nelle notti calde di questa isola viene ancora a tormentarmi.

Apri il cassetto"

"Nonno dovresti ripo...."
" TI HO CHIESTO DI APRIRE QUEL CAZZO DI CASSETTO"
Il ragazzo lo fece, spaventato da questi attacchi di rabbia del nonno che arrivavano sempre quando meno se lo aspettava.
Dentro al cassetto oltre le medicine c'era una scatola molto voluminosa finemente lavorata con le strutture del legno incastrate a formare una U
Mettendoci la mano sopra il ragazzo sentì una specie di brivido ma non sapeva a cosa dare la colpa

"Aprila che poi ti spiego tutto"
La voce del nonno era un sussurro

"Quando avevo più o meno la tua età ho dovuto difendere questo paese dall'arrivo degli americani.
E come se non bastasse c'erano pure i russi da tenere d'occhio
Ho perso sangue speranze e motivazioni in quella battaglia
Si dice che per riprendersi da una guerra ad un uomo serve una forte motivazione . Io l'ho avuta in quella scatola.
La prima volta che gli ho messo le mani sopra mi è stata affidata da una donna che a sua volta l'aveva ereditata. Era una donna in punto di morte.
Mi disse che dentro quella scatola c'erano le storie di chi aveva vissuto delegato gli orrori dell'essere dimenticato.
Persone con problemi di alcol con problemi di gioco con la depressione
Aveva visto nei miei occhi gli occhi di un reduce ed era vero

In quel momento non avevo la forza di combattere contro i miei demoni

Mi disse di andare a cercare quelle persone per condividere con loro il dolore per trovare la pace"
A quel punto il vecchio Rise amaramente
"Avevo talmente tante turbe psicologiche in quel momento che pensai che avrebbe potuto essere una buona occasione per guardarmi dentro, mi preparai a partire ma il mio fisico aveva un'altra idea.
Il giorno prima della partenza ebbi la bella idea di finire al pronto soccorso per un collasso
Sulle prime non ho dato peso a quel mio non partire ma la notte non dormivo avevo sempre quel pensiero
Continuo a sognare le bombe i morti il sangue e non sono mai partito."

Gli prese la mano stringendola.

"Tu hai vent'anni e non lasci nulla qui, ti prego fai questo viaggio per me sarà un viaggio che ti farà crescere dal punto di vista umano magari difficile.
Vedrai cose che potrebbero essere terribili ma mi faresti un enorme favore questo viaggio non compiuto è uno dei più grandi rimpianti della mia vita"
Ora stava piangendo piangeva perché non aveva detto che la donna che gli aveva affidato la scatola gli era morta tra le braccia.
Non aveva detto anche che la figlia di questa donna era una delle persone che aveva scritto una di quelle lettere.
Morta all'età di Paz

Gli occhi del ragazzo erano fissi in quelli del nonno. Non capiva perché avrebbe dovuto andare ad imbarcarsi in un'avventura del genere ma vedeva negli occhi di quella persona a cui voleva tanto bene una richiesta quasi urgente
Per poter finalmente morire in pace.

Ma non poteva decidere così.
Chiese al nonno due giorni per decidere.
Gli chiese di resistere due giorni.
E nel caso avesse accettato gli chiese di resistere fino a quando fosse tornato.
Il nonno non rispondeva più si era addormentato così lui prese la scatola e la portò di sotto.
I suoi genitori non c'erano sedette in cucina con la scatola davanti per un tempo infinito a guardarla a studiarla
Facendosi una sola domanda
"Perché?"

ultimo con gli ultimiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora