𝟐𝟖. Non ha bisogno di me

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[Dal capitolo 25]

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[Dal capitolo 25]

Mia mamma ci mise pochi minuti a rispondere alla chiamata e, senza darle neanche il tempo di salutare o fare domande, le chiesi frettolosamente se sapesse in quale luogo potesse trovarsi il corvino in questo momento. Dopo alcuni secondi di incertezza mi disse che di solito a quest'ora andava al DragonFly. Il locale dove lavora Jimin e, momentaneamente, anche Yoongi. Lo stesso dove aveva portato Sooyun durante la sua scorsa fuga da scuola. La ringraziai senza farci tanto caso e riattaccai, andando poi a premere sul pedale dell'acceleratore. Da quanto avevo potuto capire andava frequentemente al locale di mattina e, solitamente, di sera. Sperai solo che avesse rispettato questa sua abitudine anche questa volta.

TAEHYUNG

Lasciai la macchina al primo posto che trovai al parcheggio del Dragonfly e, molto frettolosamente, mentre bloccavo le portiere con un veloce e semplice gesto grazie al piccolo telecomando, mi avviai verso l'entrata del locale.

Sorrisi sollevato quando al suo interno vi trovai proprio la persona che stavo cercando: Jungkook. Il corvino se ne stava tranquillamente seduto al bancone con una tazza fumante davanti a sé. Colsi l'occasione per avvicinarmi lentamente a lui, notando solo nel momento in cui potei guardargli il volto quanto fosse pensieroso e con una strana espressione di vuoto stampata su di esso. Non si era ancora accorto di me, continuava a fissare un punto imprecisato di fronte a sé, così decisi di farmi notare prendendo posto allo sgabello vicino al suo. Il rumore dello strisciare delle gambe dello sgabello sul pavimento parve risvegliarlo, portandolo a voltarsi verso la causa di tale rumore improvviso. Appena si rese conto di chi avesse accanto, l'espressione di Jungkook mutò da qualcosa di indescrivibile a qualcosa di fin troppo concreto e percepibile. Non capii subito se si trattasse di semplice meraviglia oppure di qualcosa che si avvicinava di più alla tensione e all'ansia nel constatare che, molto probabilmente, ero lì proprio per lui.

Il corvino se ne restò zitto ad osservarmi e io feci altrettanto. Entrambi restammo in silenzio per una manciata di secondi, il suo sguardo perplesso pungeva contro il mio serio, fino a quando non decisi io stesso di porre fine a quello scambio di sguardi totalmente opposti l'uno contro l'altro

«Sapevo ti avrei trovato qui.»

«M-Mi stavi cercando?» chiese timoroso nel constatare che fossi giunto fino a lì, interrompendo persino il mio abituale orario lavorativo, per vedere solo e unicamente lui. «Perché?»

«Volevo parlarti. Avevo bisogno di-» mi bloccai quando vidi Jimin sgusciare fuori dallo stanzino accessibile solo agli addetti del locale, anche lui parve sorpreso di vedermi lì.

«Taehyung?» corrucciò le sopracciglia, lanciando velocemente un'occhiata confusa anche a Jungkook. «Non dovresti essere a lavoro a quest'ora?»

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