𝟑𝟓. Tu puoi tutto

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"Tu eri la mia luce quando l'unica cosa che vedevo era l'oscurità"

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SOOYUN

C'era un fievole venticello che entrava dal finestrino e che continuava a soffiare tra i miei lunghi capelli neri. Era una sensazione piacevole di cui mi stavo beando da ormai una buona manciata di minuti. Continuavo a tenere gli occhi puntati fuori dalla macchina, guardando il paesaggio che scorreva veloce al lato della strada, mentre la musica soave della radio riempiva l'abitacolo in cui mi trovavo insieme a Jungkook.

Dopo aver fatto colazione Taehyung aveva iniziato a comportarsi in modo strano, dicendoci che era l'ora di andare e che avremmo fatto tardi se non ci fossimo dati una mossa.

Ma darci una mossa per cosa poi? Non capivo di cosa stesse parlando, dal momento che non avevo in programma niente da fare e non aveva neanche risposto alla mia domanda quando gli avevo chiesto per cosa avremmo fatto tardi. Ci aveva letteralmente spinti fuori casa, dandomi giusto il tempo di lavarmi faccia e denti e di vestirmi. Jungkook aveva tenuto un ricambio in macchina come se tutto fosse stato programmato. Avevo la sensazione di essere l'unica a non sapere dove dovessimo andare.

Avevo provato allora a rivolgere le mie domande a Jungkook, proprio perché dava l'aria di chi avesse idea di cosa stesse succedendo, ma nemmeno lui si era degnato di rispondermi, limitandosi a fare spallucce.

E va bene allora, tenetevi pure i vostri segreti.

«Siamo diretti a Seoul?» Corrugai le sopracciglia quando Jungkook prese l'uscita nella direzione che il cartello stradale indicava per raggiungere la Capitale. «Perché?»

«Voglio portarti a fare un giro per la città.» Jungkook continuava a tenere l'attenzione sulla strada, aveva i muscoli del viso rilassati e quasi mi incantai a guardarlo. Sotto la luce calda del sole che splendeva in cielo potei ammirare ancora meglio la bellezza leggiadra di questo ragazzo. «Oggi è davvero una bella giornata per fare una bella gita a Seoul, non trovi?» Mi lanciò una veloce ma profonda occhiata prima di svoltare a destra, facendo così contrarre i muscoli delle braccia durante i movimenti con cui girò lo sterzo. «Che cosa c'è? Perché mi guardi così?»

«È che ho la sensazione che tu e Taehyung foste entrambi d'accordo su questa "gita".» ricalcai bene sull'ultima parola prima di continuare con ciò che volevo dire. «Io invece sembro essere l'unica a non aver capito il vero motivo per il quale stiamo andando a Seoul.»

«Non vuoi andarci?» mi domandò con le palpebre superiori sollevate più del necessario, facendomi percepire della trepidazione nella sua voce.

«Non ho detto questo, è che...» sospirai non sapendo come proseguire il discorso, avendo paura di esternare i miei reali pensieri. L'ultimo ricordo che avevo di Seoul era rimasto molto vivido dentro di me, molto di più di tanti altri ricordi.

INFINITY | J.Jk ✔Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora