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Questa cosa fa schifo, è terribile, è solo un capitolo ed è davvero illeggibile, mi dispiace aver preso spunto dalle opere massime che scrive bespectacled98
sul suo cc, ma questo prompt mi fa impazzire (anche se mi sa che non sono la persona adatta)
Comunque ci ho provato, leggete a vostro rischio e pericolo.

È da quando aveva 16 anni, Simone, che sognava di iniziare l'università.

L'ha sempre affascinato il poter studiare autonomamente, gestire gli orari, la mole delle cose da fare ed essere un insignificante numero di matricola per i professori.

Nessuna particolare responsabilità sulle spalle, solo tanto lavoro e tanta voglia di fare.

E sopratutto il potersi allontanare dall'ambiente scolastico che non l'ha mai abbracciato e sostenuto come avrebbe dovuto.

A scuola niente ha imparato, se non che le persone sanno essere davvero cattive e che gli amici si contano sulle dita di una mano.

E ha anche imparato che, alla fine, l'opinione degli altri non vale proprio un cazzo.

Quindi, arrivato all'età dei ventidue anni, e dopo una laurea triennale presa con onore, può ritenersi soddisfatto.

Più o meno.

"Porca puttana" dice mentre gira freneticamente l'acceleratore della sua vecchia vespa azzurrina, che si ostina a non rottamare.

"Porca puttana, porca puttana, porca puttana" continua a mormorare mentre, agitato, guarda le lancette dell' orologio muoversi sempre più in avanti.

Non può fare assolutamente tardi a lavoro.

Ci manca solo che mi licenziano, pensa, e poi come le pago le tasse universitarie? La benzina? Il pranzo? La cena? La luce?L'acqua? L'affitto?

Oddio, oddio, oddio.

E chi lo sente Riccardo?

Non può fare assolutamente tardi.

Ormai il borsone con all'interno la divisa richiesta dal bar è abbandonato a terra vicino ai suoi piedi.

La cosa più intelligente da fare sarebbe chiamare qualcuno, farsi accompagnare al lavoro e farsi venire a prendere al ritorno.

Infatti, goffamente, si sbilancia su un lato per raccattare il borsone e sbatterlo malamente sulla pedana in basso.

Apre la zip e fruga per qualche secondo, prima di trovare il suo cellulare.

Subito si fionda sui contatti e digita il nome "Carmine❤️"

Gli bastano tre squilli.

"Oh pronto!" esclama.

"Simò ciao, dimmi." "Ti devo chiedere una favore enorme, gigante, enormissimo."
"Enormissimo addirittura? C'hai cumbinat?" chiede Carmine ridendo, mentre sbuffa e continua a smanettare con la vespa.

Carmine, suo unico amico insieme alla fidanzata Nina, entrambi fuorisede da Napoli, l'ha conosciuto all'università mentre piangevano entrambi per la liberazione dopo aver fatto il primo esame. Da lì non si sono più lasciati.

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