7. Apocalyps

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Got the music in you, baby
Tell me why
Got the music in you, baby
Tell me why
You've been locked in here forever
And you just can't say goodbye...

-Cigarettes after sex

                                            ***
Oscar seguiva il passo svelto e sicuro di Sibyl.

"Dove stiamo andando?" chiese lui.

" Sta zitto e cerca di risparmiare fiato, tra poco lo vedrai." Sbuffò la ragazza.

Oscar si fermò di punto in bianco.

"Ma si può sapere perchè continui a trattarmi male? nessuno ti ha chiesto di fare amicizia con me o qualcosa del genere. Se mi odi così tanto perchè mi hai curato ieri e perchè ora mi ordini di seguirti?!" Domandò lui guardandola con aria severa.

" Senti, io non lo so, ma ogni volta che mi allontano da te la natura mi punisce in qualche modo. Io non posso disobbedire è l' unica regola che sono tenuta a rispettare. Sono obbligata a stare con te fino a quando questa non ne avrà abbastanza." Disse la ragazza con massima serietà.

Oscar non capiva, cosa voleva dire che la natura la puniva? lui che colpa ne aveva?

" Punirti? in che senso scusa?" Chiese lui stranito.

"Ho sempre avuto un legame molto forte con la natura, lei mi parla e mi protegge, donandomi i suoi poteri. Funziono come una cassa di risonanza: lei si impossessa del mio corpo e mi dice cosa fare. Se mi rifiuto di ascoltare e di agire come lei dice, questa, trova un modo per punirmi, torturarmi. Sono pur sempre una strega Oscar, il mio potere è una dannazione non un dono." Concluse Sibyl.

" Ma perchè proprio io? perché ti costringe a stare con me ?"

"Questo devo scoprirlo."aggiunse lei abbasando lo sguardo.

"Dobbiamo." Aggiunse Oscar permettendo a Sibyl di guardarlo con disapprovazione.

                                              ***

"Quindi vuoi dirmi dove andiamo?" Chiese nuovamente il ragazzo.

Sibyl lo stava portando nel suo rifugio. Era una mossa rischiosa: portare un' umano in casa propria era come portare il lupo della pecora e lei lo sapeva bene. Era forzata, non poteva fare altrimenti, la natura aveva scelto per lei: DOVEVA PORTARLO A CASA. Si convinse che se questa la stava obbligando a fidarsi di lui, in fondo doveva esserci un motivo. A pelle non le era sembrato un cattivo ragazzo, ma così le era parso anche Jonah e se lui le aveva insegnato qualcosa era di non fermarsi alle apparenze...

"Stai attenta a chi doni la tua fiducia Sibyl..." Quelle parole risuonavano ancora nella sua mente, ma questa volta sarebbe stato diverso: non avrebbe permesso ad Oscar di entrare nel suo cuore.

"Tu, vivi qui?" Chiese timidamente Oscar indicando una piccola casa in legno davanti a lui.

" Si, ci vivo da quando ne ho memoria."

L'abitazione era situata in una radura ed era recintata da una staccionata in legno ricoperta da piante e fiori rampicanti tendenti al lilla. La ragazza si avvicinò alla porta e con un semplice gesto della mano questa si aprì, lasciando Oscar sbirciare l' interno.

" Su avanti entra..." Lo esortò lei.

Il ragazzo aveva l' aria titubante, osservava l' ambiente attentamente, temeva le intenzioni della ragazza, in fondo era una strega e per giunta lo odiava.

"Prometto che non ti farò del male..." Continuò Sibyl con fare seccato.

Una volta entrato, un profumo intenso e pungente di fiori selvatici travolse il ragazzo.

Nessuno si salva da soloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora