Milano 10 ottobre 2016 ,7.30 del mattino, un suono fastidioso interrompe bruscamente la mia debole dormita , era stata una nottata alquanto agitata, da li a poche ore mi sarebbe aspettato un appuntamento, non con un ragazzo , in questo momento dopo la delusione subita è l'ultima cosa che desidero, ma il mio appuntamento riguarda quello che da qui a poco sarà un anno di lavoro negli States e forse anche il mio futuro . Fin da piccina sognavo ardentemente una vita negli usa o in qualsiasi altro posto come donna famosa, in carriera, con un marito da urlo, due splendidi bambini e dei cani. Ero consapevole di sognare un po' troppo e di leggere troppi romanzi rosa ma la speranza cercavo di non perderla mai, credevo in quello che sognavo e avevo intenzione di difendere i miei desideri a qualunque costo. Comunque sia decido di alzarmi lentamente dal letto salutandolo per l'ultima volta, prendo i vestiti poggiati sulla scrivania e mi chiudo in bagno notando con stupore che mia madre è gi[M1] à sveglia indaffarata a prepararmi qualcosa da sgranocchiare per il pranzo. Chiusa in bagno ci metto un attimo per notare con mia solita insicurezza quanto fossi inguardabile; Sofia Masetti all'occorrenza, alta 1 metro e 60 , i capelli color biondo cenere di morto mi ricadono confusionari come il mio cervello fin sotto il seno evidenziando le loro punte bionde chiare dovute al sole della splendida Ibiza, i miei occhi color nocciola o meglio color 'insignificante' sono ancora socchiusi e i miei 56 chili mi fanno pentire del piatto di pasta consumato la sera precedente. Sono sempre stata poco convinta di me stessa e molto insicura, non mi sono mai considerata brutta ma neanche bellissima e tantomeno affascinante, le mie amiche mi hanno sempre riempito di complimenti e di spasimanti né ho posseduti ma alla fine di ogni giorno mi ritrovavo sola o ferita e abbandonata come dopo la mia ultima relazione interrotta proprio qualche mese fa. In ambito scolastico invece mi hanno sempre detto che avevo grande potenziale e che avrei dovuto osare di piu ma diamine...sapete cosa significa per una come me osarsi e porsi in modo prorompente? Loro non sapevano, loro non mi conoscevano e non conoscevano tanto meno quello che ero costretta a passare giorno per giorno. Nessuno sapeva, nessuno sa . Ed è meglio cosi. Non capirebbero. Mi lavo la faccia, indosso dei jeans e una camicetta a fiori , mi trucco lievemente per non risultare volgare, raccolgo i miei capelli sbarazzini con una pinza ed esco dal bagno raggiungendo velocemente la cucina. Mia madre mi saluta –buongiorno! Pronta per il grande viaggio? Ti conviene mangiare qualcosa se no ti sentirai male e avrai un calo di zuccheri- mi dice con il suo solito tono apprensivo , - mamma tranquilla, mangerò qualcosa ma solo per farti contenta...non ho proprio fame- dico avviandomi verso la scaffale 'schifezze poco dietetiche' –brava! Beh allora io vado a prepararmi, mi raccomando 20 minuti e ti voglio pronta con le valigie sulla soglia di casa dopo di che salutata e ci avviamo all'aeroporto- dice sparendo nel bagno come un fulmine. Mentre sgranocchio la mia barretta ai cereali mi intrattengo ,gironzolando come un ospite per casa, osservando tutte le fotografie che ritraggono me con il mio fratello maggiore Marco. Non abbiamo mai avuto un rapporto idilliaco ma da quando pure lui ha abbandonato questa casa partendo a trovar fortuna come cantante per il Canada mi manca da morire sia a me che a mia madre. Mi ha lasciato un vuoto che neanche quando mio padre aveva divorziato da mia madre avevo provato. Mia madre esce dal bagno in tempo record, scaccio i brutti pensieri, saluto casa e mi accingo a raggiungere con passo malinconico l'auto. Cosa mi stava aspettando? Questo non mi era dato saperlo ma sicuramente avrei affrontato il tutto con molto coraggio, quello stesso che non mi aveva mai abbandonato in 19 anni della mia vita. Salgo in macchina con mia madre e accendo immediatamente lo stereo...ho bisogna di una dose consistente della mia unica dipendenza ; la musica. Durante il viaggio mia madre presa dall'ansia cerca di darmi consigli su come comportarmi e su come aggredire nel miglior modo un possibile padre di famiglia nel caso in cui mi volesse stuprare – mi raccomando sappi difenderti e avvisa qualcuno dell'accaduto il prima possibile - dice con tono deciso e allo stesso tempo gia preoccupato, cerco inutilmente di soffocare la mia risata – mamma non credo mi possa mai succedere qualcosa del genere.. comunque sia stai tranquilla,non permetterò a nessuno di toccarmi - dico sorridendo all' idea di poter fare sesso con un padre di famiglia per di più sposato...ogni tanto mi chiedevo di cosa si facesse mia madre da quando aveva incontrato mio padre. –siamo arrivati!- esclamo intravedendo da lontano l'aeroporto di Malpensa e il decollo di un aereo. Dopo aver parcheggiato mi accingo a scendere dalla macchina salutando commossa e con un grande abbraccio mia madre...ce l'avrebbe fatta un anno senza di me e senza mio fratello? E cosa più importante...ce l'avrei fatta io? O sarei crollata?
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Il confine dei nostri cuori.
ChickLitSofia, 19 anni , bella, a volte sfacciata ma molto insicura non riesce ad apprezzarsi ed è alla costante ricerca di una felicità e del colpo di fulmine che non ha mai incontrato. Dopo il diploma decide di intraprendere un viaggio di lavoro come baby...