Aspetto che mia madre si allontani con la sua opel corsa per estrarre dalla borsa la mia seconda occasionale dipendenza: le sigarette. Non fumo molto e solo in eventi rari come stress, ansia e quando sono immersa nei miei pensieri. Mi accosto vicino all' area taxi , accendo la sigaretta con l'accendino brillantinato rubato qualche giorno prima ad una mia amica e inizio a perdermi e a farmi trasportare nel mio mondo. Intorno a me il caos totale ma io non ci faccio caso, sono dentro la mia bolla di vetro. Inizio a pensare ''cosa succederà una volta giunta a New York? In quale famiglia capiterò? Mi troverò bene ?'' i pensieri mi offuscano la mente ma sento dentro di me una strana sensazione mai provata prima: ne prima di interrogazioni o verifiche e neppure prima di appuntamenti romantici, si tratta di qualcosa completamente diverso, come se stessi andando a prendermi la mia fottuta felicità, come se fossi convinta che non mi sarei mai pentita di quello che avrei trovato una volta giunta, come se mi stesse aspettando qualcosa o qualcuno. Finisco la mia sigaretta, la spengo e la getto dopo di che prendo il mio splendido trolley bordeaux e mi avvio all'entrata dell'aeroporto. Se fuori ho trovato confusione qui è notevolmente peggiore! Girovago senza capirci molto finchè non trovo un centro informazioni che mi indica il punto solito di ritrovo dell'agenzia con la quale partirò – prego da questa parte- mi indica l'hostess conducendomi da quello che intuisco sia il mio gruppo. Mi avvicino e noto senza sorpresa che siamo tutte donne eccetto due uomini sicuramente Gay. Saluto la corrispondente, dico il mio nome e mi siedo immediatamente nell'unica seggiola libera presente nell'arco di 20 metri. Sto per infilarmi le cuffie nelle orecchie quando affianco a me sento la voce di una ragazza – per me sarebbe stato importante vederti per l'ultima volta, dimmi pure quello che vuoi ma a te non importa nulla di me...pensi solo ai tuoi stupidi passatempi – la ragazza parlava con le lacrime agli occhi – Papà l'alcol ti ucciderà e se continuerai cosi perderai tutti, compresa la sottoscritta- dopo queste ultime parole riattacca e spegne il cellulare. Questa scena mi è molto familiare, mi sembra di rivedere me e le conversazione con mio padre dall' esterno. Dopo pochi attimi la ragazza si gira – scusami...non sono solita ad agitarmi con questo tono- mi dice con un sorriso dispiaciuto – ti capisco fin troppo bene- sussurro –comunque tranquilla non c'è bisogno di scusarsi- le rispondo con un sorriso confortevole – immagino avrai sentito tutto – mi dice con lo sguardo basso rivolto a terra – si qualcosina...ed ho capito tutto, mi dispiace- rispondo sinceramente dispiaciuta, -figurati, mio padre è così da sempre e non ci posso fare niente ormai lo sa il mondo intero- dichiara – come il mio- le parole mi escono come un fiume in piena, mi guarda con un aria incuriosita e più rasserenata nel comprendere di non essere l'unica a passare quella stessa situazione – beh allora ci siamo trovate...comunque piacere Anna- mi dice porgendomi la mano con un sorriso più sicuro- piacere mio sofia..fai parte del gruppo 'ragazze alla pari pronte per gli USA'?- domando divertita, -intendi quelle oche arrapate con al posto delle gambe degli stuzzicadenti? Beh ahimè si!- dice affranta, scoppio a ridere – un'altra cosa in comune..significa che faremo il viaggio insieme- dichiaro contenta di aver trovato una compagna degna di essere chiamata così. Anna è una ragazza molto bella, affascinate e simpatica... direi anche molto alla buona e diretta: ha i capelli abbastanza corti color cioccolato fondente e gli occhi di un azzurro brillante, è un abbinamento che non avevo mai incontrato prima d'ora in nessun altra ragazza. Si direbbe sia la mia sosia in tutto e per tutto se non fosse che lei al contrario mio possiede degli occhi che immagino facciano inginocchiare ai suoi piedi ogni giorno almeno un centinaio di ragazzi. Prendiamo l'aereo insieme parlando del più e del meno di tutto quello che ci passa per la testa, soprattutto dei nostri padri, ci viene da piangere ad entrambe e noto quanto sia fragile sotto sotto , proprio come la sottoscritta ''finta introversa, finta fredda, grande debole'', penso sia esattamente la mia anima gemella al femminile, è una ragazza davvero piacevole. Durante lo scalo all'aeroporto Parigi compriamo degli snack francesi e intratteniamo il tempo sfogliando riviste incomprensibili e assegnando con una scala da uno a dieci un punteggio di bellezza e fascino ad ogni uomo che ci passa di di fronte – ohoh guarda questo Anna! Questo è da dieci! - esclamo indicando il tipo – ma che da dieci... questo è da 12 e lodeee!- esclama la pazza di Anna seduta al mio fianco suscitando lo sguardo sbarazzino e soddisfatto del ragazzo in questione che ci sorride. Passa un'oretta quando viene annunciato il nostro volo diretto per New york, ci incamminiamo insieme al resto del gruppo nel quale siamo riuscite ad integrarci bene soprattutto con alcune di loro come Francesca e Giorgia: due cugine molto affabili e carine e i due nostri uomini: Alessandro un riccone esperto di tecnologia e Matteo che bello come è io ed Anna pensavamo fosse sicuramente Gay e invece signore e signori...fa il modello e no non è per niente omosessuale! Io, anna, Alessandro e Matteo ci dirigiamo insieme all' interno del grande aereo e una volta entrati cerchiamo dei posti disponibile nella fila centrale da 4 per stare tutti insieme a scassarci di risate. –Ragazzi ho visto dei posti! Terzultima fila! Correte!- urla anna a mo' di scaricatrice di porto – all'arrembaggio- strilla Matteo stimolandomi una grande risata. Giunti alla fatidica fila io e anna ci sediamo nei due posti di eco pelle centrali e ai nostri rispettivi lati Matteo e Alessandro. Durante il viaggio mi intrattengo leggendo, ascoltando un po' di musica, guardando qualche film presente nel piccolo tv personale di fronte a me e scambiando qualche chiacchiera con Matteo. Anna per tutto il tempo è impegnata a parlare con Alessandro, io e Matteo non ne possiamo piu, - hey sofy pensi che finiranno prima o poi di disturbare?- mi sussurra Matteo all' orecchio sinistro facendomi venire i brividi – spero di si..secondo me si piacciono un pochino- dico a bassa voce con un sorriso malizioso – un pochino? Alessandro la sta mangiando con gli occhi!- dice facendosi quasi sentire dai due piccioncini – si è vero... ma anche lei non scherza- sussurro sorridendo – concordo...diciamo che potrebbero comodamente andare a parlare nei bagni in fondo- mi dice con uno sguardo molto malizioso – che stupido!-ammetto – beh almeno così eviterebbero di interrompere il mio sonno- dichiara facendomi ridere – su questo non posso darti torto- dico accennando un occhiolino. Matteo mi piace, o meglio potrebbe piacermi, è alto moro con gli occhi verdi ,una lieve barbetta, un sorriso sincero e sembra proprio essere un bravo ragazzo, di quelli acqua e sapone che mia madre ha sempre voluto vedere al mio fianco... si potrebbe proprio piacermi però non è la mia anima gemella... lo avrei capito con un solo sguardo...quello sguardo che trasmette ossigeno ai polmoni, quello sguardo che ti trasmette elettricità alle vene, quello sguardo che ferma il mondo attorno, quello sguardo che porca miseria cerco da anni, da una vita!
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Il confine dei nostri cuori.
ChickLitSofia, 19 anni , bella, a volte sfacciata ma molto insicura non riesce ad apprezzarsi ed è alla costante ricerca di una felicità e del colpo di fulmine che non ha mai incontrato. Dopo il diploma decide di intraprendere un viaggio di lavoro come baby...