Non appena Kei fa ritorno in palestra sente su di sé le occhiate indagatrici dei compagni di squadra, del coach, degli altri giocatori e dei coach delle altre squadre. La situazione è decisamente imbarazzante, si sente le guance andare a fuoco ma cerca di mantenere lo sguardo impassibile come sempre. Probabilmente la sua è solo suggestione dettata dalla sensazione che c'è qualcosa di diverso, che fino a poco prima del break di metà mattina era molto più tranquillo e decisamente meno frustrato. Controlla per sicurezza che la pettorina gialla con il numero 11 sia indossata correttamente ma non potrebbe essere altrimenti, visto che non se l'è tolta (nonostante qualcuno ci abbia provato mentre lo teneva incollato al muro).
Si guarda in giro con aria annoiata, come sempre. Mostrarsi annoiato, disinteressato e superiore è sempre stato il suo atteggiamento di difesa: non gli piace socializzare, non gli piace essere disturbato e odia la confusione, nonostante tutto però non ha avuto il coraggio di rinunciare a entrare nel club di pallavolo. A volte si chiede perché l'abbia fatto, in fondo è solo un club, ce n'erano tanti tra cui scegliere e la metà di essi decisamente meno faticosi, rumorosi o impegnativi, ma forse, in fondo in fondo, a lui la pallavolo piace più di quanto voglia davvero ammettere. Bokuto-san gli ha detto che non si diverte a giocare perché è ancora una schiappa, ma Tsukishima crede semplicemente che gli basti fare il minimo indispensabile per portare a casa i risultati, anche se non eccelle, non è di certo una schiappa. Sicuramente ha delle ottime capacità di analisi e riesce a prevedere le azioni degli altri giocatori meglio di chiunque altro. Il suo intuito con la conoscenza di Sugawara renderebbero il Karasuno uno squadra imbattibile, ma si ostinano a far giocare Kageyama che avrà talento, ma lo tollera quanto si tollera il trapano del dentista... purtroppo però le veloci bislacche con quel tappo di Hinata funzionano bene e quindi le due palle al piede si sono conquistati il posto da titolari. Non che poi possa veramente criticare quei due, in fondo il suo posto da titolare non gliel'ha garantito nessun talento particolare, ma solo la genetica che l'ha dotato una notevole altezza assai apprezzata quando c'è da murare una palla particolarmente difficile.
Si mette in posizione della metà del campo occupata dalla Karasuno mentre dell'altra parte si schierano i loro avversari, ancora una volta il Nekoma. Tsukishima osserva il loro alzatore che ha uno sguardo annoiato alla pari di lui, eppure sono entrambi lì, a un campus dedicato solo ad ammazzarsi di partite ogni santo giorno per un'intera settimana. Forse entrambi si chiedono perché si stiano sottoponendo a una scocciatura simile, ma poi lo sguardo di Tsukishima si sposta sul capitano della squadra e deglutisce. Fino a due giorni prima era semplicemente uno scocciatore che continuava a stargli addosso e punzecchiarlo. Andava avanti così da che era iniziato il ritiro, se non fosse che durante il terzo giorno, durante una pausa tra una partita e l'altra, il suddetto capitano l'aveva afferrato per la pettorina mentre si stava rinfrescando alle fontanelle esterne e l'aveva portato in angolo distaccato del giardino dove gli altri non si sarebbero spinti. In fin dei conti conosceva il territorio, ci era già stato, lui, allo Shinzen, sapeva dove andare per non essere visto.
"Che diavolo stai facendo?" gli aveva chiesto infastidito cercando di scrollarselo di dosso.
"Come sei suscettibile Tsukki!" gli rispose il moro chiamandolo con quel nomignolo che Tsukishima detestava - non sopportava nemmeno quando Yamaguchi lo chiamava così, ma si conoscevano fin da che erano bambini e il suo amico d'infanzia si era conquistato il diritto di rivolgersi a lui con quel ridicolo appellativo.
"Non chiam-"
"-chiamarmi così, lo so. Ma se non mi dici il tuo nome, non ho molte alternative."
"Tsukishima?"
"Noioso e impersonale. Pure Chibi-chan ti chiama così e non voglio rivolgermi a te come fa lui..." sussurrò lui mellifluo avvicinandosi al suo volto, lasciandolo interdetto.
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Il Gatto e la Luna
FanfictionLa storia di un Gatto che s'innamorò della Luna. E della Luna che ricambiò. | canonverse Tokyo Training Camp Arc - Nazionali |