Soli, assoli, indistruttibili e indelebili, appagati ma mai sazi, lascivi o santi, che sempre sfuggiranno le beatitudini. Siamo questo. La polvere e le ossa. La polvere e le ossa.
Vasi di terracotta cotta troppo, bruciata e carbonizzata, sbriciolato nero sul fondo terreo ligneo di un futuro immobile. Sappiamo correre e non sappiamo cosa cacciare. La fame è sempre troppa e il bestiame scarseggia. Carestia adrenalinica. Chiediamo ed esigiamo più da noi stessi che dal resto del mondo, coscienti che quel qualcosa in avanzo agli altri per noi è ancora poco.
"Nella mente si annida il pensier tuo..." e il tuo pensare diviene il mio pensato. Le idee arrossiscono come vergini denudate messe sotto la luce inquisitoria della giuria. Ho fatto un giuramento dinanzi la corte, ho poggiato il palmo sul libro sacro, ho dischiuso le labbra asserendo "Lo giuro" e ho continuato incurante a mentire spudoratamente. Ho fottuto il giudice. Mi sono fatto fottere dalle accuse e dopo aver preso a mani giunte l'assoluzione, mi sono indebitato di buoni propositi. Sono in mano agli strozzini. E tu sei quella che conserva le cambiali. Con le tue mani che trasudano dolcezza, me le sventoli sotto il naso, mi minacci in silenzio. Io taccio. Osservo la vena che si tende sulla linea interna del tuo collo, vorrei saltarti alla gola, strapparla, liberarmi in un gesto di te e di me. Un bagno nel mio sangue preferito, il tuo. Eau de toilette N° 69. Credi nella numerologia? Perché a me una dozzina di numeri scrivibili sono appena venuti in mente...
Quando la voglia è troppa la veglia diventa forzata. Tira, la corda si tende e resiste, ma dentro qualcosa si spezza. Intelligenza è adattabilità ai cambiamenti, dicono. Quello che non ammettono mai è che c'è una differenza sostanziale tra i mutamenti visibili e quelli invisibili. Il serpente cambia pelle ma rigenerandosi resta uguale a se stesso. Resta fedele. I miei pensieri cambiano anima. Belve infedeli corrono sotto pelle tanto dolcemente quanto un paio di mutandine di seta scivolano via dalle gambe di una scolaretta. Ti sembro strano? Ti sembro diverso? Forse non ti sono mai sembrato così uguale a me stesso. Forse l'astinenza serve a prendere autocoscienza di quanto le dipendenze siano necessarie.
Dovresti sentire la mia pelle, sì, a questo punto dovresti sentirla la mia pelle.
"Qui tutto sembra un paradosso e io gioco sempre a salta fosso..."
Con una differenza questa volta. Se prima lo slancio era direttamente proporzionale alla distanza che intercorreva tra il fosso e l'altra sponda, ora io spingo sempre e solo per entrarci, nel fosso. Ed è lì che voglio stare. Mi diverto, ne ho un gran gusto. Quasi un beneficio azzarderei. C'è chi spende un patrimonio per ricoprirsi di merda nei centri estetici. Io gratuitamente mi tuffo nella pozza e rotolo con le bestie. E rido, rido tanto. I maiali ne fanno uno stile di vita, io lo trasformo in diletto.
Spererei di non spaventare nessuno in questo modo, ma la verità più nuda e più cruda che posso donare all'umanità è la mia totale e completa noncuranza di ciò. Anzi a volerla dire tutta, visto il manifestarsi più evidente e complesso del mio lato sadico, mi appaga pure il Doppio. Solo eviterei seccature, tipo i qualunquismi, i perbenismi, i sofà-tismi (con i sofismi invece ci gioco volentieri) i bigottismi e tutti gli altri crismi puntigliosi e appuntiti; visto che per godere davvero bisogna star belli rilassati e comodi.
Comoda-mente mangia immagini. La foto di noi brucia e si accartoccia mentre la mia lingua agile punta sulla fiamma e muta. Ustioni, il grado si capirà in seguito. So solo che vorrei continuare a giocare in eterno perché ho sentito la scottatura sull'epidermide. Più a fondo. Sento la mia pulsione che mi urla da dietro le ombre. Ti sento che gridi.
"Affonda, ti prego. Ancora...e ancora...e ancora..."
Finché non vedo il liquido colare. Eccitazione o lacrime o entrambe le due fuse insieme.
Non hai sete?
"Ovunque, dispersa nell'acqua, c'è una parte di me."
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Nudi
General Fiction- Dunque vuoi scoparmi? - chiese Adele, con candore forzato, come se gli avesse chiesto quanti cucchiaini di zucchero gradisse nel tè, - E sei convinto che io ti lascerò fare, anche - concluse, con un sorrisetto malizioso. - Voglio dimostrarti che n...