Capitolo 25. Misure drastiche.

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Ciro, si era addormentato, a causa degli antidolorifici che aveva assunto.
Azzurra, era rimasta al suo fianco, per vegliarlo.
Aveva anche cenato, con un misero panino, solo perché non voleva mollarlo un attimo.
Non era uscita da quella stanza, per nessuna ragione al mondo.
Nonostante, stesse dormendo.
Si era turbata e spaventata, a dismisura, era troppa la paura di perderlo.
Si sentiva in colpa e in dovere di salvarlo, sopratutto da sé stesso.
Ora che non poteva più nascondere i suoi sentimenti, adesso che si era dichiarata a lui.
Sarebbe rimasta al suo fianco e avrebbe lottato con lui.
Per lui.
Era affianco a lui, ogni tanto si sporgeva per controllarlo, mentre leggeva un libro.

Ad interromperla, da quella quiete, fu Don Salvatore.

:<<Pccré t'agge a parlà.>> disse Don Salvatore, serio.

Ad Azzurra, quel uomo incuteva terrore, sopratutto quando la fissava con i suoi occhi neri, come quelli del suo Ciro.
Aveva sempre un'espressione autoritaria.

:<<Don Salvatore, facciamo in fretta.
Non vorrei che quando si sveglia, non mi trovi.>> disse in ansia Azzurra.
:<<Riguarda Ciro.
Riguarda Gennaro.
Riguarda la tua famiglia.>> disse Don Salvatore, serio.

Azzurra, annuì, mentre lo seguiva.

Entrarono nel soggiorno di Villa Ricci.
I suoi genitori, erano terrorizzati e avevano gli occhi arrossati per il pianto.
Sonia, fissava un punto indefinito della stanza.
Micaela e Rosa, per smorzare la tensione giocavano con la bambina.

Pietro, diede un buffetto dolce, ad Azzurra che stupita, continuava a guardare i presenti.
In un silenzio, quasi inquietante.

Edoardo e Tano, erano fuori di vedetta, con i restanti uomini del clan Ricci.

:<<Azzurra, siediti.>> disse Sonia, cercando di tranquillizzarla.
Poi aggiunse
:<<Ti siamo grati.
Da mamma, ti sono grata, per aver protetto e per esserti presa cura di Ciro.
Durante il tragitto.
Quei minuti, sono stati cruciali.
Ed è quasi un miracolo che non sia morto o rimasto paralizzato.
È importante per me.
Ho dedotto che tu tenga molto a Ciro.
Sei innamorata, come quando da bambini mollavate le nostre mani, per giocare ad acchiapparvi in piazza.>> disse Sonia, quasi tremante, aveva perso ogni forma di spavalderia.

Era accaduto, qualcosa di veramente grave!

Micaela, piangeva a dirotto.

Azzurra, non riusciva a capire cosa fosse accaduto.
Si guardava in giro, mentre erano tutti presenti.

Non riusciva a capire.

Pietro, aveva un espressione afflitta ma Azzurra aveva dedotto che fosse per Ciro.

:<<Mi mette ansia, signora Sonia.>> disse Azzurra, turbata.
:<<Mamma per te.
Sono Mamma.>> disse Sonia, prendendo le sue mani.

Azzurra, annuì e poi guardò Rosa.

:<<Devo farti le mie scuse.
Non avevo capito il tuo disagio.
Insomma, anch'io avrei fatto quello che hai fatto.
Ti sarai sentita in gabbia.
Però vedi mio padre, deve dirti qualcosa di estremamente importante.
Usiamo la testa.>> disse Rosa, facendo crescere l'ansia in Azzurra.

:<<Ascolta, quello che dicono.
Stamattina, hanno provato a portarmi via la mia bambina.>> disse Micaela, piangendo.

Pietro, accarezzava dolcemente le spalle di Micaela.

Mentre Azzurra, era sempre più confusa.

:<<Figlia mia.
Ho detto la verità.
Gennaro, è venuto a Napoli, per aiutarmi a riprenderci la Pescheria e per portarti via da Ciro.
Non pensavamo che tu lo amassi, non lo avevamo capito.
Mi dispiace tantissimo.
Non pensavo che avesse ambizioni criminali e vendette passate.>> disse Nicola, stringendola forte tra le sue braccia.

𝑳𝒂 𝒎𝒊𝒂 𝑳𝒆𝒊.// 𝑪𝒊𝒓𝒐 𝑹𝒊𝒄𝒄𝒊. 𝑴𝒂𝒓𝒆 𝑭𝒖𝒐𝒓𝒊.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora