Capitolo. 31 Il Rosario.

1.7K 53 59
                                    

Azzurra, poi si fece seria, appoggiandosi con il capo, alla testiera del letto.
:<<È se ci stiamo illudendo, ci stiamo idealizzando e il nostro, non è vero amore?>> disse Azzurra, scossa.

Ciro, l'osservò con uno sguardo stranito sul volto.
:<<Il nostro è amore.
Che sta ricenn?
Sei incisa nella mia anima, Azzurra.
Sono serio.
Dobbiamo stare attenti.
Clelia e Gennarino, sono fuori pronti per attaccare.
Nu putimme fa nu pass favz!
Mi devi ascoltare, ij nu te vogl fa mal.>>

Azzurra, aveva un'espressione accigliata, sul quel tenero visetto.

:<<Mi manca la mia vecchia vita, Ciro.
Mi manca essere spensierata.
Mi mancano i miei genitori.
La mia migliore amica.
Abbiamo sbagliato entrambi.
Io, con Gennaro e tu con Clelia.
Io con la mia testardaggine e tu con la tua autorità.
Che facciamo?
Un amore, può colpire come lame?>> la ragazza, guardò il ragazzo dai capelli corvini, con uno sguardo afflitto.

Ciro, rilasciò un profondo sospiro, appoggiando la sua fronte su quella della riccia.

:<<Ij quann se tratt e te.
Teng semb paur.
Si tutta a vita mij, Azzù, overament, nu sto pazzian.
Song nu diavl ossacc, ma nu pozz sta senze e te.
Se ti succede qualcosa, ij m'accir.
Pe chist, me dà sta a sentì.
Ij nu te pozz perdere.
No, accussì.>> disse sincero, suo marito.

Azzurra, abbassò tutte le difese, mostrandosi realmente per quello che era!
Un cucciolo di leonessa.

I loro respiri, si fusero, mentre Ciro, cercava invano di scacciare da quel viso, così buffo e tenero, le lacrime salate, dettate dalla paura di sbagliare, nuovamente.

:<<Nu chiagner.
Nu me piac, quann chiagn.
Non ti mettere nei guai.>> disse lui, sottovoce.
Odiava vederla in quello stato, non perché non rispettava il suo dolore,ma perché riteneva che quella ragazza, meritasse solamente la felicità.

:<<Non mi succederà niente.
Starò attenta, cercherò di ascoltarti.
Io mi fido solamente di te, non so più cosa sia giusto o sbagliato.
Chi mi vuole bene e chi mi odia.
Mi fido solo di te.>> disse Azzurra, accarezzandogli la guancia, non stava mentendo, avrebbe provato a capire le sue azioni, si fidava di lui, più di qualsiasi altra persona al mondo, non sapeva se stava sbagliando, se quel taglio al sopracciglio, rappresentasse davvero un segnale di pericolo e catastrofe.

Sapeva solamente, che Ciro, meritava la sua fiducia.
Era un uomo e non un ragazzino, ai suoi occhi.
Ci credeva che presto, tutto sarebbe andato per il verso giusto...ci sperava.
Le gioie andavano vissute, in mezzo al trambusto che era la vita!

:<<Non staremo sempre chiusi qui.
Anche se siamo in guerra.
Qualche volta, possiamo uscire.
Tipo domani, abbiamo il battesimo della piccola Sonia.
Lo so, è difficile ma pensa che è momentaneo.>> disse suo marito, guardandola con uno sguardo serio, Azzurra sospirò arrendendosi, solamente, uscire con lui, era l'unico modo per vivere un po' la normalità.

Ciro, le accarezzò la guancia delicatamente, perso in quel groviglio di emozioni che gli suscitavano, gli occhioni della sua riccia, prima di far combaciare le sue labbra con quelle morbide di sua moglie.

La ragazza avvolse, le braccia intorno al suo collo, ricambiando il bacio dolcemente, che divenne, man mano più passionale.
Ciro, le chiese l'accesso, leccando il suo labbro inferiore, che Azzurra non rifiutò, la ragazza spalancò di poco la bocca e le loro lingue si incontrarono, accarezzarono e scontrarono.
E ancora e ancora.

Ad interrompere quella magia, fu Tano che bussava insistentemente alla porta.

Ciro, sbuffò e aprì la porta.
Azzurra, sgranò gli occhi, quando vide Angelica impaurita.
Subito si precipitò da lei, abbracciandola.

:<<Che sta succedendo?>>chiese Azzurra, terrorizzata.
:<<È tornata Clelia e ha tentato di mettermi sotto con l'auto.>> disse Angelica tirando sù con il naso.
:<<Vabbu nu te preoccupà c'è sta Tano cu te.>> disse Ciro, destabilizzato.

Le ragazze rimasero un po' in camera a chiacchierare, per tranquillizzarla.

I due ragazzi uscirono sul balcone.

:<<Cirù, agge chiamat a Pino.
Tanto la questione del Chiattillo e o piecr è acqua passata.
Pur iss a capit, che era tutto un malinteso.>> disse Tano, aspirando la sigaretta.
:<<Che ritt?
Chist e numer?>>chiese Ciro, nervoso.
:<<Sì.
Kubra, la muglier de Pino, si è passata per una giovane prostituta in cerca di lavoro.
Ha scoperto dove sta Gennaro.
Ma chill ha cagnat casa, nata vot.
Però sapimm a ro sta la zoccl de Clelia.
Essa sta alla casa degli appuntamenti. >> disse Tano, mettendo le braccia sulla ringhiera del balcone.

Ciro, annuì mettendosi poi d'accordo con Pino, al cellulare, parlando in un linguaggio criptico e chiarendosi.

La fine almeno di Clelia, era vicinissima.

Dopo, si salutarono, augurandosi la buona notte.

:<<Mi piace moltissimo Tano.
Ci stiamo conoscendo benissimo.
È troppo dolce e rude allo stesso tempo.>> disse Angelica, con sguardo sognante.

I due ragazzi, entrarono nella camera da letto, dove le due ragazze si stavano confidando.

:<<Angelica, chiama i tuoi, inventa una scusa, plausibile.
Dormi qui stanotte.>> disse Tano, dandole un bacio in fronte in segno di protezione.

Angelica, annuì, prendendo subito il cellulare.

Azzurra si accigliò.

:<<Che succede?>> chiese a suo marito.

Ciro, dal cassetto prese uno delle sue collane di Rosario, facendoglielo indossare.

:<<Ti devi fidare di me.
Stringi le perline e in men che non si dica.
Sto cca, cu te.>> disse Ciro, serio.
:<<Ciro, ti aspetto qui.>> disse Azzurra, preoccupata.

Le due ragazze, cercarono invano di guardare la TV, dopo stanche si addormentarono.

I due ragazzi, non arrivavano mai.

Nella notte, Gennaro, era riuscito a scappare dalle grinfie del Clan Ricci, nonostante il Clan, avesse l'aiuto eccezionale di Pino.

Infine, arrivarono alla Villa dove Clelia, esercitava la sua professione, si parcheggiarono davanti alla finestra della casa.

E iniziarono a bombandarla a colpi di fucile, facendo quasi volare, via la testa di Clelia, attraverso la finestra.

Il sangue, schizzò davanti ai vetri rotti.

Subito, dopo, nascosero il cadavere di Clelia e pulirono la scena del crimine.

:<<Se me succer coccos.
Tony lo affido a te.
Sei un amico ritrovato.>> disse Ciro, sincero.
:<<Te vogl ben Cirù.>> disse altrettanto sincero Pino.

Si abbracciarono fraternamente.

Si erano finalmente, ritrovati.

Si erano finalmente, ritrovati

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.
𝑳𝒂 𝒎𝒊𝒂 𝑳𝒆𝒊.// 𝑪𝒊𝒓𝒐 𝑹𝒊𝒄𝒄𝒊. 𝑴𝒂𝒓𝒆 𝑭𝒖𝒐𝒓𝒊.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora