Capitolo. 9 In pericolo.

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Azzurra, sbuffava con le braccia conserte, in macchina.
Mentre Ciro, sorrideva beffardo, alla guida.
C'era silenzio, nell'abitacolo e Azzurra, era tremendamente infastidita.
Si fermarono in una stazione di benzina.
Azzurra, inarcò il sopracciglio.
:<<Devo fare la benzina.>> disse Ciro, guardandola negli occhi.
:<<Puoi portarmi sulla Luna.
Non te la darò mai e se osi, soltanto a sfiorarmi più del dovuto.
Questa volta, sono io che mi faccio trent'anni di carcere.
Spero che sia un viaggio.
Me lo merito!>> disse dura Azzurra.
Ciro, si sforzava di non ridere, per lui era buffa e non incuteva nessuna paura.

:<<Siamo sulla stessa, strada.
Ciù ciù.
Non è una metafora.>> disse dolcemente Ciro.
:<<Abbiamo solo due nomi accostati sul documento di matrimonio.
Ma non siamo niente.>> disse Azzurra, cattiva.
:<<Ti innamorerai di me...
Ora abbiamo una sola strada.
Un solo destino.>> disse Ciro, serio.
:<<Qualunque cosa farai.
Io, non ti amerò mai.
Non posso amare chi mi ha ricattato.>> disse Azzurra, con gli occhi lucidi.

Azzurra, vide arrivare il benzinaio, con lo sguardo cercò di fargli capire che era in pericolo.

Ciro, quando vide il contatto visivo con quel ragazzino, schioccò le dita davanti al viso del ragazzo

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Ciro, quando vide il contatto visivo con quel ragazzino, schioccò le dita davanti al viso del ragazzo.
:<<Fai il pieno.
Non guardare mia moglie!>> disse Ciro, autoritario.
Azzurra guardò davanti a sé e lui si voltò verso di lei.
:<<Se vuoi puoi uscire, con me.
Per prendere, un po' d'aria.>> disse Ciro, premuroso.
:<<Sto bene qua.>> disse indifferente Azzurra.

Quando vide, che uscì, lei cercò di uscire ma Ciro, furbo, chiusé la macchina con il telecomando dell'auto.
Azzurra sbuffò e gli fece il medio.
Lui, sorrideva beffardo.

Poi aprì la portiera.
:<<Sei lunatico.>> disse Azzurra, tagliente.
:<<Esci dai, vieni in bagno.>> disse Ciro, spazientito.
:<<No... non vengo fuori dall'auto.>> disse Azzurra indispettita.
Ciro, la tirava ma lei opponeva resistenza.

Dopo, Ciro cacciò un urlo, infastidito.
:<<Tu me faje asci pazz.
Nu cia facc cchiù.>> disse spingendola con forza fuori dalla macchina.
:<<Lasciami, ti ho detto.
Lasciami, la mano.
Non voglio le mani di un assassino, tra le mie.>> urlava Azzurra.

Ciro, era ad un palmo dal suo viso e il benzinaio, guardava la scena con sospetto.
:<<Puoi urlare, quanto vuoi.
Sei mia moglie, che tu lo voglia o no.
Facendo così, crei problemi ad entrambi.
Non conviene a nessuno.>> disse serio Ciro, trascinandola con sé.
:<<Dove mi stai portando?
Eh?
Vuoi approfittitartene di me?
Non mi piace il tuo bacio, figuriamoci...>> disse Azzurra, antipatica e mentendo.
:<<Oh, te dà sta zitt.
To giur.
Ma chi ma fatt, fa a te spusà.>> urlò irritato Ciro.
:<<Hai recuperato il senno?
Alleluia!>> disse sarcastica Azzurra, mentre lui la prendeva per un braccio.
Poi aggiunse, aprendo la porta del bagno.
:<<Devo fare pipì, nemmeno quella mi è permesso, fare da sola?>>
Lui, le bloccò il braccio.
:<<Questo anello che porti al dito, insieme alla fede, ti lega a me.
Quindi non fare scherzi.>> disse puntando i suoi occhi magnetici negli occhi dolci di Azzurra.
:<<Vai.
Muoviti.
Non fare questo e quello.
Mi hai rotto i coglioni!
Tu e la tua famiglia del cazzo.
Non sei nessuno per me.
Non ti amo.>> disse Azzurra, sfuggendo dalla sua presa ed entrando in macchina.

Erano sposati da poche ore e già si stavano facendo la guerra.
Si dicevano che erano pazzi...

Azzurra, studiò la toilette pubblica, per capire se ci fosse una via di uscita.
Ma non c'era e poi si guardò nello specchio, non riconoscendo la ragazza che guardava nel riflesso.

Certo, lei era sempre ribelle, libera e selvaggia...ma con lui, si stava trasformando in una vera stronza.
Questo, non le piaceva nemmeno, un pochino.
Si stava autoconvincendo che ne sarebbe uscita da questa situazione, ma non aveva fatto i conti con l'eclissi del cuore.

Poi, uscì, con la chioma ribelle.
Ciro, fece un fischio di apprezzamento.
:<<Lo fai con tutte.
E a me non piace chi ha il cuore e l'anima, ballerina.>> disse Azzurra, cattiva.
Ciro, la prese per mano, trascinandola.
:<<Lasciami.
So camminare da sola!
Non fai che staccarmi il polso.>> disse spazientita, Azzurra.
:<<Dai.
Tras.
Mo veng, agge parlà, cu guaglione.
Aspettami.>> disse freddo Ciro.

Azzurra, annuì, stranamente, tranquilla, le stava porgendo sul vassoio d'argento,
la possibilità di scappare.

Ciro, prese dal collo, il ragazzo all'interno della stazione di servizio, approfittando del blackout della zona e quindi della telecamere disattivate, per mostrare la sua natura.
Anche se fossero attive, lui avrebbe trovato un modo per ammazzarlo di botte, lo stesso!

Gli diede una capata, così forte che svenne e il ragazzo, prima di perdere i sensi, sentì solamente una frase.
:<<Nisciun addà guardà, la muglier de nu Ricci!>>

Azzurra, dispettosa, pensava di non aspettarlo proprio e di scappare, da questo assurdo matrimonio.
In modo del tutto comico, iniziò a premere tasti a caso, nell'abitacolo, fino ad aprire la portiera.

Dopo, iniziò a correre, velocemente.
Fece l'autostop ed un anziano signore, le offrì il passaggio.

Ciro, quando capì che Azzurra, era scappata, iniziò a imprecare come un folle.

Azzurra, era nei sedili posteriori, nella macchina dell'anziano signore.

Poi la macchina si fermò.
:<<Se dobbiamo proseguire.
Mi devi fare un pompino, una rapporto anale e completo.
Una prostituta dovrebbe saper farlo.>>

L'uomo l'aveva scambiata per una ragazza che batteva in strada

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L'uomo l'aveva scambiata per una ragazza che batteva in strada.
Azzurra era davvero in pericolo.

Azzurra era davvero in pericolo

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𝑳𝒂 𝒎𝒊𝒂 𝑳𝒆𝒊.// 𝑪𝒊𝒓𝒐 𝑹𝒊𝒄𝒄𝒊. 𝑴𝒂𝒓𝒆 𝑭𝒖𝒐𝒓𝒊.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora