Capitolo. 10 Mio marito.

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Azzurra, sgranò gli occhi, quando il vecchio le aprì la portiera.
:<<Guardi, ha frainteso tutto.
Guardi la fede, non sono una prostituta.
Non provengo da nessun bordello.
Ho solamente litigato, con mio marito.>> disse alzando le mani, uscendo ed impaurita.

Ma l'uomo l'afferrò tra le sue mani, mentre lei si dimenava per scappare.
:<<Ferma, faremo veloce, un minuto...
Ferma.>> disse con un sorriso vomitevole, l'uomo.
:<<Lasciami andare!>> urlò tremante Azzurra, mentre veniva trattenuta dai polsi.
:<<Si accussì bella.
Nu te cred.
Sei venuta con le tue gambe, nella mia auto.
Qui, siamo in mezzo al nulla.
Nu te sent, nisciun.
Nu alluccà.
Mi offri le prestazioni e ti porto ovunque.
Mamma mia, hai un culo da paura, sicuramente, bello stretto.(palpandoglielo).>> disse l'uomo, con un sorriso sadico.

Azzurra, sgranò gli occhi al tocco sul fondoschiena di quel viscido, poi si fece coraggio e tirò un calcio, ai testicoli.
Scappando.
Ma il vecchio la rincorreva.
:<<Vieni, qui.
Zoccola.
Vieni qui.>>

:<<Lasciami.
Lasciami.
Aiutoooo.>> urlava disperata Azzurra.

Azzurra si dimenava e il vecchio, urlava.
:<<Sei come una selvaggia.
Attacchi come una pantera.
Ca nu te sent, nisciun sulament i lup.>>
:<<Per l'amore del cielo.
Lasciami.
Sono solo una ragazzina.>> urlava disperata Azzurra.

Il vecchio la raggiunse e la prese dai capelli, spingendola, a novanta contro un albero, iniziò a slacciarsi la cinta.

Azzurra, piangeva disperata e a singhiozzi.
Si vedeva già, violata da quel bruto!

Ciro, arrivò con l'auto e vide attraverso, gli abbaglianti, la chioma ribelle di Azzurra e sentì le sue urla.
Uscì dall'auto, come un diavolo, urlando disperato il nome di Azzurra.

:<<Aiutoooo.
Aiutoooo.>> urlò Azzurra, disperata, correndo ma puntualmente, l'uomo le prendeva i polsi.
Poi, senti la voce di Ciro.
:<<Ciro.
Sono qui.
Ciroooo.>> urlava Azzurra.

Ciro iniziò a correre.

L'uomo, si bloccò.
:<<E mo chi è chist?>>
:<<Mio marito.>> urlò Azzurra, schiaffengiandolo e tirandogli calci.

Ciro, arrivò davanti a loro.
Azzurra, si nascose dietro di lui.

Ciro, mollò un forte pugno all'uomo, facendolo cadere.
:<<Omme e merd.
Comme cazz te permiett a tuccà na femmn?
A femmn mij?>> disse urlando Ciro, Azzurra piangeva disperata.

Mollò all'uomo.
Uno.
Due.
Tre.
Quattro.
Cinque.
Sei.
Sette, pugni.

Poi iniziò a prenderlo a calci, per ben cinque volte.

:<<Ciro, così lo ammazzi!
Ciro, non voglio che finisci dentro!>> urlava piangendo.

Ma Ciro, era in un mondo tutto suo, inghiottito dai suoi demoni interiori che gli sussurravano di ammazzare, colui che aveva osato far del male, alla donna che amava.
Anche se quest'ultima, non ricambiava.

Non si fermavano i pugni.
:<<Addà murì.
Stu cess.>> urlò Ciro disperato.

L'uomo chiedeva pietà.
:<<Nu sapev, ca era muglieret.>>

Azzurra, cercò di fermarlo, ma lui si scrollò la manina della ragazza.

Continuava a tirare calci e pugni.
:<<Nu me pozz fermà.
Ij accir tutt quant.
Nisciun t'addà fa mal.
Nisciun.>> urlava, imperterrito continuando a sferrare calci.

:<<Pietà.>> urlava il vecchio.

Azzurra, lanciò un urlo disperato.

:<<Addà murì.
Addà murì.
Addà murì.
Nisciun toccà, Azzurra mi.>> urlò Ciro.

Un ultimo colpo, l'uomo era morto.
Ciro, nervoso, prese una tanica di benzina, dall'auto e lo riversò sul corpo morto.
Bruciandolo.

Azzurra, guardava tutto con gli occhi sgranati dalla paura.

Quando Ciro, si voltò, con il petto che si muoveva velocemente.
Lei, indietreggiò.
Ma Ciro, le prese il viso tra le mani.
:<<Dimmi che sono arrivato in tempo.
Dimmi che stai bene?>> disse disperato.

Azzurra, era scioccata, poi iniziò a piangere e si gettò tra le sue braccia.

Stringeva la parte rasata dei capelli, di Ciro, mentre singhiozzava e lui si nascose tra i suoi capelli ricci, piangendo.
:<<Se non arrivavo in tempo...>> disse Ciro, turbato.
:<<Sei arrivato in tempo.>> disse in lacrime, Azzurra, poi lo prese per mano, arrivando davanti all'autovettura.

Fu qui, che Ciro, iniziò a tirare calci all'auto.
:<<Che cazz te mis in gap?
Si scem?
Si na cap e pezz.
Agge accis pe te.
Nu te capisc Azzù.
Me staje facenn ascì pazz.
È pericoloso.>> urlò disperato.
:<<Sei arrivato in tempo.>> disse Azzurra, abbassando lo sguardo, in lacrime.
:<<E se nu foss arrivat ij e chill te facev coccos?
Ij comme facev senze te.
Che fine facevo?
Ij te vogl ben, overament.>> disse Ciro, nervoso.
Poi aggiunse
:<<Te ne sei andata con uno che non conosci in macchina.
E non cumme?
Ti fidi degli sconosciuti e non di me?>>

Azzurra, lo guardava innocente e con le lacrime agli occhi.

Ciro, l'attirrò a sé, mentre il pianto di Azzurra, non si calmava.
:<<Non scappare più.
T'agge ritt ca nu te tocc, si tu nu vù.
Ossacc, ca nu me vò ben, però se te succere coccos, ij nu me pozz perdunà.
Ij moress pe te.>>
Dopo le prese il viso tra le mani, a coppa e le asciugò il viso.
:<<È finita.
Quann, staje cu me, nu avè paur.
Nisciun te tocc, to giur.
Nemmeno io.
Mi capisci?>> disse Ciro, accarezzandole i capelli.
Lei annuì, con il viso colmo di lacrime.
:<<Mi basta che sei mia moglie.
Non ti guardo, non ti tocco.
È sufficiente che stai con me.>> disse lui, con la fronte appoggiata alla sua.

Azzurra annuì e per tutto il viaggio si addormentò.

Erano giunti in un hotel, centro benessere.
Era il regalo di nozze di suo fratello Pietro.

Cosa sarebbe successo tra una giovane donna e un ragazzo innamorato?
La passione sarebbe divampata?

Cosa sarebbe successo tra una giovane donna e un ragazzo innamorato?La passione sarebbe divampata?

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𝑳𝒂 𝒎𝒊𝒂 𝑳𝒆𝒊.// 𝑪𝒊𝒓𝒐 𝑹𝒊𝒄𝒄𝒊. 𝑴𝒂𝒓𝒆 𝑭𝒖𝒐𝒓𝒊.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora