SIXTH

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Il letto li ospitava generoso, ascoltando rispettoso le scuse che i due fratelli raccontavano tra loro. Marco mormorava scuse profonde per le parole che un'ora prima le aveva urlato contro, Agnese si scusava per il modo in cui aveva espresso il suo fastidio.
Quei mormorii vennero interrotti da qualcuno che bussò alla porta, ricevuto il permesso entrò nella stanza oscurata dalle tende scure che pendevano dal soffitto.

-ei, disturbo?-

-ei... nono, anzi grazie per essere venuto-

-non ringraziarmi, siete parte della mia famiglia ed era il minimo-

-vieni qua?- chiese una vocina flebile. Elija si avvicinò sedendosi sul bordo del letto lasciando qualche grattino sul fianco della ragazza, disse poi ai due ragazzi che la festa era pronta e che a breve sarebbero arrivati i ragazzi.

-Max è andato a casa?-

-no, è salito a sistemare il borsone e ora è in salone... Raggiungilo e andare a fare una doccia- Agnese si alzò, lasciò un bacio ai due ragazzi e uscì dalla stanza. Come detto era seduto sul divano girovagando su internet e non fece caso alla figura uscita dalla stanza pochi secondi prima. La ragazza si avvicinò silenziosa senza sedersi, così facendo il ragazzo si accorse di lei e le sorrise.

-come stai?-

-tutto okay... andiamo a fare la doccia?-

-andiamo- salirono in camera e successivamente entrarono in bagno aprendo l'acqua, si spogliarono infilandosi sotto il getto caldo lavandosi silenziosamente a vicenda. Uscirono dopo una mezz'ora chiedendosi in un paio di asciugamani, il ragazzo infilò un pantalone morbido elegante e una camicia mentre Agnese infilò un paio di leggings e un maglione.


Un'ora dopo arrivarono i pochi invitati e la piccola festicciola prese piede con qualche birra e un po' di musica, mangiarono e verso tardi si intrattennero con dei giochi di società fino a tarda notte quando poi infilarono i pigiami guardando un film e sgranocchiando popcorn.

***

Domenica mattina, le dieci circa.

Marco si era svegliato presto e aveva deciso di preparare la colazione per tutti; preparò l'impasto per i pancake buttando un occhio ai muffin in forno. Mise il composto delle frittelle a cuocere su una piastra apposita sistemando un po' di fragole nei piatti posizionati sul tavolo sopra il quale erano presenti biscotti, caffè e latte insieme ad alcuni succhi di frutta.

I ragazzi andarono in cucina tutti insieme richiamati dal profumino invitante di muffin e caffè. Trovarono la tavola imbandita e si sedettero al tavolo ringraziando.

Agnese andò a salutare il fratello ed Elija con un bacio, salutò i suoi amici e baciò il proprio fidanzato sedendosi poi a mangiare.

La conversazione frivola riempì laria e portò la comitiva ad un brunch improvvisato, verso poi pomeriggio poi andarono via tutti.

I ragazzi rimasti passarono il tempo giocando alla console.

-comunque sono tornato per un motivo ben preciso- sussurrò Elija a Marco.

-cioè?...-

-mi sono innamorato di te-

-come prego?-

-si, questi due mesi sono stati strani senza avervi intorno ma soprattutto è stato strano stare senza di te. Viviamo insieme da dieci anni e si, la piccoletta mi mancava ma te-

-io?-

-tu sei tutto-

-noi vi lasciamo da soli- Agnese prese Max per mano e andarono in camera lasciando i due ragazzi al piano di sotto mentre confessavano il loro amore consumandolo in dolci carezze e baci non poco casti.

Si accarezzarono lasciandosi segni rossi lungo busto e collo spogliandosi a vicenda.

-non sai quante volte ho sognato farlo-

-mi avevi sempre detto di essere etero però-

-beh era da qualche tempo che avevo dubbi, poi ho scoperto di essere bisex certo, alla patafiocca non rinuncio- sorrise.

-non lo lasci il posto fisso- mugolò sentendo la mano del compagno stringersi attorno al suo sesso duro.

-non lo lascio- rispose guardandolo febbricitante.

Lo spinse disteso sul divano sfilandogli tuta e intimo insieme iniziando a leccare lasta dura suggendone la punta con le labbra, succhiando.

I gemiti leggeri riempirono velocemente la stanza quando poi si spostarono in camera recuperando preservativi e lubrificante.

Marco spremette un poco di gel a base dacqua sulle dita del compagno il quale portò le dita alla fessura del ragazzo preparandolo.

-prendimi- lo baciò. Elija srotolò un condom sul sesso eretto esaudendo il desiderio del ragazzo. Lo penetrò lentamente in un unico affondo godendosi il gemito che salì dalla gola del compagno.

Le spinte furono subito potenti e vigorose, con quel ritmo prese langolazione perfetta che fece prorompere Marco in un piccolo grido liberatorio rilasciando fiotti di sperma sul proprio stomaco.

Elija seguì lesempio del compagno quando, arrivato al limite, sfilò il condom sporcando il ragazzo nello stesso punto.

Ripresero fiato guardando i due semi seccarsi sullo stomaco del primo

-tu mi ami?- ruppe il silenzio Elija.

-si- ammise.

-allora da oggi sarai mio?-

-tu sarai mio?-

-io sono già tuo- gli sorrise per poi baciarlo dando vita a quel nuovo rapporto.

-quindi avrò come cognata quelloca giuliva?-

-pensa un po- risero felici di essersi trovati per poi addormentarsi, abbracciati, poco dopo.

***

-dici che stanno scopando?-

-palesemente si, ed era ora-

-da quanto si conoscono?-

-da ventanni, siamo cresciuti tutti insieme e quando loro dovevano compiere tre anni sono io- lui annuì prendendo poi la ragazza e portandola a letto.

-non mi va-

-non voglio nulla, un film e basta-

-va bene- e così fecero, guardarono un film addormentandosi subito dopo.

SENTIMENTAL PANDEMIC - sconosciuti in tempestaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora