<< Come ti chiami? >> chiese il ragazzo dai capelli bruni amante di Jane Austen.
<< Lizzie. E tu? Come ti chiami? >>
<< Liam. Hai un nome stupendo, come lo sei tu. >>
<< Non mi mettere in imbarazzo per favore. Io non sono abituata, non ho amici e sto sempre da sola, a scuola nessuno mi rivolge la parola. >>
<< Se fossi stata mia compagna di classe non ti avrei lasciato respirare, ti avrei fatto innamorare di me. >>
Arrossii di nuovo e Liam scoppiò a ridere. A quel punto mi prese la mano. Una forte scarica elettrica mi invase, e non accadde solamente a me.
Andammo al bar del centro e ci sedemmo in un tavolino di fronte la vetrata. Era davvero bello. Era difficile non perdersi dentro ai suoi occhi marroni, erano belli, profondi.
<< Hai gli occhi di chi ha sofferto. >> dissi senza pensare. Mi sentii molto in imbarazzo. Promemoria: contare fino a due prima di parlare.
<< Anche i tuoi sono gli occhi di chi ha sofferto. Voglio sapere il perchè della tua sofferenza. >>
<< Io non sono una di quelle ragazze che piange in continuazione, che si taglia, che pensa al suicidio. >>
<< E allora perchè sei triste? Puoi parlare con me. So che mi conosci da poco più di venti minuti, ma io posso aiutarti, se me ne dai occasione. >>
Non so il perchè, ma sentii che potevo fidarmi di Liam.
<< I miei genitori sono morti in un incidente stradale quando io avevo cinque anni. Io da quel momento vivo con mia zia Elèna. Io non sono triste, sono arrabbiata. Ogni sera provo a ricordare qualcosa di loro, anche la più insignificante, ma niente. Un'altra cosa che mi fa molta rabbia è che non ho amici, mi giudicano per quella che sono. A nessuno dei miei compagni piace il fatto che amo leggere, lo trovano molto stupido e con niente di speciale. Io lo trovo invece fondamentale, un libro ti può fare fare un viaggio dentro te stessa, ti può fare sognare, ti può rendere felice. Per questo passo ore e ore in quella biblioteca, perchè mi rende felice. >>
Mi guardava stupito, non credeva che dietro al mio amore per la lettura ci fosse una spiegazione così tanto grande. Io so sorprendere le persone.
<< Non so che dire. Posso solamente dirti che adesso hai un amico a cui piace moltissimo leggere. >>
Appoggiò la sua mano sulla mia. Sentimmo entrambi di nuovo quella scarica elettrica, non riuscivo a capire il perchè. Un sorriso spuntò sulle mie labbra, era bello sapere che qualcuno aveva le tue stesse passioni. Finalmente avevo trovato qualcuno che poteva capirmi. Il giorno che aspettavo da molti anni era arrivato.
Ordinammo due caffè e due cornetti al cioccolato e continuammo a parlare perdendo la cognizione del tempo. Avevo scoperto il perchè i suoi occhi erano tristi, i suoi genitori avevano divorziato da qualche mese e suo padre non voleva più sentirlo. Era triste. A volte gli uomini sono davvero molto stupidi. Mentre stavamo parlando il mio telefono squillo, zia Elèna mi aveva inviato un messaggio: Liz, torna a casa, fra mezz'ora torno a casa per pranzo.
Era già mezzogiorno, il tempo era davvero volato.
<< Liam, devo tornare a casa. Ti va di accompagnarmi? >>
Ci alzammo dal tavolino e andammo a pagare, si ostinò a pagarmi la colazione anche se io avevo portato con me il mio portafogli. Uscimmo dal bar e ci incamminammo verso casa mia. Liam era davvero una persona molto interessante, non era solamente capace di farmi arrossire, era anche dolce, sensibile e amante della letteratura inglese. Jane Austen ci aveva fatto incontrare.

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Acchiappasogni
RomansIl vero amore, il primo bacio, l'amore per i libri, l'importanza di essere se stessi. Tutto in questa storia che vi farà sognare assieme a Lizzie.