Prologo 🐦‍🔥

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"a volte non sai cosa hai,
ma cosa ti manca"
-Angelo de Pascalis

"a volte non sai cosa hai, ma cosa ti manca"-Angelo de Pascalis

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Semplicemente io

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Semplicemente io...🐦‍🔥

IO SONO CENERE!
Una cenere ormai bruciata, distesa su un pavimento caldo, dovuto alle fiamme che c'erano prima che il fuoco si spegnesse.
IO SONO CENERE!
Sono solo briciole nere, che calano tra l'oscurità, tra la freddezza del tempo.
Sono briciole!
Solo e soltanto briciole!
Io sono questo.
Può mai la cenere tornare in vita?
No, non può farlo, può solo aspettare che altre briciole si aggiungono ad essa, per poi venire spazzate dal vento ormai giunto.
Tutto è buio, e nessuna luce è stata accesa, nessuna!
Passano giorni, mesi e anni, 365 giorni, ad aspettare che il fuoco bruci, e che la stanza si dipinge dal dolce e tenero rosso, ma quel rosso dal fuoco con le sfumature arancioni, non sono altro che un doloroso e spento rosso sangue si cala sul pavimento freddo.
L'incubo è giunto, e l'oscurità che si cela è di fronte.
IO SONO CENERE!
Senza calore, senza colore, senza emozioni e senza vita.
Questa sono io!
Giunta sull'orlo della morte.
Disprezzata da coloro che l'hanno concepita, senza fuga.
Numero quattro!
Il numero delle mia debolezza, il numero dove non si esce, non si fugge.
Il quattro, con un'altro quattro, sono otto.
L'inevitabile numero che mi tiene prigioniera.

Miei cari lettori, so che per voi le mie parole possono sembrare stupide e senza senso, ma quando avete un dolore che brucia, quella crudeltà che vi affligge a numerosi pensieri, voi come la gestite?
Ho avuto avvocati, giudici, dottori, farmaci, eppure mi sentivo uno straccio.
Semplicemente perché sapete che l'errore accaduto, e tutta colpa vostra.
Non c'è scampo quando la morte ti arriva come un fulmine e spezza il vostro ultimo respiro.
Sentivo quel corpo caldo, farsi freddo poco a poco, e non era colpa dell'aria fredda, ma perché la morte si faceva strada per richiamarti in paradiso.
Il paradiso ti apre le porte come se nulla fosse, come se quella fosse la tua unica via.
Sei con angeli che ti danno il cuore, mentre chi è rimasto all'inferno, deve vedersela con i volti di tutti quelli che per anni ti hanno giudicata.
Che schifo la vita vero?
Non credo nella seconda opportunità, ma quando ti si apre un varco, sembra che sia l'ultima soluzione per salvarti l'angoscia che ti è rimasta.
Lui fu tutto quello che mi rimaneva.
Spegnere il fuoco o riaccenderlo?
E siccome lo avevo tenuto spento per anni, decisi che lui poteva riaccendere il fuoco che c'era in me.
I suoi occhi erano verdi, come la siepa che rimaneva durante l'inverno.
I suoi occhi esprimevano vita, e se ti avvicinavi troppo, lui ti dava il respiro che ti era mancato per anni.
Ma anche il diavolo poteva smascherare il suo vero volto.
Chiunque poteva nascondere il suo lato oscuro, e lui lo sapeva fare benissimo.
Tra le dita aveva sempre un mazzetto di carte che rigirava tra le dita, e mentre gli altri lo guardavano, sembrava un Dio greco che denudava la femminilità.
Tra farmaci, e sedativi, l'unica pozione magica a salvare il mio cuore in cenere, fu quel Dio che toccò la mia nudità.
Lui era pozione e veleno, e io ero cenere e fuoco.
Insieme mescolavamo le carte e le rendevamo fogli di carta.

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