Capitolo 20

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La mattina seguente, alle 7 e 20 in punto, dalla porta entrarono un medico e mia sorella

Quest'ultima aprì di scatto la serranda, svegliandomi
"Robs!" Esclamai
"Giorno anche a te sorellina, sveglia"

Il medico controllò il battito di Max mentre io mi alzavo sistemandomi i capelli, per quanto potevo
"Due notizie, una brutta e una cattiva" disse il medico "quale prima?"
"Bella, mi serve una buona notizia" dissi decisa
"Il battito è stabile, la brutta notizia è che è ancora in coma" disse e uscì dalla stanza

Robs incrociò le braccia al petto
"Mamma è preoccupata"
"Auguri"
"Alex, non puoi stare qui in eterno"
"Si, se devo aspettare anche anni perché lei si risvegli, aspetterò"

Non rispose

"Lei non lo sa?"
"No, non abbiamo avuto il tempo di dirglielo, con tutto quello che è successo: la cosa furgone e il suo lavoro"

"Non è questo il momento giusto per dirlo?"
"No, voglio che lei sia coscente" risposi secca

Prese la sua roba e si avvicinò alla porta "Steve mi aspetta per il lavoro, tra un po' passeranno Nancy e Jonathan per accompagnarti a scuola"
"Non ci vado"
"Si, invece" rispose "non terrai il muso tutto il giorno. Fatti trovare pronta e quando finisci chiamami per avvisarmi. Se vuoi poi Nance ti riaccompagna qui" disse lanciandomi dei vestiti di ricambio e lo zaino con i libri "Ciao" e uscì dalla stanza

Sbuffai e, dopo aver guardato di nuovo Max, entrai in bagno per cambiarmi

Alle 8 in punto, aprii la portella della macchina di Nancy
"Ciao" dissi
Nancy, Jonathan e Will non dissero niente, e l'auto partì

Appena entrai a scuola, Rose mi venne incontro abbracciandomi
"Come sta?" Chiese
"Mi fate tutti la stessa domanda!" Esclamai "come volete che stia!?"
"Riformulo la domanda allora: come stai?" Disse
Non risposi e la riabbracciai

Entrammo in classe, ma non riuscii a stare attenta alla lezione di algebra

Di solito le cose che non capivo me le spiegava Max
Dopo mezz'ora di spiegazioni al vento chiesi di andare in bagno e uscii dalla classe

Arrivata in bagno, mi chiusi dentro, sedendomi per terra
Non volevo piangere, sarebbe stato da deboli, ma anche da senza cuore

Sbattei ripetutamente e volontariamente la testa contro al muro mentre mi mettevo le mani nei capelli, che finivano davanti alla faccia

Perché non ero stata io a finire contro al finestrino! Perché non ero stata io quella a rimanere incastrata tra il sedile e la portiera! Perché non ero io quella in coma adesso! Perché non io! Perché lei!

"Cazzo" imprecai sussurrando

"Alex? Sei lì dentro?" Chiese una voce da dietro la porta
Aprii "entra Will"

"Che ci fai per terra?"
"Niente" dissi alzandomi e lavandomi la faccia
"Non mentirmi"
"Niente Will"

"Alex-"
"NIENTE WILL, OK?"

Lui indietreggiò
"Cazzo" imprecai serrando le mani ai bordi del lavandino "Scusami, è che, con tutta questa storia, Max...non sarebbe dovuto succedere"

Lui annuì
"Tutto si rimetterà a posto" mi disse abbracciandomi "sta' tranquilla"

"Torniamo in classe?"

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