London, 24 December, 19:56.
Non è che voglia insinuare che nessuno abbia degli impegni oltre a ficcare la testa nell'ascensore e soddisfare le richieste di uno sconosciuto idiota che ha messo tutti i dati per essere rintracciato in una scatoletta di ferro che si muove per i piani. Però, che cazzo.
Per fare la prima torta della sua vita ci ha impiegato ore – sbuffa un po' più a lungo al pensiero – e magari ci impiegherebbe lo stesso quantitativo di tempo anche la seconda volta, ma a quel punto la sua famiglia sarebbe già arrivata con abbracci di zenzero e sorrisi quadrati.
Forse sta pensando proprio quello quando bussano alla porta, il suono che fluttua e balla con le note di two queens in a king sized bed di girl in red (e allora??), e Louis inciampa un pochino sui suoi piedi prima di sentire il suo stomaco appesantirsi e premerlo per forza di gravità verso il basso.
Louis può di certo affermare di non essere drammatico e tragicamente teatrale, ma ciò non toglie che dietro quella porta potrebbe come non potrebbe esserci la sua salvezza o la sua rovina allo stesso tempo. Incespica fino alla porta e quasi ci sbatte, ma comunque.
Esita al tocco della maniglia, la mente che si ramifica in due scenari diversi tra cui però domina quello in cui Louis si ritrova a dover inventare una scusa per il suo fallimento davanti a sua madre.
Non accade.
Apre appena la porta e deve alzare lo sguardo per capire chi ha davanti.
Fatto sta che si ritrova davanti un ragazzo con delle spalle troppo larghe e troppo attraenti e delle fossette troppo profonde e dei ricci troppo lunghi che gli solleticano l'angolo del labbro, mentre si stringe al petto una busta.
«Ciao, sei Louis, giusto?» dice all'occhio di Louis, che apre completamente la porta nel sentire la sua voce macchiata dal freddo e pesante.
Louis annuisce, decidendo finalmente di sporgersi dalla soglia e cercare di non perdere la presa sul muro nel mentre, perché il ragazzo davanti a lui ha appena arricciato il naso arrossato e ha spostato il peso da un piede all'altro e solo dopo si ricorda di dover dare una risposta. «Sì, e tu sei..?»
«Harry. Styles, tipo» risponde in fretta, e Louis fa appena in tempo a vedere una mano perdere la presa sulla busta che è già scattato fuori per accoglierla tra le braccia come se si trovassero in un fottuto cartone animato. (Il che sarebbe una buona giustificazione per le gote di Harry che si sono macchiate di vermiglio e Louis è piuttosto sicuro che non sia per il freddo, stavolta.)
«Stai bene?» gli chiede Louis, riuscendo a spostare le braccia di Harry per evitare che la busta sgusci dal groviglio che erano diventati i loro arti, nel frattempo. Louis deve ammettere di aver avuto periodi di conoscenza migliori, ma nessuno di quelli avevano mai implicato lui che aveva l'istinto di gettarsi in ginocchio davanti a qualcuno.
«Sì- sto bene! Scusami» si rimette dritto e affonda il viso nel maglione. Louis sta giusto per chiedergli se senta freddo e se voglia qualcosa di caldo, ma: «Ho visto il foglio nell'ascensore, nella busta c'è quello che serve. Se non basta puoi dirmelo, ho ancora dell'altro, nel mio appartamento. È il 7B, non lontano dal tuo – è appena dietro l'angolo, in effetti – ma mi sono trasferito da qualche mese e ti ho solo visto di sfuggita e mi sembravi apposto? Senza offesa, non volevo insinuare che-»
«Prendi fiato» lo interrompe Louis, il suo tono è incontrollabilmente soffice e non se lo riconosce addosso. «Non preoccuparti, e grazie per avermi portato gli ingredienti» decide di dire, scuotendo piano la busta, e cerca di metterlo a suo agio – gli sembra il minimo, davvero – mentre si poggia al muro alle sue spalle: «Avevo fatto una torta, ma a quanto pare qualcuno lassù cerca di tenermi lontano da un eventuale futuro da cuoco, perché è miseramente finita sul pavimento.»
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Love Burns As A Pie || L.S.
أدب الهواة«Cazzo, cazzo. Harry, scusami, ti dispiace se comincio a fare la torta mentre sei qui? No, no, non fare quella faccia e resta, non sei un disturbo.» «Louis - con il tuo permesso - non ti conosco, ma hai mai preso in considerazione l'idea che io poss...