10 luglio, 1976.

177 32 7
                                    




Caro diario,

Sono quasi morto per l'imbarazzo questa mattina.

Stavo tranquillamente leggendo una guida del posto sotto il nostro ombrellone, quando quel maniaco di Taehyung - che mi infastidisce ancora da morire - si è avvicinato con mia madre.

Me lo ha presentato ufficialmente, tanto da essere io costretto a stringergli la mano in segno di riconoscimento.

Un brivido caldo mi è sceso lungo la schiena appena le nostre pelli si sono sfiorate. Non ne sono sicuro, ma credo fosse un brivido di apprensione o... disgusto.

Si è seduto sulle nostre sdraio, insieme alla sua ragazza di cui non ricordo il nome. È stata così dolce e gentile.

Non mi capacito, quindi, di come faccia a stare insieme ad uno sgorbio antipatico del genere. Incrociava le dita affusolate delle sue grandi mani con quelle della ragazza.

Sono una coppia così affiatata, e spero di trovare anche io, un giorno o l'altro, qualcuno che mi voglia così bene.

I capelli cioccolato della ragazza dagli occhi di gemma si intonavano al suo incarnato caldo. Il suo corpo era interamente fasciato da un costume intero rosso a pois.

Ha un raffinatissimo gusto nel vestire, differente dal suo fidanzato che ha il coraggio di circolare per la spiaggia con quel ridicolo costume a mutandina viola, a volte giallo canarino!

Ritengo sia molto bella - in certi attimi ho desiderato di essere lei.

Abbiamo parlato per metà pomeriggio - o meglio - loro hanno parlato per metà pomeriggio.

Io ascoltavo e basta, talvolta mi eclissavo, così come mio padre che nel bel mezzo della conversazione, non avendo più argomenti in comune con nessuno, si è steso sul lettino ed è caduto addormentato in poco.

Ho dovuto sorbirmi una pesante conversazione di due ore, una conversazione da adulti con cui ben poco avevo a che fare, facendo finta di essere interessato.

Sono questi i momenti in cui mi ritiro in me stesso.
Mi estraneo dal resto del mondo, mi sento un pesce fuor d'acqua, anche accanto a mia madre.

Guardavo Taehyung che gesticolava durante la conversazione. Desideravo avere almeno un po' della sua sicurezza ed un minimo del suo fascino. Avrei potuto dargli tutti i difetti del mondo, ma dire che non era bello mi avrebbe reso il più falso dei bugiardi.

Quel pomeriggio indossava degli occhiali a goccia contornati d'oro. Gli anni '70 lo avevano reso stiloso, alla moda, cosa che non avevano fatto con me. Giravo spesso con i pantaloni della tuta ed una felpa grigia, niente di particolare.

Forse è questo il motivo per cui nessuno mi si avvicina, forse perché sono un ragazzo "anonimo", senza carisma.

Osservavo il suo volto e sempre di più capivo che i suoi tratti erano qualcosa di singolare. Gli occhi felini conquistavano al primo sguardo, le labbra piccole ma carnose avevano la forma di un cuore che perdeva le sue misure nel momento in cui sorrideva. La bocca diventava un quadratino simpatico, che gli toglieva quell'aria da strafottente.

Era nel momento in cui aveva un'espressione seria che si incupiva, quasi come se avesse avuto qualcosa da nascondere. Un segreto inarrivabile, di cui la sua ragazza ignorava l'esistenza.

Lo cela bene, ma io - anche se sono più sfigato - sono più intelligente.

ʕ•ᴥ•ʔ

don't forget to click on the ⭐️

Spry my day {Jungkook's diary} | VK Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora