Passai una settimana stupenda,jake mi veniva a prendere ogni mattina davanti a casa per andare in sieme alla scuola,di pomeriggio uscivamo in sieme stavamo sempre in sieme,finche non iniziò la scuola, quella mattina mi preparai,e andai a scuola,quando arrivai davanti al cancello che presentava la scuola vidi jake, così gli andai in contro, appena gli arrivai davanti agli occhi lui girò il viso, sembrava arrabbiato.
J: vattene .......non possiamo essere più amici,..... Ho solo fatto finta di essere tuo amico.....
Io: jake ma che stai dicendo? Sentivo gli occhi inumidirsi,e il dolore che cresceva dentro di me
J: ho fatto finta di essere tuo amico.....per una scommessa...... che ho fatto con dei miei amici
Dopo quelle parole iniziai a piangere, ero sconvolta, non sapevo cosa dire,o cosa fare,ad un certo punto senti un impulso,cosi gli diedi una sberla e me ne andai piangendo. Mi sentivo malissimo,mentre camminavo per i corridoi sentivo mille sguardi su di me,volevo morire, era come se una parte del mio cuore fosse morta, jake non era soltanto il mio migliore amico, io lo amavo. Andai in bagno,aprii la porta,entrai,e la sbattei forte facendo spaventare,e scappare alcune ragazze che erano dentro.
Finalmente sola senza nessuno che mi prendeva in giro o che mi guardava. Presi il telefono dalla tasca dei jeans, cercai il numero di mia madre e la chiamai
M:tu...tu... Tu.. Tu.. Tu.. Tu... Pronto?
Io: mamma sono lara
M: che è successo perché piangi??
Io: mamma vienimi a prendere poi ti spiegherò
M: va bene però non ti verrò a prendere io, manderò qualcuno a prenderti.
Io: ok. Fai presto perfavore
M: va bene. Ciao
Io: ciao
Chiusi la chiamata, guardai l orario,erano le 8:30 tra un poco sarebbe iniziata la lezione di storia, così mi uscì dal bagno, e mi avviai verso la classe, entrai, c'erano alcuni compagni, ne mancavano molti, intanto mi sedetti in un banco unico, non volevo stare vicino a nessuno,suonò la campanella, entrò la prof, e anche se mancavano parecchi alunni inzió la lezione,dopo dieci minuti qualcuno busso la porta, era la bidella, comunicò alla prof che dovevo uscire, così mi preparai, salutai la prof e usci,vidi un ragazzo,aveva sui 19 anni, era alto, biondo con gli occhi marroni,e anche un po' muscoloso.
Mi avvicinai a lui e gli dissi...
Io: ciao, sei tu la persona che mi doveva prendere?
X: si,sono io,piacere, Francesco
Ci stringiemmo la mano.
Io: piacere,Lara.
F: ok, vogliamo andare?
Io: ok.
Ci dirigemmo verso le uscita della scuola,per il corridoio incontrai Jake, ci guardo male, sembrava geloso, ma a me non mi importava più di lui. Arrivammo alla macchina ed entrammo,Francesco accese le auto,e ci dirigemmo verso casa mia,pensavo continuamente alla odiosa giornata,non ci potevo credere,intanto , Francesco mi chiese un po' della mia vita, anche io glielo chiesi,mentre parlavo del più e del meno notai che aveva preso un altra strada,era una strada piena di alberi,(probabilmente erano dei pini)c era molto verde era un bel paesaggio, ma non capivo perché mi avesse portato li,cosi gli chiesi perché aveva preso questa strada ma non mi disse niente, così aspettai un po', e alla fine ci fermammo davanti ad un albero gigantesco,intanto Francesco era sceso dall auto e io feci lo stesso,appena eravamo uno accanto all'altro disse
F: siamo arrivati