Capitolo 6

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SOFIA

Ne esce Rachele Malpezza, una cascata di ricci rossi, occhioni neri, una quinta abbondante tutta imbottitura e due labbra diventate grosse e carnose due mesi prima, quando la ragazza aveva accompagnato la madre dal suo dottore di fiducia. Eravamo amiche una volta. Ma parliamo di parecchi anni fa, quando ancora non avevo accidentalmente rotto il suo acquario, facendo morire il piccolo Nemo di stenti. Ancora ricordo la faccia inorridita dell'allora bambina mentre vedeva il piccolo pesciolino saltellare tra i cocci di vetro. Da allora non ci eravamo più parlate. La cosa è poi degenerata due estati fa, quando Marco, il ragazzo che evidentemente le piaceva, aveva iniziato a farmi la corte. E solo una cosa può trasformare Rachele in una vipera ancora più velenosa: rubarle il ragazzo.

«Allora Forti» mi fissa

«sempre con quella sfigata della tua amica Turriti per bagni eh! Non che mi interessi cosa fate, sia chiaro ma... non ho potuto fare a meno di sentire delle tue storie amorose con Mazara»

Chiara è diventata rossa dalla rabbia.

«Allora troietta, l'hai già portato nella tua stanza come hai fatto con Marco? Beh, vedo che ti dai molto da fare!»

Stringo il braccio della mia amica, che sta per tirarle un pugno.

«stai zitta!» sibilo

«Che direbbe mammina forti? Eh che direbbe se sapesse che combini?»

I miei occhi iniziano a bruciare.

«ops, che sbadata, non c'è più!»

Le lacrime stanno per uscire. Mollo il braccio di Chiara e scappo fuori dal bagno. Non voglio darle la soddisfazione di vedermi in queste condizioni. Mentre apro la porta con gli occhi offuscati dal pianto, sento un tonfo e spero con tutta me stessa che la mia amica le abbia tirato un pugno.

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⏰ Ultimo aggiornamento: May 18, 2015 ⏰

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