Riposi le lenzuola appena piegate al loro posto, in seguito gli asciugamani.
Oggi Nieves, la super modella ragazza del giocatore con cui litigavo praticamente ogni giorno da quando lo avevo "conosciuto" (si tutto di un fiato), arrivò tutta raffinata con la sua borsettina e bagaglio.
Per la mia sfortuna questo duetto si era ricongiunto.
Ad un tratto sentii il campanello della loro stanza suonare ripetutamente e sempre più intensamente.
Ma che voleva?!
Il giorno prima non la finiva più di chiamarmi. Mi faceva salire le scale solo per chiedere cose inutili. Infatti in quel momento ero molto stanca anche dal giorno prima.Salii le scale velocemente e sentii urlare,rumori di cose che sbattevano, all'inizio pensai malissimo e pregai non mi avessero chiamato per sbaglio, in quel momento capii perché suonava così incessantemente.
Solo dopo, avvicinandomi, cominciai a comprendere che le grida erano di rabbia. Stavano litigando?Arrivai alla porta che era socchiusa e bussai lo stesso,ma continuai a sentire quelli che sembravano degli insulti in spagnolo.
Non sapevo di cosa stessero discutendo, ma non sembrava una cosa da prendere alla leggera.
Non mi "aprirono" così decisi di entrare e vidi subito Nieves spingere dal petto Pablo incazzatissima che gli urlava contro. Pablo aveva la sua solita faccia corrucciata e anche lui le rispondeva abbastanza arrabbiato, insomma non si accorsero nemmeno della mia presenza.
Siamo seri? Pensai.Feci un "grosso" schiarimento di voce per attirare la loro attenzione, perché mi sentivo io in imbarazzo??
Nieves si girò verso di me e mi guardò sorpresa anche molto perplessa.N: ¿Por qué esta chica llegó a nuestra habitación? ¡No me digas que se ha obsesionado contigo!
[Perché questa ragazza è arrivata in camera nostra?! Non dirmi che si è presa un ossessione per te!]
P: Nieves. No. È la cameriera. Questa ragazza lavora qui. L'hai chiamata tu stessa prima. Con il pulsante. Ricordi?
Nieves si avvicinò a me in modo pericoloso e quasi mi lanció addosso i bagagli.
N: Portami giù questi bagagli serva. Se ti avvicini a lui sei morta.
Feci una faccia schifata e guardai male Pablo.
< Non sono il facchino. Portale da sola. Anzi fattele portare dal tuo fidanzatino.
Uscii dalla porta incazzata. Ditemi voi se dovevo assistere a due bambini che litigavano per non so cosa. Non capivo un cazzo di quello che si dicevano. Assurdo.
P: Hey aspetta-
Sentii la voce del ragazzo, non era per me,ma mi voltai comunque e per sbaglio incontrai lo sguardo di Gavi.
Anche lui sembrava guardasse me.Nieves ci guardò.
N: Pablo Martín Páez Gavira. Yo me voy. Adiós.
[Me ne vado. Addio.]
Nieves mi spinse via di lato andando via spedita.
Ma che-P: Ti prego non commentare.
Mi guardò Pablo ancora con la sua faccia corrucciata.
<Ahh no. Io non commento.
Alzai le mani in difesa.
<Dato che io non servo vado.
Sorrisi leggermente, ero un po' compiaciuta nel vedere Pablo in quello stato di imbarazzo e tristezza insieme. Non sono cattiva, ma dopo tutto quel suo ego da giocatore qui, trofeo di là se lo meritava.
Il calciatore chiuse la porta dopo che me ne andai, ma in quel momento fu ancora più triste, la chiuse piano quasi per non farsi notare.
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𝑵𝑶𝑵 𝑷𝑨𝑹𝑳𝑶 𝑺𝑷𝑨𝑮𝑵𝑶𝑳𝑶!
RomanceP: "Vuoi un autografo?" S: "Ma chi ti conosce??" ------- Silvia incontra uno dei giocatori giovani più promettenti del calcio che se la tira un po' troppo, nascerà qualcosa? O questo incontro è destinato ad essere dimenticato? Avvertenza: Questa sto...