Capitolo 19

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Can

<Sei sicuro di quello che vuoi fare?> domanda Emre mentre mi guarda in malo modo.

<Ormai sei qui idiota> borbotto piano. Da quando ieri ho portato Sanem qui nella casa in montagna non ci siamo più separati. Inizialmente mi sono fatto aiutare da lei a cucinare ma poi siamo finiti per fare una lotta con il mangiare, ridendo a crepapelle mentre ci sporcavamo a vinceda e dopo aver finito ci siamo fatti la doccia, pulendo in seguito la cucina e sorprendendomi ha iniziato a parlarmi di nostro figlio, raccontandomi ogni cosa le venisse in mente e vederla parlare con tanto amore è stata capace di farmi emozionare ma ho cercato in ogni modo possibile di non farmi vedere abbattuto.

<Sicuramente tirerà fuori un fucile e ci farà fuori ad entrambi> borbotta Emre mentre risale a bordo del jet. Ultimamente ho potuto notare la tristezza farsi sempre più viva sul viso di Sanem e dopo aver pensato a lungo ieri sera dopo essersi addormentata ho chiamato Emre, chiedendoli il suo aiuto.

<Vieni qua piccolino> dice in modo dolce colui che un tempo consideravo il mio migliore amico e quando tra le sue braccia vedo un piccolo ometto il mio cuore inizia a scoppiare all'interno del petto.

<Demir lui è...>

<Papà!> urla felice mentre stende le braccia verso di me, sorprendendomi.

<Demir, tesoro, che ne pensi se andiamo a salutare la mamma?> interviene Leyla appena ci raggiunge, e nonostante il suo tono di voce fosse dolce, nei suoi occhi si nota benissimo l'odio.

<Voglio papà> urla nuovamente e quando mi sorride il mio cuore si scioglie all'istante, così, senza esitare mi avvicino a Emre che titubante mi fa prendere in braccio questo bambino che è identico a me.

<Ciao piccolino> dico solamente, incapace di dire altro e per quanto vorrei essere forte le lacrime iniziano a scendere ugualmente, bagnando le mie guance, soprattutto quando lui circonda il mio corpo con le sue piccole braccia in un caloroso abbraccio.

<Sei tornato> dice con la voce felice, facendomi mozzare il fiato. Lui proprio come Sanem mi hanno sempre aspettato.

<È tornato per te> la voce di Sanem arriva alle mie orecchie in modo dolce ma nonostante ciò sussulto appena la sento, mentre Emre strabuzza gli occhi in modo spaventoso.

<Mamma> urla nuovamente il piccoletto mentre scende dalle mie braccia, correndo in seguito da Sanem che lo aspetta a braccia aperte e vederli così uniti mi fa solo sorride di felicità.

<Ho portato Demir qui solo per Sanem perché so quanto sta male senza di lui ma se fosse stato per me a te personalmente non te l'avrei mai fatto vedere>

<Leyla!> la richiama Emre con tono di rimprovero.

<Lasciala parlare, infondo ha ragione a odiarmi> ammetto sincero, dirigendomi in seguito a piccoli passi verso Sanem che sbaciucchia il piccolo Demir, facendolo ridere di gusto.

<Soffre il solletico> sussurro piano constatando l'ovvio mentre guardo entrambi, cercando di immagazzinare questo splendido momento.

<Possiamo fare finalmente la colazione insieme> dice Demir felice e quando scende dalle braccia di Sanem viene da me, prendendomi per mano mentre con l'altra mi fa segno di abbassarmi, cosa che faccio in modo automatico.

<La mamma ha detto che sai preparare un buon menemen> sussurra piano facendomi sorridere.

<Vuoi che te lo preparo?>

<Si, il suo non è così buono ma non glielo dire altrimenti c'è lo farà mangiare tutti i giorni> dice piano facendomi ridacchiare.

<Starò zitto come un pesce> dico velocemente prendendolo poi in braccio per poi annullare la poca distanza che mi separava da Sanem ma mi viene un colpo quando la vedo guardarmi in modo strano e strani pensieri si fa lo spazio nella mia mente.

L'amore resta Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora