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Due settimane dopo

//Felix//

"Basta mi sono rotto le palle, non ce la faccio più Felix" ormai erano tre ore buone che stavamo dietro a quella maledetta ricerca, sia io che Hyunjin non eravamo stremati e stanchi: decidemmo così di smettere quel giorno. 

Devo dire, la compagnia di Hyun non era per niente male, in queste due settimane possiamo dire di aver cominciato a parlare sul serio, iniziando ad avere conversazioni decenti e senza che nessun dei due si mettesse a piangere per qualche motivo personale. sto imparando a conoscerlo, questo mi ha portato a scoprire e a notare che quando si sente a suo agio e non in sotto pressione può essere anche simpatico e mi ha stupito quando, per la prima volta, ha iniziato lui una conversazione. Passi da giganti...

In quel momento ci trovammo a casa mia, Minho hyung quel giorno era a lavoro e fuori faceva un freddo canaccio e stranamente, non nevicava; non che la neve mancasse, anzi, solo le strade erano libere e questo grazie alle ditte che spalavano la neve.
"Hyun ti va di mangiare qualcosa?"
Chiusi il mio laptop prima di guardare il ragazzo davanti a me: era completamente steso sul letto con le braccia e gambe aperte, i capelli che si adagiavano ovunque attorno alla sua testa, il fiato che sembrava essere quasi corto e infine l'espressione stanca stampata sul suo volto.
Quasi sorrisi a guardarlo, notai così che si stancava molto velocemente, anche se al dire la verità, quel giorno avevamo fatto più lavoro degli scorsi giorni.
"Per me va bene"
Si tirò su così con il busto e in quel momento, risi leggermente quando notai i suoi capelli corvini erano scompigliati in maniera quasi buffa, mentre i suoi occhi erano semichiusi per via della stanchezza.
"Che c'è?" mi guardò con fare curioso.
"Mh? No nulla tranquillo, andiamo"
Mi alzai per primo dal mio letto, mi stiracchiai leggermente le braccia e la schiena, prima di proseguire verso le scale, seguito poi dal corvino

Arrivati in cucina guardai cosa avevo in frigo, notando che avevo poco e niente se non le bottiglie di alcool di Minho.
"Dovrei fare la spesa... Ti vanno i tteokbokki?"
Mi girai verso di lui trovandolo a accarezzare i gatti di mio fratello "sisi vanno bene, avverto mio fratello che non ritorno per cena"
Annuii prima di vederlo allontanarsi per fare la sua telefonata, mentre io con calma iniziai a cucinare.
Passarono i minuti, ormai si erano fatte le 8:15PM.
"Felix ti do una mano... dove sono le cose per apparecchiare la tavola?"
Gli sorrisi "Va bene, comunque la tovaglia e le posate le trovi nel cassetto accanto al frigorifero, i piatti e i tovaglioli nell'anta accanto e i bicchieri sono qua sopra" indicai con il dito l'anta che era sopra alla mia testa.

Anch'essi fece tutto con calma, si lavò le mani prima di iniziare ad apparecchiare per poi procedere.
Ormai avevo quasi finito, mancava solo di scaldare tutto insieme, quando vidi il suo braccio sopra alla mia testa.

Non ci feci caso, ero perso nel mio mondo, quando sentii il suo corpo avvicinarsi al mio, fino a sentire il suo petto appoggiarsi alle mie spalle e alla mia nuca.
Fermai ogni mio movimento, guardando un punto fisso, aspettando che arrivasse ai bicchieri. Si mise leggermente in punta di piedi, reggendosi con la mano al piano di cucina, per aggiunta, vicino al mio fianco.
Di scatto girai la testa, trovandomi a pochi centimetri dal suo collo e dalla sua mandibola.
Rimasi fermo ancora una volta, questa volta, a scrutare il suo volto.
Vidi subito che non era una mossa voluta data la sua espressione concentrata a prendere quei bicchieri in vetro, forse neanche ci aveva pensato a questa 'situazione' se così la possiamo chiamare.
Sentii che aveva raggiunto i bicchieri e poco dopo, il suo sguardo si posò sul mio.
Fu un contatto visivo come gli altri, non che non ci siamo mai guardati negli occhi, eppure mi sembrò di avvertire l'arrivo della pelle d'oca sulle mie braccia. Tornò con tutta la pianta del piede per terra e lì la distanza fra noi sembrava essersi ristretta.
Sentii le gote accaldarsi senza la mia volontà, e fu in quel momento che lui stesso ci riportò alla realtà.
"Scusa" mi guardò con fare preoccupato "il cibo si sta per bruciare" fece cenno con il capo cambiando discorso, prima di andare a posare i bicchieri sulla tavola apparecchiata.

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S'era fatto tardi ormai, per Hyunjin era l'ora di tornare a casa.
Ci trovammo fuori dal portone, entrambi con una sigaretta tra le labbra; io ero davanti alla porta di casa, appoggiato con una spalla al muro, mentre lui sulla sua moto nera.
Mi soffermai a guardala e pensai che combaciava alla perfezione con la personalità di Hyunjin: dovevo ammetterlo, Hyunjin non era affatto un brutto ragazzo, all'apparenza sembrava uno di quei classici dongiovanni: i capelli corvini, lunghi e raccolti in una semicoda, fisico slanciato, uno stile cupo; ma la cosa che, onestamente, era più attraente, era lo sguardo: era capace di far arrestare ogni movimento di chiunque soltanto guardandolo. Solo parlandoci si capisce che è tutto il contrario di come si mostra.

"A cosa pensi?" la sua voce mi fece distrarre dai miei pensieri
"Nulla... vai a casa o no? sembra che inizi a nevicare" alzai il naso al cielo, vedendo che le nubi erano ben cariche, molto grigie e non promettevano nulla di buono.
"Ha già iniziato" anch'esso guardò il cielo sospirando, per poi iniziare a sglegare il laccio del casco
"È stato un piacere, la prossima la facciamo a casa mia" si mise il casco guardandomi.
"Come vuoi" feci mezzo sorriso "buonanotte"
mi voltai alla porta, poggiano una mano di essa per guardare l'ultima volta il moro.
Come risposta fece un cenno di capo, prima di accendere la moto e partire quasi sfrecciando, tanto che mi sporsi per controllare, dato che le strade erano ghiacciate ed erano tanto scivolose e pericolose.
Quando sentii che il suono della moto era ormai abbastanza lontano, scossi la testa prima di rientrare definitivamente.
Tornai al piano superiore, entrando poi in camera chiudendo la porta alle mie spalle.

Appena mi sdraiai nel letto, un profumo estraneo mi invase le narici.
Non ci detto tanto peso inizialmente, ma mi incuriosiva quell'odore, mio di sicuro non era.
Mi spostai dall'altra parte del letto, sentendo quel profumo esser più persistente.
Annusai il cuscino, sorprendendomi del fatto che provenisse da lì e che non era il mio, ripeto.
Collegai poco dopo, quando mi venne in mente che Hyunjin era stato esattamente lì quando facevamo la ricerca.

Mi misi sotto le coperte, portandone un lembo al naso, odorando quel profumo. È buono però
Devo dire, ho sempre avuto problemi con il sonno, ma più passavano i minuti ad odorare quell'aroma, più sentivo sonno.

Fu così che mi addormentai senza che quelle voci mi martoriassero la testa.



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Eiii, finalmente sono riuscita a scrivere dei capitoli di questa storia, penso che nessuno se la caghi più🧍🏻‍♀️
Spero che voi stiate bene~
Nulla dai, sto avendo qualche ispirazione in più per questa storia, since inizio quasi a odiarla.
Non fate caso ai troppi errori e scusatemi per la luuuunga, forse, attesa.

Alla prossima~~

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Aug 21 ⏰

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