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Non sono mai serviti grandi segnali, perché Manuel capisca che c'è qualcosa che non va, in Simone.
Da quando stanno insieme, Manuel lo osserva sempre.
Probabilmente- ne è certo- lo osserva dalla prima volta che i suoi occhi hanno avuto modo di posare sul più piccolo.
Per questo nota subito ogni cosa lo riguardi.
E quella sera, Manuel, nota subito quanto la camminata di Simone sia incerta e lenta.
Sta cucinando per cena, quando Simone - appena tornato dagli allenamenti- gli passa davanti.
"Amó che c'hai? Tutt'apposto?"
"Sono stanco..."
"Mh. E oltre a essere stanco?"
"...solo stanco."
"Sicuro?"
"Si..."
"Mh. Fingerò di crederci. Vieni a darmelo un bacio?"
Simone lo raggiunge in pochi passi, baciandolo sulle labbra. Un bacio casto, appena accennato, prima di avvolgerlo con le braccia, affondando il volto nella sua felpa.
"Mò me lo dici che c'hai?"
"Sto così così..."
"Ma è successo qualcosa?"
"Solo la mia testa che non si ferma mai..."
"La facciamo zittí se dico quanto te amo Simó? E quanto me sei mancato?"
