IV - Otto fottuto Hightower

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Mio padre non è mai stato un uomo incline al rifiuto o al fallimento, men che meno all'abbandono. Quando si mette in testa qualcosa la raggiunge ad ogni costo. Ed io purtroppo non sono altro che una pedina del suo sporco gioco.

Per questo quando lo vedevo arrivare iniziavo a torturarmi le cuticole, a mangiucchiarmi le unghie presa dal panico. Sotto i suoi sorrisi c'era sempre un fine ultimo da raggiungere, ma io non lo avevo di certo capito.

- Alicent, dobbiamo parlare. - cominciò lui sedendosi difronte a me. Aveva mandato via la septa con un gesto della mano, sapevo che questo significa solo una cosa: riservatezza.
- Ditemi, padre. - mormorai raddrizzando la schiena.

Cresciuta per essere una lady perfetta, non mi era concesso alcun tipo di divertimento o altra ambizione se non sposare un lord facoltoso. Peccato che nella mia testa ci fosse soltanto...
- ...Rhaenyra Targaryen. - disse lui all'improvviso ed io mi resi conto di non aver affatto seguito il suo discorso.
Aggrottai le sopracciglia confusa.

- Passi troppo tempo con la principessa. Sei sempre alla sua ombra e nessun lord ti noterà mai in questo modo. Devi distaccarti da lei, brillare di luce tua. -

Non l'avevo mai vista in quel modo. Perché mai dovevo sentirmi all'ombra di una persona che mi stava tanto a cuore?

- Perché dite questo padre? - mormorai volgendo lo sguardo verso la finestra. C'era sempre il sole ad Approdo del Re, cosa che mi rallegrava nei momenti più vuoti.

- Perché hai quindici anni ormai. Ed è tempo che tu trovi un bravo marito. La tua bellezza verrà meno tra poco e ti ritroverai a dover scegliere cavalieri di seconda categoria. - commentò lui sprezzante. Era da sempre il primo cavaliere del re Viserys, il consigliere numero uno di corte.

- Ma la principessa Rhaenyra... -
- La principessa Rhaenyra dovrà sposarsi il prima possibile. Ho già organizzato un incontro con Jason Lannister per lei. Prima che la regina Aemma partorirà, lei sarà già accasata da un pezzo. Invece tu ti ritroverai sola per la corte. Svegliati, figlia mia. -

Quelle parole ebbero l'effetto di un pugnale in pieno petto. Rhaenyra promessa sposa a Jason Lannister? Non poteva essere vero. Non doveva essere vero.

- Ma Rhaenyra non lo conosce neppure. - commentai aspra abbassando lo sguardo.
- La principessa sposerà chi entrerà nelle grazie del Re. E Re Viserys ha terribilmente bisogno di denaro, i Lannister ne hanno in abbondanza quindi non vedo dove sia il problema. -

Mi sforzai per non urlargli in faccia.

- E permettere ai Lannister di entrare in possesso di un drago? Questa vi sembra una scelta saggia? - fu come se si accese un fuoco dentro di me, era strano. Me lo stava trasmettendo Rhaenyra nelle nostre lunghe notti assieme.
- Re Viserys sceglierà cosa è meglio per sua figlia ed io sceglierò cosa è meglio per la mia. Tu devi sposarti Alicent, il prima possibile. - sibilò lui passando la mano sotto il mio mento.

- Padre... Io... Ho bisogno di tempo. - tentai ma lui parve irremovibile. Aveva già tentato di mostrarmi in che modo vestirmi e cosa fare per farmi notare dagli uomini. Nessuno mi notava secondo lui perché mia madre era morta anni prima e non aveva avuto il tempo di insegnarmi cosa significa essere una lady. Così ogni volta tirava fuori degli aneddoti, mi consigliava di tenere il petto in fuori, avere una scollatura poco più ampia ma sobria, indossare abiti che mettessero in risalto i fianchi. E io ho sempre odiato tutto questo.

- No, tu non hai più tempo da perdere. Mostrati. Illumina gli uomini e fatti valere, figlia mia. -

Quelle furono le sue parole prima che mi lasciasse un bacio sulla fronte. Alcuni lo avrebbero trovato carino o adorabile. In realtà era terribilmente meschino e subdolo. Era il suo modo per ricalcare il fatto che io fossi sotto il suo controllo.

Rhaenyra non si accorse ciò che stava accadendo. A corte era appena tornato Daemon, suo zio. Ed aveva appena combinato un guaio: nella notte aveva deciso di giustiziare tutti i criminali. Un'azione senz'altro nobile se non fosse stato un totale massacro nel bel mezzo della notte senza l'ordine del re. Non so se quelle persone meritassero la morte oppure no, ma trovai immancabilmente di cattivo gusto quel gesto. Nel mentre Aemma Targaryen era ormai alla nona luna, a breve avrebbe dovuto partorire.

E così, mentre il regno fremeva dalla voglia di accogliere il nuovo pargolo e Re Viserys I sperava in un maschio, io alzavo la testa cercando tra le nuvole di scorgere le ali dorate di Syrax. Ormai la principessa aveva l'abitudine di volare ogni pomeriggio, non so dove andasse. Ma riponevo una fiducia cieca nel suo drago, sperando che la difendesse da ogni male.

Quando ci siamo amate - RHALICENTDove le storie prendono vita. Scoprilo ora