Nico's POV
Capii fin dalle prime ore della mattina che quella sarebbe stata una giornata no. Non solo per il modo brusco in cui la sveglia era squillata, perforandomi addirittura i timpani, ma anche per l'inaspettato – e non piacevole –incontro con una persona che evitavo già da giorni nei corridoi della scuola.
Ero in bagno a lavare via il colore sulle mie mani dopo la lezione di arte. Fissavo il mio riflesso sul rubinetto dell'acqua, mentre pennellate di azzurro si levavano dalla mia pelle. Subito dopo sentii dei passi farsi sempre più vicini e mi voltai.«Ehi, Nicholas. Che ci fai qui?»
Chiusi il rubinetto e mi asciugai rapidamente le mani. «In realtà me ne stavo andand–»
«Fermo fermo fermo» Ottaviano si piombò davanti a me, bloccandomi la strada. «Non ti hanno mai detto che nessuno entra nei bagni del terzo piano?»
«Non ti reputavo così acculturato da conoscere Odisseo...»
Ottaviano rafforzò la stretta sulla mia felpa.«Sai di cosa sto parlando, idiota. Sei entrato nel covo del lupo e pretendi che io non ti sbrani?»
«Hai sbagliato pecora, Ottaviano. Ora lasciami andare» replicai con voce tagliente.
Lui rimase immobile davanti a me con nonchalance. Faceva parte del suo fastidioso caratteraccio. «Il fatto che tu sia nuovo qui non vuol dire nulla. I nuovi arrivati non sono giustificati, specialmente quelli come...»
Lasciò l'ultima parola in sospeso, e si avvicinò sempre di più a me: «... te» disse.Ma chi si crede di essere? Pensai cercando di scostarmi la sua lurida mano di dosso.
Lui non apprezzò il gesto. «Tenetelo fermo» ordinò con voce autoritaria, e tutto ad un tratto mi ritrovai bloccato sul muro da braccia muscolose.
«Non riesci proprio ad affrontarmi senza i tuoi amici?» risi portando la mia sfacciataggine al limite. Nel vederlo infuriarsi, il mio volto assunse un'aria del tutto contenta e soddisfatta. Ero riuscito a individuare il suo punto debole, ma ero anche riuscito a guadagnarmi un calcio negli stinchi, che riuscì in pochi istanti a farmi gemere dal dolore.
Piegai le ginocchia e crollai a terra. Rabbrividii: avevo temuto quel momento fin dal primo giorno.
E ora, i miei incubi prendevano realtà.
La mia vista si offuscò e, senza volerlo, la mia mente fu trascinata a quel lontano 27 gennaio.(Flashback)
Le lezioni della professoressa Mitchell erano state così noiose che subito dopo i bulli avevano deciso di divertirsi con il mio corpo.
Non era la prima volta che succedeva, ma fin da subito avevo avuto una strana sensazione, come se il tempo meteorologico avesse voluto avvertirmi di quello che stava per succedere. Il cielo si era fatto grigio all'improvviso, e poi l'avevo vista: la pioggia che scendeva rapida. Sotto il soffio del vento, fui trascinato nel cortile.
Forse era la voce della pioggia stessa a parlarmi con tanta insistenza, o forse era tutto nella mia testa. Sembrava che le nuvole stessero per scontarsi l'una con l'altra da un momento all'altro.«Il tuo vero nome è Niccolò, perché non ti fai chiamare così?» Chiese uno dei bulli. «Sembra che ti vergogni di te stesso, hai una bassa autostima? Fatti due domande sul perché» Disse, e rise rumorosamente.
Ero disteso per terra, senza nessuna forza per alzarmi né per parlare. Mi limitavo a guardare la gente: erano tutti attorno a me, testimoni della stessa scena che si ripeteva ogni settimana, continuamente.
Ma nessuno agiva, nessuno parlava e nessuno si faceva avanti.
Che fossi io il problema?
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Opposti destinati ~ Solangelo AU
Fanfiction*AU: la storia può essere letta anche da chi non conosce Percy Jackson* Dicono che gli opposti si attraggono, ma non è vero. Gli opposti si completano. A vicenda. La vita di Nico non è mai stata rose e fiori. Sofferenze, perdite e dolori l'hanno re...