Capitolo 1

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Tutti pensano che avere 17 anni sia stupendo, puoi uscire, andare in discoteca, divertirti. Insomma, è la vita che sognerebbe ogni adolescente con delle idee poco fondate e realistiche sul proprio futuro. Ma quella di sicuro non sono io. Io sono una ragazza molto introversa, solo la mia migliore amica riesce a capirmi veramente. Ho una madre con un passato che non vuole raccontare, e un padre che manco conosco. La mia vita è monotona, ormai sono quattro anni che vado avanti così, e più Laura cerca di farmi uscire dai miei pensieri, più ci torno. Non riesco a non passare un momento della giornata a non pensare che la mia migliore amica ormai si sia stufata di me e che se ne voglia andare. Riassumendo: la mia vita fa schifo.

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«Rebecca alzati! Devi andare a scuola!» Urla mia madre dal piano di sotto. Mia madre è una donna molto elegante e sofisticata, ma ancora devo comprendere perché non parla mai ne di papà ne della sua infanzia.
«Si mamma sto scendendo!»
Io sono la persona più ritardataria della terra. Non faccio neanche uno sforzo per arrivare almeno una volta puntuale. Comunque oggi è il 13 settembre, ovvero il primo giorno di scuola del mio caro quarto liceo classico. Di malavoglia mi alzo dal letto, andando in bagno per farmi una doccia. Per quest'anno ho deciso di impegnarmi un po' di più sulle relazioni cercando di essere più socievole, anche se dubito di poterci riuscire...

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Per la prima volta in tutta la mia vita, entro in classe puntuale. mi siedo circa a metà della classe, nella fila di mezzo, tenendo il posto vicino a me per Laura, anche se, sono sicura che non si sarebbe seduto nessuno vicino a me. Suona la prima campana delle 8.00 e Laura entra in classe con il fiatone, segno che aveva corso. molto strano da parte sua, dato che è malata della puntualità.
Dopo i primi 10 minuti della noiosissima materia che chiamano storia, bussano alla porta della nostra aula, che si trova al quinto piano. Questo è uno dei motivi perché sono magra. Ma, torniamo a noi, hanno appena bussato. Entra il bidello, seguito da un ragazzo. All'inizio non ci faccio tanto caso, ma poi quando sento i borbottii di Claudia, la troia della mia classe, mi incuriosisco, alzo lo sguardo, e mi ritrovo davanti gli occhi più azzurri mai visti, di un'intensità spaventosa, e guarda un po' chi stanno fissando. Me.

Mai più senza di teDove le storie prendono vita. Scoprilo ora