Capitolo 1

1.2K 85 32
                                    

Luna non faceva altro che sbadigliare mentre si dirigeva alla fermata del tram. Sua madre , come ogni giorno, l'aveva letteralmente buttata giù dal letto per non farle perdere il tram.

Per sua fortuna il treno arrivò nel preciso momento in cui arrivò lei. Quando entrò iniziò a cercare la sua migliore amica che le teneva sempre un posto in più occupato per lei, questa sì che è amicizia.

Una bionda alzò lo sguardo e come vide Luna le fece un grande sorriso.

"Luna! Ciao!"

"Ciao Iris! E grazie per avermi tenuto il posto occupato, come sempre"

"Oh! Di niente!"

Luna si sedette e iniziò a sistemare il pomposo cucù che si era fatta di fretta e furia.

"Come sto?" chiese continuando a toccarsi i capelli corvini

"Bene,bene. Non è poi così in disordine" intanto gli occhi castani di Iris non si staccavano da quelli dell'amica. Aveva degli occhi molto particolari, erano grigi con dei riflessi violacei.

"Potresti smettere?" l'amica sembrò riprendersi dall'ipnosi

"Ah...sì,sì...scusa" Luna sospirò e si sistemò la felpa bordeaux che si abbinava magnificamente con le sue converse del medesimo colore.

Arrivarono alla loro fermata, e mancavano dieci minuti alle otto. Fortunatamente il liceo artistico non era tanto lontano dalla fermata del tram. Frequentavano il terzo anno, e visto che è l'unico liceo artistico pubblico di tutta la bergamasca ci sono molte sezioni, per esempio loro sono nella terza G dell'indirizzo arti figurative.

Arrivate davanti all'istituto alcune ragazze parlavano di un nuovo alunno , stranamente maschio era per questo che sono così felici, che sarebbe arrivato oggi nell'indirizzo di arti figurative. C'erano sette sezioni di questo indirizzo perciò non si poteva determinare con certezza in quale sezione l'avrebbero mandato. Era più probabile incontrarlo il mercoledì pomeriggio durante un laboratorio.

La campanella suonò e tutti iniziarono a dirigersi in massa nelle proprie classi.

Arrivata si sedette al suo banco facendo cadere di peso lo zaino. Guardò tra i suoi compagni se ci fosse qualcuno di nuovo, ma nessuno.

Lei non era una tipa tanto curiosa, è solo che è raro che ci sia qualcuno di nuovo a scuola e sopratutto maschio, per esempio nella sua classe su trenta alunni solo quattro sono maschi.

Le tre ore prima dell'intervallo passarono ma nessuno si fece vedere, poi finalmente il suono tanto amato dagli studenti: la campanella dell'intervallo.

"Ormai sapete come sono le regole, perciò non vi dico niente. Solo ritornate quando la campanella suona" disse loro la professoressa di storia dell'arte.

Iris si affiancò a Luna "Dici che riusciamo a vederlo?" la corvina fece spallucce.

Si stava dirigendo verso le macchinette quando la bionda la strattonò.

"Iris! Che fai?"

"Credo sia quello" disse indicando un ragazzo moro dai bellissimi occhi azzurri, era circondato da ragazze, molto probabilmente volevano fare la sua conoscenza, ma non sembrava amare molto essere circondato da persone

"Ho sentito che si chiama Eren..." iniziò una in parte alle due amiche "Eren Otis...è statunitense e mi sembra sia finito nel corso C"

Luna guardò nuovamente il ragazzo che era riuscito a tenere lontano quegli avvoltoi, e aveva preso uno strano quaderno dalla rilegatura verde scrivendo sopra qualcosa.

I venti minuti di ricreazione volarono e la campanella suonò.

L'ora dopo avevano inglese, e visto che questa materia annoiava molto Luna decise di disegnare , come in quasi tutte le lezioni.

Per lei disegnare significava tutto. Per lei era un modo di esprimersi dato che era molto selettiva con le amicizie e non aveva molta gente con cui parlare delle sue idee e dei suoi problemi.

"Signorina Tironi, può ripetermi quello che ho spiegato?"

Luna sbiancò "Io...credo di non aver capito bene" la professoressa alzò un sopracciglio e si diresse verso il suo banco.

"Non c'è da stupirsi se non hai capito! I disegni si fanno nell'ora di pittura e disegno!" detto ciò le prese il disegno e iniziò a spezzettarlo per poi buttarlo nel cestino.

La ragazza guardò la scena, odiava quando la gente distruggeva i suoi lavori, se non fosse stata un'insegnate l'avrebbe presa a pugni.

Infuriata al cambio dell'ora chiese se poteva andare in bagno, ovviamente andava a fare un giretto per scuola così si calmava un po'.

Uscita di classe si mise a girare a vuoto per la scuola, mentre imprecava a bassa voce e dato che teneva la testa bassa non riusciva a vedere bene dove andava.

All'improvviso andò a sbattere contro qualcuno e cadde pure "Eih! Deficiente! Guarda dove vai!" alzò lo sguardo e si ritrovò quei bellissimi occhi azzurri che la scrutavano.

"Scusa, avevo la testa fra le nuvole, e credo pure di essermi perso. Potresti aiutarmi?" intanto le porse una mano per aiutarla ad alzarsi.

Di fronte a tanta gentilezza come poteva rifiutare?

"Scusa per averti dato del deficiente, in un certo senso e pure colpa mia. Dov'è che devi andare?" Intani Luna afferrò la mano del ragazzo che con uno strattone la tirò su.

"Nell'alula di pittura per prendere una cosa al nostro professore, e anche perché così mi dovrei orientare"

"Ah sei quello nuovo?" fece finta di non sapere Luna

"Già, mi chiamo Eren, piacere"

"Piacere mio Luna" il ragazzo iniziò a guardarla negli occhi.

"...Luna...eh" sussurrò senza staccare lo sguardo dai suoi occhi.

"Comunque vieni che ti accompagno" la corvina si diresse verso le scale per salire al terzo piano e il moro la seguì a ruota.

"Ecco la sala di pittura" lo informò lei aprendo la porta.

Il ragazzo iniziò a cercare qualcosa e poi prese in mano un libro.

"Grazie Luna...ah! Hai degli occhi molto belli"

"Lo so, non sei il primo a dirmelo, e non sarai nemmeno l'ultimo"

Luna se ne andò lasciandolo da solo.

Rimase lì in piedi a fissare lo spazio che prima era occupato da lei.

Quegli occhi...

Amo il colore del sangue || Bloody PainterDove le storie prendono vita. Scoprilo ora