Apro la palestra alle 6.30 ogni mattina.
È il mio gioiellino, mio padre ed io ci abbiamo messo ogni goccia di sudore e soldi, anni spesi dietro ad una progettazione e ne seguiranno altri perché dalla piccola ma ampiamente accessoriata che abbiamo aperto ormai sei anni fa e con un bacino di clienti ampio e fedele, ne stiamo aprendo un'altra in centro, più grande e super innovativa .
Siamo mio padre ed io, più due istruttori in sala e 2 istruttori dei vari corsi che si tengono il martedì, il mercoledì e il venerdì, due personal trainer e due ragazze alla reception con le quali mi alterno anche io.
Tutto sui toni del grigio e del rosso. Scritte motivazionali su ogni parete libera dagli specchi.
Corsi di Pilates e yoga, fit-boxe, total body. Nella nuova palestra ci sarà anche il crossfit, la disciplina che pratico ma che sono costretto a svolgere in un'altra palestra due volte la settimana e questa cosa mi infastidisce parecchio!Quando apro la palestra d'inverno è ancora buio pesto mentre in primavera il cielo è tinto di rosa.
Sono solo a quest'ora, gli altri arriveranno nel corso del giorno. Gli avventori sono pochi, ci saranno si e no cinque o sei persone. Solo per appassionati è il mattino presto, per chi prima di andare a lavoro o all'università o chissà dove vuole prendersi cura di sé. Ritagliarsi quel momento che poi non potranno ritagliare in un altro orario.
C'è una sola ragazza. Sono sei mesi che viene. Sussurra un buongiorno all'entrata, fa scattare il tornello con il badge ed entra in sala dopo aver fatto una capatina agli spogliatoi. Si allena duramente ed il suo corpo lo mostra, anche se nascosto dai leggins sportivi sempre neri e una t-shirt semplice, è flessuosa, sinuosa. Si fa i codini o le trecce che le cadono ai lati del viso a cuore poggiandosi sulle spalle. Altezza media, capelli che penso siano lunghi e neri con una bocca sempre corrucciata. Sembra parta le sue giornate nervosa però poi le rivolgi la parola e sorride, è gentile, educatissima, non lascia i pesi in giro, non fa rumore mentre si allena. Non produce i rumori tipici da palestra: dischi che sbattono, bilancieri e manubri gettati sul pavimento gommato, rumori da fatica da fine esecuzione, quando le ultime ripetizioni ti fanno dannare l'anima. Ha una borraccia azzurra che si porta dietro stringendola al petto.
Fa una sessione di allenamento divisa: comincia con i pesi e finisce sul tappeto. La cosa più strana che abbia mai visto qui dentro è la sua sparizione negli spogliatoi e la sua uscita con un libro stretto al petto. Sceglie uno dei quattro tapis-roulant, ci appoggia libro, e asciugamano, poi va a riempire la borraccia ai distributori di acqua e bibite alla spina facenti parte dell'abbonamento all inclusive he ritorna per starci una mezz'ora assorta completamente nel libro, non alza più gli occhi. Scende su di lei una bolla che percepisco anche io e non esiste null'altro.La noto. Eccome se la noto.
Oltre alla bolla mi emana solitudine, malinconia eppure non so, vederla lì tra quella puzza di sudore maschile e testosterone mi piace anche se lei non pare notare niente e soprattutto nessuno.Sono solo sino alle 8 quando arrivano Patrizio e Giulia, rispettivamente istruttore di sala e receptionist.
Gli avventori del mattino sono principalmente adulti e anziani, verso il pomeriggio arrivano giovani , durante i giorni dedicati ai vari corsi poi l'afflusso è decisamente maggiore!
Giulia porta il caffè per tutti ed è una botta di carica per me che sono lì già da ore. Lo beviamo al desk insieme, programmando la giornata quando sento un : "Buongiorno e ciao" dalla ragazza silenziosa che si è cambiata: ha i capelli raccolti in una treccia laterale, una giacca azzurra, dei jeans aderenti e dei sandali aperti alti. È entrata in palestra con un cappuccio enorme della felpa calcato in testa e ne esce così... A stento si è sentito il suo saluto e per una frazione di secondo mi è sembrato che il suo sguardo incrociaesse il mio.
Scuoto la testa e mi rimetto a lavoro, devo organizzare dei documenti per la nuova struttura.
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L'ultima parola
RomanceCamilla, una maestra dell'infanzia, divorata dall'ansia che cerca di uscire da un disturbo di stress post traumatico a seguito della scomparsa del padre e con una madre affetta da disabilità , si è rinchiusa in un suo mondo fatto di regole, responsa...