Capitolo 6

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Mi strusciai gli occhi e vidi uno dei primi spiragli dell'alba.
Ricapitolando dovevo farmi un rifugio e per varlo dovevo fabbricare degli utensili. E per farli dovevo avere più materie prime. Così tornai nel boschetto a fare rifornimento. Presi legnetti, bacche e asparagi selvatici. Una volta tornata dietro la collina mi infiltrai dentro il capannone di Carla. Rubai degli attrezzi e dei chiodi. Per facilitarmi il lavoro presi anche del legno già tagliato. Uscii in fretta e andai all'opera. Prima montai le assi al pavimento e poi montai il tetto. Non avrei mai immaginato che fosse stato così difficile da fare. Poi misi all'interno dei "paletti" di legno per avere una maggiore stabilità. Per terra misi un lenzuolo che trovai sempre dentro il capanno. Mentre sistemavo gli ultimi dettagli sentii un rumore dietro di me. Rimasi impietrita senza il coraggio di girarmi. Il mio collo iniziò a sanguinare a causa di due canini che avevano penetrato la mia pelle. Non avetti neanche il tempo di reagire che vidi una mano sporca e dalle unghie nere toccarmi il petto per poi avvicinarmi a lei. Un'altra mano mi tappò la bocca. Iniziai a sentirmi stordita e a vedere sfocato. Chiunque fosse quella cosa mi girò verso di lei e vidi una creatura dallo sguardo pallido e dagli occhi rossi. Mi gettò a terra poi fece uno strano verso da lupo. In men che non si dica arrivarono altri della sua specie. Uno di loro si avvicinò e invece di avere gli occhi rossi come gli altri li aveva verdi. Mi alzò da terra facendomi restare in piedi. Da verdi i suoi occhi si illuminano diventando verde prato da lì non riuscii più a muovermi. Le mie gambe credettero facendomi cadere a terra nuovamente e piano piano anche i miei occhi si chiusero e persi del tutto i sensi.

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