Capitolo 7

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Chiusi e riaprii le palpebre più e più volte. All'inizio vidi tutto sfocato.
Quando volli provare a strofinarmi gli occhi mi accorsi che una grande corda me lo impediva.
Era così stretta che la sentivo fermarmi la circolazione sanguigna. Attorno a me mi sembrava ci fosse una sagoma nera che si nascondeva nell'ombra. Misi a fuoco e finalmente riuscii a vedere i dettagli. Mi trovavo in una specie di grotta o roba simile. Riuscivo a sentire in lontananza il leggero fruscio dell'acqua. Ero sdraiata su un letto singolo con solo un cuscino e un materasso. Accanto a me c'era una parete di mattoni neri e delle ragnatele che si muovevano lentamente, come una ballerina sul palcoscenico. Cadevano anche delle gocce d'acqua dalle tubature che passavano nella stanza. L'eco era assordante e sentire anche solo un singolo rumore sarebbe stato terribile per le mie orecchie. Avevo le mani legate alla testiera del letto. Con quella sagoma nera nell'ombra seduta su una sedia nell'angolo a destra della stanza. Non fiatai fino a quando vidi quella cosa muovere la testa in alto, facendomi vedere i suoi occhi azzurri. Erano pieni di fiducia, ma apparte questo non riuscii a leggerli. Mi faceva malissimo la testa e non riuscivo a ricordare cosa fosse successo prima, perché avessi il collo fasciato o dove mi trovassi. Non sapevo cosa fare. Provai a parlare a bassa voce per l'eco, ma non ci riuscii. Il collo mi faceva troppo male.

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