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Hyunjin 

Quattro di pomeriggio. L’ora in cui, come programmato, io vado da Minho per prepararmi al pomeriggio. Ormai conosco casa sua meglio della mia! Questa volta, lo vedo un po’ troppo pensieroso. <Min, è successo qualcosa?> gli chiedo. <No, o forse sì, non ne ho idea! La cosa sta sfuggendo di mano, credo che mi piaccia Jisung…Sapevo già di esserne interessato, però non credevo che i miei sentimenti sarebbero potuti crescere così.> spiega sdraiandosi sul letto a due piazze. <Di cosa hai paura? Essere innamorati è una bella cosa, no?>. <Credo, ma non penso che lui ricambi. Voglio dire, passiamo molto tempo insieme, quello è vero, però penso che lui mi veda solo come un amico.> <Min ascolta, io che vedo la situazione esternamente, posso dirti che un minimo qualcosa prova oltre all’amicizia. Non credo che uno che ti reputi solo un amico si comporterebbe così. Pensa ad esempio al cinema, ti ha preso la mano da quel che ho visto, pensi che, non so, Felix ed io lo faremmo mai?>. <Secondo me sì!> ridacchia. <In più stanotte ho visto che siete andati insieme sul terrazzo, non è che qualcosa sta nascendo?> mi guarda maliziosamente. <Ma non dire stronzate! Solo…non so se è il caso di parlarne…> dico mentre Minho mi incita a continuare.<È una situazione complicata, è successo tutto per caso.> inizio per poi spiegare l’avvenimento al locale. <Cosa? Quando hai detto situazione complicata non pensavo così tanto…lui come ha reagito?> spiego allora tutto il discorso. Ora che ci penso, quello di stanotte era un Felix diverso, più comprensivo e meno orgoglioso. Si è lasciato andare senza timore, non ha creato la corazza per difendersi come è solito fare. 

Mentre io e Minho continuiamo a parlare, ci prepariamo. Io indosso un paio di jeans con una maglia nera, visto che ci sporcheremo sicuramente. Lui invece mette un paio di pantaloni della tuta e una maglia con una stampa di un anime. Appena siamo pronti, andiamo a recuperare gli altri del gruppo. Per l’occasione, il mio amico ha deciso di portare la macchina più spaziosa, così che possiamo stare tutti insieme. 

Arriviamo alla casa abbandonata, fa alquanto ribrezzo, è davvero inquietante. Vedo Jisung prendere la telecamera e iniziare a registrare. 

Entriamo e subito noto i vetri delle finestre rotti. All’interno non c’è nulla se non un ammasso di macerie indistinte. La puzza di morto è insopportabile. Tutti ci dividiamo per ispezionare tutte le stanze, senza però andare al piano superiore prima che sarebbe crollata la scala. Io vado verso quella che dovrebbe essere la stanza da letto. È tutto bruciato, sarà stato un incendio allucinante! <Guarda, lì c’è la tavola ouija, e se la usassimo?> propongo a Chan, che si trova dietro di me. <Non ci pensare nemmeno!> mi dice. Io la prendo tra le mani, solo per vedere com’è fatta. Sembra proprio quella del film! 

Decido di portarla nella sala principale. Ci mettiamo tutti in cerchio decidendo se farla o no. <A me non sembra una buona idea…> dice Felix a bassa voce. <Hai paura Cagasotto?> rido mentre lo dico. Stuzzicarlo è così esilarante! <Sì, ho paura, e non penso che dovremmo farlo, in più qui.> <Il fatto di essere qui è un motivo in più per provarci.> <Voi se volete fatelo, ma io mi tiro indietro. Vado fuori a vedere se c’è qualcuno.> dice alzandosi. 

<Hyun, non pensi di esagerare a volte? Sinceramente anche io ho paura> mi dice Minho prendendomi da parte. <Va’ da lui. E poi penso che un po’ tutti abbiamo paura, te compreso.> <Perché dovrei andare da lui, se è un cagasotto non posso farci nulla!> dico mentre il mio migliore amico mi spinge verso l’uscita. 

Lui mi vede non appena varco la soglia della porta, ma si comporta come se non mi avesse minimamente notato. <Hey biondino! Non fare il bambino su!> continua a starsene in silenzio. Mi avvicino ancora, non so bene cosa dovrei dire. D’altronde mi comporto sempre così e non mi sono mai scusato, non vedo perché dovrei iniziare ora. Ciò che è successo è stato solo un errore, non dovrei farmi condizionare da quell’avvenimento. <Visto che sono un cagasotto, e a te a quanto pare non piacciono i cagasotto, vattene.> dice sempre girato verso il campo di grano qua davanti. <Dai biondino, sai che scherzavo. Pensavo l’avessi capito che è divertente infastidirti!> <Fottiti, e ora se non ti dispiace vado a fare un giro.> dice allontanandosi. Io lo seguo, non può pensare di passeggiare come Heidi in un campo di una casa abbandonata. <Biondino fermati!> continuo a correre verso di lui. <Felix, ho detto fermati> gli prendo il polso fermandolo. <Che vuoi?> sbuffa voltandosi finalmente verso di me. Ci guardiamo negli occhi per una manciata di minuti. I suoi occhi sono così ipnotici. Sembra quasi che i miei e i suoi siano due pezzi di puzzle combacianti. Sono talmente affascinato da lui che non mi accorgo che mi sto avvicinando sempre di più. Ogni secondo che passa è un millimetro in più che faccio. Mi soffermo poi a guardare le sue labbra, sembrano così morbide. Continuo ad avvicinarmi. Manca poco, sono sì e no pochi centimetri. <H-Hyunjin, non dovremmo…Gli altri ci stanno aspettando.> dice rivolgendo lo sguardo verso l’erba. Solo dopo le sue parole mi rendo conto di quel che stava per succedere. Com’è possibile? Non bastava ciò che è successo nei bagni? Ora pure questo? Sto dando di matto.

Hello Stranger -HyunlixDove le storie prendono vita. Scoprilo ora