La guerra era finita.
Gerard era morto e Monroe era scomparsa, scappata via.
E Theo aveva appena assorbito il dolore di un ragazzo che aveva cercato di ucciderlo.
Si passò una mano tra i capelli mentre guardava l'ospedale con una sigaretta alle labbra.
"Theo?" sentì una voce familiare chiamarlo.
Si giró guardando il beta.
"Ciao, piccolo lupo"
Solitamente Liam avrebbe detto qualcosa al riguardo, Theo ne era sicuro, ma erano entrambi stanchi ed esausti per la guerra che avevano appena combattuto.
"Accompagnami a casa" disse avvicinandosi a lui e prendendo la sigaretta dalle sue labbra, buttandola "Stasera puoi rimanere da me"
Avrebbe voluto protestare per avergli tolto la sigaretta dalle labbra e fare qualche battuta, ma la prospettiva di dormire su un vero letto era troppo allettante.
"Va bene" rispose semplicemente "Andiamo"
"Te ne sei andato!"
Theo roteó gli occhi, Liam aveva decisamente un meccanismo di ripresa sorprendente quando era arrabbiato, anche se doveva capire perché era esattamente arrabbiato.
"Sei ancora ferito, stai giù" disse spingendo una mano contro il suo petto e facendolo stendere di nuovo.
"Di cosa sta parlando?" chiese curioso Scott "Perchè improvvisamente è così arrabbiato?"
"Il giorno dopo la guerra" disse ancora lui "Senza dire nulla, te ne sei semplicemente andato!"
Ora Theo stava iniziando ad innervosirsi.
"Sei stato tu a dirmi di andarmene, Dunbar!" esclamó alzando la voce, ignorando l'intero branco che aveva gli occhi puntati su loro due e non accorgendosi dei passi che scendevano dal piano di sopra "O te ne sei forse dimenticato?"
Theo arricció il naso quando sentì la luce del sole colpirgli il viso.
Si mise seduto, venendo colpito immediatamente da un dolore sordo sul basso ventre.
"Ouch!" disse a denti stretti massaggiandosi la schiena.
Aprì finalmente gli occhi mentre le immagini della sera prima gli passarono davanti.
Si passò una mano tra i capelli quando la realizzazione lo colpì in pieno.
Aveva fatto sesso con Liam Dunbar, il beta di Scott McCall.
Sussultó leggermente quando sentì il letto muoversi sotto il peso dell'altro uomo sul letto e lo vide aprire gli occhi e mettersi seduto.
Osservò mentre la realizzazione raggiungeva il suo viso.
Lo vide passarsi una mano tra i capelli.
"Maledizione!" esclamó "Che cosa hai fatto?" chiese poi arrabbiato, guardandolo.
Theo si mise subito sulla difensiva.
"Scusami? Guarda che certe cose si fanno in due" disse arricciando le sopracciglia "E vorrei ricordarti che non sono stato io quello che ti è saltato addosso"
"È vero, ti sono saltato addosso" ebbe la decenza di ammettere "Ma sei tu quello che ha allargato le gambe come una puttana..."
Liam non riuscì nemmeno a terminare la frase perché uno schiaffo in pieno volto lo raggiunse.
"Non provare a parlarmi così, Dunbar!" esclamó arrabbiato "Come ti ho detto, certe cose si fanno in due, non osare darmi tutta la colpa"
"Come dovrei non darti la colpa? Sei sempre qui pronto a trovare modi per tornare nelle grazie del branco, facendo finta di aihtarci" disse con rabbia "Ma te l'ho già detto, non ci fideremo mai di te, questo è stato un colpo basso, persino per te"
"Fai sul serio, Dunbar?" chiese con il suo solito tono, mascherando quanto in realtà quelle parole lo avessero ferito.
"Non dovresti nemmeno essere qui" disse alzandosi e mettendosi i boxer.
"Sei stato tu ad invitarmi" disse la chimera facendo lo stesso.
"Bhe, non avrei dovuto" rispose sprezzante "Non dovresti nemmeno essere in questa città, ormai la guerra è finita, dovresti andartene, vattene"
"Non l'ho dimenticato" disse avendo la decenza di provare vergogna per quello "Ma ero arrabbiato e in preda al panico, non intendevo sul serio"
Theo fece una risata sarcastica.
"Oh, mi scusi" disse con pungente sarcasmo "La prossima volta proverò ad interpretare le tue parole"
"Perchè stata urlando così tanto, ragazzi?" la voce di Melissa li fece distogliere dalla loro discussione "Calmatevi"
Theo prese un respiro profondo, guardando sua figlia di fianco all'infermiera che li guardava con sgomento.
"Papà, che cosa sta succedendo?" chiese la bambina.
"Papà? Lei è tua figlia?" chiese Stiles spalancando gli occhi.
"Quanti anni hai?" chiese invece Liam, assottigliando gli occhi.
"Non rispondergli" disse Theo alla bambina.
"Quanti anni hai, ragazzina?" chiese nuovamente Liam, alzando la voce.
"Quattro!" esclamó lei "Ora...perché state urlando?"
"Quattro..." sussurrò Liam guardando Theo, che distolse lo sguardo "È mia figlia..."
"Che cosa...?" chiese la bambina guardando suo padre.
"Esattamente...che cosa?" chiese Stiles scioccato.
"È mia figlia, vero?" chiese nuivamente Liam, alzando nuovamente la voce.
"Si!" esclamó Theo.
"E quando avevi intenzione di dirmelo?" strunse i pugni il lupo.
"Non avevo alcuna intenzione di dirtelo" ammisa la chimera.
"Scusate, nessuno di voi qui è scioccato del fatto che sono due maschi e siano riusciti ad avere una bambina?" chiese Stiles ancora sotto shock.
"Ci sono tante cose che non sai del soprannaturale, Stiles" fu la risposta che ricevette da Argent, mentre guardava la scena.
"Perchè non me lo hai detto?" chiese ancora Liam.
"Quando l'ho scoperto avevo già lasciato la città" rispose scrollando le spalle "Cosa avrei divuto dire? "Ciao Liam, sono incinta e dal momento che sei l'unica persona con cui ho scopato nell'ultima settimana, sono sicuro che tu sia il padre"? Avrei dovuto fare questo, Liam?"
"Si!" esclamó in risposta il lupo "Avevo il diritto di saperlo"
Theo roteó gli occhi e incroció le braccia al petto.
"Se forse non mi avessi detto di abdarmene, te lo avrei detto!" sbottó "Sul serio Liam, pensi sia stato facile per me? Rimanere incinta a diciotto anni e crescere una bambina completamente da solo?"
"Avresti potuto chiederci aiuto" questa volta fu Scott a parlare "È quello che facciamo sempre nel branco, ci aiutiamo tra di noi"
Sei troppo buono, Scott" disse sprezzante Theo "Io non faccio parte del branco"
"Papà..."
Il suo cuore si strinse quando sentì la voce della piccola Lizzie e vide le sue piccole manine stringersi sui suoi pantaloni.
Si abbassó alla sua altezza e la guardó.
Lizzie indicó Liam.
"Lui è davvero il mio papà?" chiese "È per questo che il suo odore mi piace tanto?"
Theo annuì.
"Si, Lizzie" sospirò "Lui è tuo padre"
La bambina si giró e guardò timidamente Liam.
"Ciao, Papà"
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Hi, Daddy
Fanfic"Papà, che cosa sta succedendo?" chiese la bambina. "Papà? Lei è tua figlia?" chiese Stiles spalancando gli occhi. "Quanti anni hai?" chiese invece Liam, assottigliando gli occhi. "Non rispondergli" disse Theo alla bambina. "Quanti anni hai, ragazzi...