7|Buon non compleanno

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Madrid, 2 Gennaio

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Madrid, 2 Gennaio

A volte il destino sa essere davvero ironico.

Quando Siria ha fatto il primo tampone era quasi sicura di essere positiva e invece l'esito è stato negativo. Qualcosa - probabilmente il suo spirito previdente - però l'ha spinta ad isolarsi comunque dalla sua famiglia, specie dai suoi genitori che hanno preso l'aereo di ritorno a Buenos Aires proprio la mattina del primo gennaio e da suo fratello che sarebbe dovuto partire la sera stessa per la trasferta con il Getafe. Sarebbe. Prima che a lei venisse la febbre alta e il suo secondo tampone risultasse positivo.

Quando Rodrigo si è diretto alla Ciudad Deportiva per fare il suo, sapeva già in cuor suo di aver preso il covid da sua sorella e l'esito è stata solo una conferma. È tornato a casa invece di andare in aeroporto e si sono ritrovati loro due da soli in quarantena, con Siria che si è scusata fin troppe volte, sicura di essere stata lei a contrarre il virus.

All'inizio suo fratello l'ha anche giustificata, sostenendo che avrebbe potuto essere lui a portarlo in casa, ma lei sa bene che non è così e Rodrigo ha dovuto sfortunatamente confermare la sua teoria, non essendo entrato a contatto con nessun positivo, nemmeno nella sua squadra.

Sembra essere stato tutto orchestrato per farle passare il compleanno più memorabile della sua vita, chiusa in casa, con la febbre alta, i muscoli intorpiditi e i sensi di colpa. Per fortuna è altamente improbabile che Rodrigo riesca a connettere la positività di Pablo con quella della sorella.

Dal momento in cui Siria ha scritto al giovane Sivigliano di essere negativa, non si sono più sentiti, fino a quella mattina, quando gli ha fatto sapere l'esito del secondo tampone. La freddezza di Pablo sembra essere improvvisamente svanita, per qualche minuto hanno intessuto una breve conversazione, preoccupandosi uno delle condizioni dell'altra. Almeno fino a quando lui ha visualizzato l'ultimo messaggio senza rispondere. L'argentina non ci ha nemmeno pensato quando gli ha scritto: "spero che tu non abbia parlato con nessuno di quella sera". Lui deve essersela presa e da quella mattina non si è fatto vivo.

A pochi minuti dalla mezzanotte si ritrova sul divano avvinghiata nel suo plaid, con i brividi di freddo e Rodrigo di fianco mentre guardano insieme il finale della partita che sta giocando il Real, con il Getafe incredibilmente in vantaggio. Allo scadere del tempo il giocatore argentino spegne la tv, schioccando la lingua contro il palato e sbuffando con evidente frustrazione. Si strofina le mani sul viso e tra i capelli, scuotendo la testa ripetutamente mentre ripensa alla sconfitta appena ottenuta.

Da quando erano bambini, Siria non ha mai saputo gestire le frustrazioni di suo fratello derivate dalle sconfitte della sua squadra. Rodrigo sa essere eccessivamente drammatico e spesso prende le cose un po' troppo sul personale, colpevolizzandosi anche dove non dovrebbe, come quella sera in cui crede che standosene sul divano, malato e impossibilitato a giocare, non abbia contribuito ad aiutare il Real a portare i tre punti a casa.

In the name of love - GaviDove le storie prendono vita. Scoprilo ora