Capitolo 7

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Arrivo al solito posto. Perché Violet non c'è? Che sciocca che sono. Davvero mi aspettavo che venisse? Per cosa, poi? Cosa volevo fare? Pensavo che parlare normalmente risolvesse le cose? Come un colpo improvviso di magia. Sono una stupida. Come sempre, non c'è nessuno. Mi siedo sulla panchina e mi accendo una sigaretta. Chiudo gli occhi e sento che in questo momento, l'unica cosa che è presente accanto a me e l'aria, che con una semplice e abile maestria mi accarezza. Sorrido. Ma a chi? Porto la sigaretta alle labbra e inspiro profondamente, a pieni polmoni, quasi come volessi scaricare la mia frustrazione sul filtro. A volte penso che sarebbe più facile cambiare città, iniziare una nuova vita, cosicché i miei nuovi amici possano conoscere una Juniper Reed totalmente diversa da quella attuale.
So solo che da grande me ne andrò da qui.
Di questo sono sicura.
Riapro gli occhi, perché so che devo guardare in faccia la realtà.
Scorgo una scura figura da lontano. Sembra incamminarsi verso di me? Chi diavolo ci viene qua? Questo è il mio posto, mica il suo. La figura si avvicina.
Socchiudo gli occhi per vedere meglio. Inizio a scorgere un ragazzo alto, capelli neri e occhi azzurri come ghiaccio.
Indossa una semplice maglietta nera e un paio di jeans a cavallo basso? Chi è? Non l'ho mai visto e vengo spesso qua.
Tiene una sigaretta tra le dita e continua ad avanzare, finché non si siede accanto a me sulla panchina.

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