▶capitolo 26

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Nicole

La mattina della partenza ero particolarmente agitata, dovevo rivedere mio padre dopo mesi e passare il natale con lui, cosa che non facevo da anni. Alcune volte penso alla mia infanzia, come era bello passare il natale tutti insieme scartando i regali con mamma e papà, aspettando con ansia tutti e tre insieme vicino al camino l'arrivo di babbo natale.
I tempi passano, passano i momenti belli e anche quelli brutti un giorno desideravo essere tanto come loro, ma mio padre diceva sempre che diventare grandi portava ad avere delle grandi responsabilità.
Solo ora mi rendo conto delle responsabilità di cui lui parlava, responsabilità di se stessi e degli altri.
Amare è una grande responsabilità ed io forse ancora non ero pronta per potermela prendere tutta, forse non ora.

Quella mattina mio padre era giù nel cortile della scuola ad aspettarmi, puntuale come sempre, forse uno dei pochi pregi di mio padre oltre al fatto di voler bene ai propri figli non facendoci mancare niente. Anche se si era rifatto una vita con un'altra donna, riusciva ad essere un padre presente e per questo glie ne sarò sempre grata.

" ehi tesoro" mio padre uscì dalla sua bellissima macchina elegante prendendo le mie valige.
È stato un uomo fortunato dopo il divorzio con mamma, ha trovato un lavoro importante che gli permette di avere una casa molto grande con piscina e giardino, praticamente la casa dei miei sogni.
" ciao papà " gli dissi appena scesa dalla macchina
" tutto bene?" Mi chiese non appena si staccó dal mio abbraccio
"Si....tutto bene, un pó stressata dallo studio...ma comunque bene!"

Wow era la prima bugia che dicevo a mio padre da quando sono qui, è anche la prima di tutta la giornata, sicuramente c'è ne saranno altre durante tutta queste vacanze, ma in qualche modo devo nascondere tutto il dolore che mi lacera l'anima.

" A te come va?" chiesi a mio padre cercando più volte di distogliere l'attenzione da me
" molto bene, gli affari vanno alla grande ...comunque tenevo a ricordarti che con me a casa vive la mia nuova compagna con i figli "
" si me lo ricordo...è comunque non preoccuparti a me non da fastidio se tu ti sia rifatto una vita, lo avrei fatto anche io al tuo posto"
" sono contento, infondo si vede che sei mia figlia ci assomigliamo in tutto"
" già non so se sia una fortuna o un dispiacere" dissi ridendo

Il viaggio fu molto lungo ed io ero molto stanca, mio padre aveva sicuramente capito che c'era qualcosa che non andava e mi lasciò stare. Infondo era questo quello che volevo, essere lasciata in pace ,sola con i miei pensieri, se avevo deciso di passare il natale era proprio per quello, mia madre al contrario non mi avrebbe lasciato tregua.
Non appena arrivammo mio padre mi diede uno scossone facendomi svegliare. La prima cosa che vidi erano dei fogli sparsi per il giardino e un pallone.
Dopo un pò la porta si aprí e dalla porta vidi un bambino con capelli folti e ricci correre verso la mia direzione.
Si posizionó di fronte a me con le mani dietro la schiena senza proferire parola
"Ciao tu devi essere..."
" Gabriel " disse mio padre posizionandosi al mio fianco con le valigie
"Piacere di conoscerti Gabriel, io sono Nicole" allungai la mano , ma lui subito me la prese dicendomi "vieni a giocare con me?" Mio padre ci guardò soddisfatto e ci sorrise seguendoci all'interno della casa.
"Ciao Nicole...benvenuta" mi disse Fanny la nuova compagna di papà, accogliendomi calorosamente in casa
" lui è mio figlio Thomas "
"Piacere...Nicole" feci timidamente un sorriso allungando la mano
" tesoro la tua camera è come l'hai lasciata quest'estate " disse mio padre entrando in casa con le valigie " ti aiuto a sistemarle"
"Ok grazie " dissi seguendolo in camera.
" Nicole sicuro che va tutto bene? " mi domandò papà mettendomi una mano sulla spalla
" si non preoccuparti...te l'ho già detto sono solo un pó stanca"
" ok allora riposati, ti verrò a chiamare non appena sarà pronto da mangiare"
Mi diede un bacio sulla fronte e uscì dalla camera, i pensieri e il viaggio avevano reso tutto molto pesante e non appena mi stesi sul mio grande letto presi subito sonno.

Guardami con occhi diversi ||Louis TomlinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora