CAPITOLO 4 - L'ALBA

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Manca solo un giorno alla mia partenza alla ricerca di altri come me e Luke e non lo ho ancora detto ai miei genitori. Credo dirò che Jennifer, nel fine settimana, andrà con la famiglia in campeggio e che io sono stata invitata. Una scusa abbastanza credibile, almeno credo. Mentre penso a quando informare mamma e papà metto una maglietta a maniche corte e esco senza farmi vedere. Io e Luke ci siamo dati appuntamento nella foresta. Quando arrivo nel punto stabilito non trovo nessuno. Sarà ancora a letto, quel dormiglione. Ad un tratto sento dei rumori provenire da un cespuglio... chi può essere... !
Sono solo due scoiattoli. Che spavento... poi mi giro di scatto e vedo Luke che esce da dietro una grande roccia e spicca un balzo verso di me. Faccio in tempo a scansarmi che con un ruzzolone cade a terra. Nessuno può sorprendermi! Mi metto a ridere e lui pure. Si vede che ha poca esperienza in ambito di lupi! Torniamo umani e ci salutiamo «Accidenti, sono quasi riuscito a buttarti a terra! La prossima volta starò più attento.» Con un sorrisetto rispondo: «Se ce la farai... cosa che dubito!» Andiamo insieme a scuola camminando quando Jennifer mi corre incontro: «Emily! Stai bene? Ieri mi hai fatto preoccupare!» «Stai tranquilla, Jenny, avevo solo un po' di febbre ma mi è passata in fretta!» rispondo mentre Luke mi guarda come per dire "E io che volevo fare una bella corsa fino a scuola...". Questa volta dobbiamo andare insieme a Jennifer: mi manca solo all'idea che non la vedrò per un po' e quindi voglio passare tutto il giorno con lei. Arriviamo a scuola, le ore passano e passano... ad un tratto sento bisbigliare dietro di me: è Luke. Mi lancia un bigliettino, io lo leggo senza farmi vedere: "Ci vediamo al tramonto dopo scuola? Così ci organizziamo per domani." Io annuisco e lui sorride. Driiinnnnnn!
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Oggi mi vedrò con Jennifer per fare i compiti insieme. È venerdì e vogliamo portarci avanti per la prossima settimana! Mangiamo un bel piatto di pasta con il pomodoro e un panino al prosciutto. Poi andiamo in camera; accidenti... mi mancheranno tutti... «Emily, c'è qualcosa che non va? Ti vedo triste...» io cambio subito espressione e le dico: «No, tranquilla, non è niente.» Devo smetterla di pensare, starò via solo due giorni! Almeno spero. Dopo un'infinità di tempo passato a fare i compiti, facciamo uno spuntino di metà pomeriggio. Avrei voglia di qualcosa cacciato da me stessa! Sarà per questa sera. Oggi tocca a Luke cacciare ma mi dispiace lasciare tutto a lui e quindi lo aiuterò un po'. Andiamo in camera mia a chiacchierare fino a quando si sente un clacson. È il papà di Jennifer. Ci salutiamo e ognuno torna nella propria casa. Dico velocemente alla mamma della mia partenza; fortunatamente mi ha detto che l'importante è che mi comporti bene. Guardo l'orologio: le sei! Accidenti, devo sbrigarmi! Esco fuori e corro nel bosco, quando vedo... Luke! Tiene in bocca una lepre (vado matta per le lepri, l'avrete sicuramente capito!) e mi guarda sorridendo. Mi trasformo e corro da lui. Ha fatto tutto da solo! «Ciao! Scusami per il ritardo ma Jenny è andata a casa ora! Grazie mille per la cena... quanto tempo ci hai messo per prenderla?» «Ma, sai... solo una mezz'oretta...» mi risponde. Io mi metto a ridere. «Adesso andiamo nella nostra tana!» È davvero accogliente il nostro piccolo rifugio! Entrambi mangiamo e poi giochiamo un po'. Io torno umana e cominciamo a parlare su cosa fare domani. Partiremo verso le sei del mattino e ci recheremo in una bellissima vallata in mezzo alle montagne che dista una cinquantina di chilometri da qui. Non molto per noi. Credo che con il tempo la raggiungeremo in un paio di ore. Sono così stanca, oggi è stata una giornata pesante e adesso mi si chiudono gli occhi...
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Mi sveglio di colpo. Luke non è qui; deve essere andato fuori a prendere una boccata d'aria. Mi trasformo e salgo in cima alla tana. Lo trovo lì seduto che guarda quella piccola falce di luna in mezzo al cielo pieno di stelle. Io comincio ad ululare, anche lui mi segue. Sono felice, mi trovo così bene con lui! Adesso sono davvero stanchissima, lo saluto e torno a casa. Apro la porta senza far rumore e sgattaiolo in camera mia. Mi butto sul letto e cado subito in un sonno profondo. Domani sarà una lunga giornata.

Libera come l'aria, veloce come il ventoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora