Chapter IV - Can you keep a secret?

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CHAPTER IV - CAN YOU KEEP A SECRET? ;




Stracciando la sottile carta dal blocco di fogli fissati al muro, Park Seong-Hwa non riusciva a smettere di scuotere la testa con un'espressione incredula dipinta sul volto. Prima di accartocciarla del tutto, diede un'ultima occhiata alla pagina stropicciata su cui tanti numeri in serie erano stati stampati in modo neanche tanto preciso; in cima a questi, una scritta: settembre.

"Ahh, argh."

E con ciò, fece di quel pezzo di calendario una pallina che, lanciata con estrema giustezza, terminò il suo volo proprio all'interno del cestino posto al di sotto del bancone dell'American Diner.

Gli veniva difficile comprendere come potesse essere passata inosservata una tale dimenticanza da parte dell'intero staff ma, dopo essersi guardato attorno ed aver inquadrato Woo-Jung in sala – impegnato ad inserire una cannuccia colorata per volta all'interno di un grande espositore in vetro posto sul bancone – e Jong-ho in cucina – visibile dalla finestra interna allo store con una penna nera poggiata sull'orecchio a sventola lasciato fuori dal cappellino igienico, tutto preso nel completamento di un sudoku online – si rese conto che, in fondo, l'unico da biasimare fosse proprio se stesso e che gli altri, molto probabilmente, neanche avessero mai realizzato la presenza di un calendario in quell'ambiente.
Risistemando la collezione di fogli sulla parete, fece scorrere anche il dito lungo i numerini su questi stampati. Era metà ottobre e, se doveva essere sincero, il ragazzo non aveva idea di come ci fossero arrivati.
Gli sembrava appena ieri quando i raggi bollenti del sole estivo avevano reso difficili i suoi turni pomeridiani e l'afa notturna incredibilmente pesanti quelli serali; la stagione delle piogge, poi, aveva complicato terribilmente i suoi viaggi in moto, ed anche arrivare nel parcheggio che proprio in quel momento i suoi occhi stavano analizzando aveva assunto una misticità fatale al tempo degli acquazzoni.
La situazione, ora, era radicalmente differente. I giorni si erano susseguiti rapidamente fino a fondersi quasi tra di loro, e tenerne per bene il conto risultava difficile a coloro ai quali nulla interessa della vita.
Il freddo secco si era fatto strada senza difficoltà, e ciò lo si poteva anche comprendere dalla totale assenza di passeggio all'esterno. Quelle due o tre persone presenti nei dintorni erano tutte dirette verso il caldo riparo odoroso di spezie, carne arrostita e detergente per pavimenti in cui lo stesso Seong-Hwa si ritrovava ad essere immerso durante il suo solito turno serale.

Niente di diverso dal solito era emerso in quelle lunghe e monotone ore trascorse ad annotare ordinazioni e servire ora anelli di cipolla, ora caldi waffle al cacao con panna, miele e granella di nocciola.
La clientela, sempre variegata e piuttosto chiassosa, aveva attraversato centinaia di volte la soglia di quel Diner, e per altrettante centinaia la campanella posta in cima all'ingresso aveva sottolineato la sua presenza risuonando allegra fino a raggiungere i timpani di quel povero cameriere che tutto desiderava, tranne che essere ancora lì, chiuso tra le mura di un luogo i cui discorsi vertevano dagli esami di fine semestre al nuovo intreccio amoroso tra la professoressa Min e Kim Seo-Joong, il timido tecnico di laboratorio del complesso di ingegneria. A volte – molto spesso, a dire il vero – i discorsi erano anche più seri, e non era raro origliare di misteri, di esasperazioni, di crisi personali che rendevano la vita di quegli studenti – così felici e spensierati all'apparenza – anche così costretti, spacciati e depressi nel profondo delle loro esistenze. Era frequente, infatti, ritrovarsi a riflettere su quanto valesse realmente la pena vivere una vita del genere, fatta di parvenza e sofferenza, di studio intenso, percorsi prestabiliti e famiglie intransigenti che tiravano i fili della giovinezza dei propri figli.

Closer ||| ATEEZ AU FFDove le storie prendono vita. Scoprilo ora