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Mi appoggia con i piedi per terra, si lecca le labbra e distoglie lo sguardo per guardare tutto il casino che ancora ci mancava.

Abbiamo fatto tutto tranne che pulire.

"Senti ma tu non avevi detto che non mi avresti mai baciata?" gli ricordo.

Ancora rammento il giorno il cui dopo la partita di basket mi lasciò seduta sopra il lavandino, dopo avermi "stuzzicata" di proposito.

"Si come d'estate dissi di amarti" sbotta con nonchalance

In quell'istante ho sentito una dolorosa fitta al cuore. Fino qualche mese fa sarei scoppiata in lacrime, ma adesso perché dovrei?
Mi avvicino a lui e bruscamente gli tiro una sberla, si, sulla stessa guancia dove ha ricevuto un pugno precedentemente.

"Attento a ciò che dici Cooper" sbotto nervosa

Sulle sue labbra compare un sorriso che non saprei come definire oltre che sfottente ma anche sorpreso, credo. E non parliamo della sua espressione incazzata che è meglio.

Ad ogni modo, dovevamo iniziare a pulire tutto, senza distrazioni, e finalmente dopo due ore siamo riusciti a finire tutto. Non vedevo l'ora di tornare a casa.

"Okay..allora io vado" avviso Cooper, si era fatto buio quindi dovevo darmi una sbrigata.

"È buio, ti accompagno." dice lui
"No, non credo sia il caso" gli dico incrociando le braccia al petto
"Non era una domanda" conclude afferrando dalla sua tasca destra le chiavi della sua macchina
"Se la metti così allora.." finisco per accettare, infondo era comodo.

Ci dirigiamo verso la macchina ed era nera. Non me ne intendo di macchine ma suppongo che fosse una porsche.

Apro la portiera e mi siedo davanti, e ovviamente Adrian fa lo stesso.

Mi sarebbe toccato un viaggio in macchina di cinque minuti...i cinque minuti più disagianti e imbarazzanti di sempre.

"La cintura non te la metti?" mi domanda.
Non me ne ero nemmeno accorta. Prima che me la mettessi si avvicina a me lasciando una scia di tabacco. Era talmente vicino che potevo vedere perfettamente ogni particolare del suo profilo ben definito, afferra la cintura e me la mette.

Finalmente partiamo e gli indico la strada di casa anche se in verità dovrebbe ricordarsela.
Nel frattempo però mi è arrivato un SMS da parte di Simon.
<<Che ne dici di venire al raduno stasera?>>

Ma io voglio stare nel mio letto caldo

<<Dipende da chi c'è>> rispondo subito

Sentivo qualche volta gli occhi di Adrian puntati addosso, mi metteva in imbarazzo.

<<Solo io, questa sera alle nove. A dopo principessa>> Risponde Simon

Ci penserò su.

"Ecco abito qua" avviso Adrian
"Si, me lo ricordo" distoglie per un secondo lo sguardo dalla strada per riporlo su di me.

Già, d'estate veniva spesso.

Ferma il motore e slaccio la cintura, mi volto verso di lui per ringraziarlo ma non mi pone il minimo sguardo. Quello che vedevo era solo il suo profilo.

"Beh, grazie per avermi accompagnata, ciao Adrian" lo saluto ringraziandolo, ma non dice e non fa nulla.

Che nervi che mi provoca.

Sbatto fortemente la portiera, salgo i due scalini, apro la porta e finalmente sono a casa.

Ma infondo che cos'è realmente casa.

Dammi mille baciDove le storie prendono vita. Scoprilo ora