non avrei mai pensato di farlo

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Buona befana così,oggi mi son svegliata con le caramelle quindi sono di buon umore (14 anni e mi faccio dare ancora le caramelle) e quindi tiè beccatevi sta sottospecie di "one shot" che ✨narra✨ come si sono conosciuti fasci e reich,per poi vedere come il loro rapporto fascio si è ✨ampliato✨

Impero tedesco stava ancora aspettando suo figlio weimar che finisse di prepararsi,l'avrebbe portato dal suo alleato regno d'italia,non si fidava molto di lui specialmente perché era nemico di austria-ungheria,infatti ancora cercava di capire perché aveva accettato con lui e austria,ma avrebbe mandato da chiunque weimar pur di non averlo tra i piedi,riteneva weimar uno spreco di tempo,che lo distraeva dalle cose serie come per esempio la nazione,di solito lo mandava da Prussia,ma ora che non c'era più non sapeva a chi affidarlo, inizialmente voleva affidarlo ad austria-ungheria,ma si ricordò Prussia che pochi giorni prima di morire gli disse di affidarlo al regno d'italia,diceva che era perfetto e che non se ne sarebbe pentito,era un po' titubante su questa affermazione,ma si fidava della sorella.Impero tedesco era ancora ad aspettare:"sbrigati weimar,non devi andare dal kaiser" disse impero sbattendo il piede destro sul pavimento in attesa del figlio,poco dopo uscì dalla porta un ragazzino basso,occhi azzurri,capelli biondi,come gli altri membri della famiglia tedesca,aveva una camicia bianca con sopra un gilet nero,una cintura di quoio attorno alla vita e delle scarpe di pelle nera,il suo volto non mostrava nessuna emozione,era cresciuto con il padre che diceva che "le emozioni ti rendono debole,le uniche cose che devi far vedere agli altri sono la rabbia e il coraggio".Impero tedesco lo accompagnò fino alla porta di casa,dove una macchina nera stava aspettando weimar:"stai attento a quel italiano,è imprevedibile" disse impero,weimar annuii e impero tedesco entrò a casa,weimar entrò nella macchina,l'interno era nero con i sedili bordeaux.Dopo ore di macchina weimar arrivò a Roma,si affacciò dal finestrino e osservò la città con la bocca aperta:"wow..." Riuscì a dire solo questo.Dopo un'altra mezz'ora,la macchina si fermò davanti un palazzo reale,era enorme,aveva finestre ovunque ed era decorato ad ogni parte,dal portone enorme aperto weimar poteva intravedere l'immenso giardino che aveva il palazzo,la macchina entrò nel giardino e weimar scese dall'auto,delle alte persone erano davanti al portone del palazzo,da cui uscì un uomo alto all'incirca 1.76,aveva un tricolore sul volto:verde,bianco e rosso,con al centro uno stemma blu con una croce bianca e sopra lo stemma c'era una corona,aveva i capelli scuri e ricci,occhi verde smeraldo e le labbra non troppo carnose,era vestito con una camicia bianca,con sopra vari distintivi e piccole medaglie,pantaloni sempre bianchi e degli stivali neri,si avvicinò al ragazzo,la differenza di altezza si poteva vedere:"du...bist du weimar,vero?"Disse l'italiano indicando weimar,che era ancora paralizzato:"emh...ja,ich bin weimar,ma so parlare anche italiano" rispose weimar:"meglio così,anche perché io e il tedesco siamo due cose distinte,figlio di impero vero?" Disse regno mentre accompagnava weimar dentro il palazzo:"ja..." rispose weimar:*anche se figlio è una parola grossa,visto che neanche riesce a vedermi* pensò weimar,alzò lo sguardo e si ritrovò dentro un palazzo reale,weimar rimase paralizzato,l'interno del palazzo era più bello dell'esterno,l'interno sembrava fatto d'oro,in ogni muro c'era un affresco e il pavimento era talmente lucido che rispecchiava tutto,in alto al centro c'era un grande lampadario di cristallo,regno notò che weimar era fermo:"weimar tutto bene?" Chiese regno avvicinandosi a lui:"si...davvero lei vive qui?"Rispose weimar guardandosi intorno:"si vivo qui e tranquillo,puoi darmi del tu" rispose regno.I due continuarono a camminare,regno stava facendo il tour del palazzo a weimar,così sapeva le varie stanze e non si sarebbe perso,poi weimar notò una ragazza un po' più bassa di regno,i capelli,anche i suoi scuri con i boccoli naturali,le arrivavano dopo le spalle,li aveva sciolti,aveva una camicia beige e la gonna sempre dello stesso colore,solo un po' più scuro,che le arrivava fino alle ginocchia,le scarpe erano sempre beige e avevano il tacco basso,aveva delle calze bianche,anche lei aveva il tricolore,solo che al centro aveva un'aquila nera,regno notò che weimar l'aveva notata:"quella è mia sorella Salò" disse regno:"chi osa dire il mio nome invano?" Disse la donna,aveva una voce acuta ma non troppo:"io,Salò lui è weimar,il figlio di impero tedesco" disse regno:"pure tu che gli parli italiano regno" "ma lui lo capisce eh" rispsose regno,allora Salò gli strinse la mano e poi si avvicinò all'orecchio di weimar:"ti avverto che un po' pazzo" sussurra Salò,non lo fece notare ma weimar era un po' sconvolto:"non è vero e soprattutto non spaventarlo,chi cazzo se lo ascolta poi impero,non io" disse regno sentendo quello che aveva detto la sorella,Salò rise e poi salutò i due.Il giro finì:"quella lì è la mia stanza,e quella porta lì è la tua" disse regno,weimar annuii:"beh,questa è casa,se ti serve qualcosa sono in camera mia,sentiti come a casa tua" disse regno dando una palla alla spalla di weimar

 𝕮𝖔𝖚𝖓𝖙𝖗𝖞𝖍𝖚𝖒𝖆𝖓𝖘 𝖒𝖞 𝕬𝖀 𝖆𝖓𝖉 𝖍𝖚𝖒𝖔𝖗𝖘Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora